ANCE - mercato immobiliare in ripresa, agire sul fisco

Mercato immobiliareDopo un trend negativo durato sette anni, nel 2014 il numero delle abitazioni compravendute è aumentato del 3,6% su base annua. Lo rende noto l'Associazione nazionale dei costruttori edili (ANCE), sollecitando il Governo a sostenere la ripresa con interventi sul fronte fiscale.

La ripresa del mercato immobiliare è ancora debole, ma ben visibile, soprattutto nelle città più grandi. Secondo il rapporto appena pubblicato dall'ANCE, dopo un calo del 53,6% tra il 2007 ed il 2013, nel 2014 il numero delle transazioni effettuate è tornato positivo, con un incremento dell'1,7% nei Comuni non capoluogo e del 7,4% nei Comuni capoluogo.

Questa tendenza è evidente soprattutto nelle otto maggiori città italiane - Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli, Palermo, Bologna e Firenze - che hanno sperimentato un incremento del 10,2% nel primo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013, del 3,8% nel secondo trimestre, del 9,6% nel terzo e del 13,5% nel quarto trimestre. Nel gruppo delle città metropolitane spiccano soprattutto le performance di Roma (+19,8%), Bologna (+18%), Torino e Napoli (entrambe con +17,6%).

Intenzioni di acquisto e domanda di mutui

Segnali positivi emergono anche dai dati Istat relativi alle intenzioni di acquisto, che segnalano un aumento del 2,6% della quota di famiglie interessate a comprare un’abitazione ad aprile 2015 rispetto allo stesso mese del 2013. Anche la domanda di mutui, secondo recenti statistiche di CRIF, è tornata a crescere, con un incremento del 71,9% nel mese di aprile 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014.

In questo contesto risulta favorevole la minore diffidenza delle banche verso il settore immobiliare residenziale testimoniata dall'aumento dei mutui erogati dagli istituti di credito, soprattutto in sei città (Milano, Roma, Torino, Firenze, Napoli e Genova). Dopo un calo dei finanziamenti per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie del 65% tra il 2007 e il 2013, nel 2014 l'ANCE registra un incremento del 13,4% rispetto al 2013. Un contributo positivo, segnala poi il rapporto, viene anche dal Quantitative Easing introdotto dalla Banca centrale europea (BCE), che ha determinato una riduzione dei tassi d’interesse.

Intervenire sul fisco

Anche a fronte dei cambiamenti sociali e demografici che stanno interessando l'Italia, secondo l'ANCE la domanda abitativa è destinata a crescere e richiederà la definizione di nuove politiche dell’abitare.

In questo quadro occorre ripensare anche la tassazione sugli immobili, dopo anni di inasprimento del prelievo e di incertezza del regime fiscale sulle abitazioni. Gli ultimi dati del Dipartimento delle Finanze e dell’Agenzia delle Entrate rivelano infatti un incremento del gettito fiscale sugli immobili del 9,8% tra il 2013 e il 2014, dovuto soprattutto all'aggiunta della TASI all’IMU, che era già prevista nel biennio 2012-2013.

La proposta dell'ANCE è quella di prevedere una “local tax” stabile per un periodo di almeno 3 anni e completamente destinata ai Comuni per il finanziamento dei servizi locali. Questa imposta unica sugli immobili dovrebbe rientrare nel quadro di una strategia fiscale complessiva, che non si limiti a massimizzare l'importo del prelievo, ma punti ad orientare le dinamiche del mercato immobiliare, ad esempio incentivando l’acquisto di abitazioni ad elevato standard energetico.

Misure come la detassazione degli acquisti di nuove abitazioni ad elevato standard energetico e gli incentivi diretti a favorire la permuta tra abitazioni vecchie e riqualificate dovrebbero quindi accompagnarsi a una razionalizzazione delle agevolazioni esistenti.

Non si tratta di operare tagli lineari, sottolinea l'Associazione dei costruttori edili, ma di individuare e potenziare l'efficacia dei regimi agevolativi connessi a 'beni a valenza sociale' come la casa, a partire dai bonus fiscali per il recupero e l'efficienza energetica degli edifici.

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Rapporto ANCE

Author: Toprural / photo on flickr