Scoreboard OCSE 2014: peggiora l'accesso al credito per le PMI
Non migliorano le condizioni di accesso al credito per le PMI, malgrado il ricorso a strumenti di finanziamento alternativi e le azioni condotte da Governi e autorità monetarie in tal senso. È quanto riporta lo Scoreboard OCSE 2014 sul finanziamento delle piccole e medie imprese.
Le difficoltà incontrate dalle PMI nell'accesso al credito rimangono motivo di preoccupazione in molti paesi, dal momento che tali ostacoli limitano le capacità delle imprese esistenti e di quelle ancora in fase start-up di contribuire all'innovazione, alla crescita e all'occupazione.
In particolare, fa notare il presidente del gruppo di lavoro Ocse su PMI e imprenditoria Salvatore Zecchini, a essere peggiorata negli anni è la qualità del credito delle PMI. Tendenza che potrebbe far accrescere una riluttanza, da parte delle banche e degli istituti di credito, a concedere prestiti alle imprese di dimensioni ridotte. Un segnale in tal senso può essere rappresentato dall'aumento dei prestiti non performanti concessi alle PMI, che in Italia sono passati dal 6,8% nel 2007 all'11,9% nel 2012.
Le PMI, inoltre, hanno dovuto affrontare condizioni più stringenti nell’accesso al credito rispetto alle grandi imprese, attraverso tassi d’interesse più alti, scadenze più brevi e maggiore incidenza delle garanzie richieste. Per quanto concerne i tassi d'interesse, comunque, si riscontra una tendenza alla riduzione dei tassi medi per le PMI in Europa, tendenza che però è meno sviluppata in Italia rispetto ad altri paesi.
In un simile contesto, le PMI si affidano di frequente a strumenti finanziari alternativi, come l'asset-based finance, forma di finanziamento a fronte del quale la garanzia del finanziatore è concentrata su una certa porzione dell’attivo del finanziato, con o senza l’estensione a tutti i beni di questi; forme di alternative debt come corporate bond e obbligazioni garantite; strumenti ibridi, come le obbligazioni convertibili, e strumenti di “equity”, come il venture capital, il crowdfunding, il private equity e i business angels.
In questo conteso, fondamentale è stato il ruolo dei Governi e autorità monetarie, che hanno evitato che le condizioni di accesso al credito delle PMI non si aggravassero, agendo sul sostegno al credito bancario, su strumenti finanziari innovativi e portando avanti riforme istituzionali.
Per quanto riguarda l'Italia, le azioni intraprese dai Governi a supporto delle PMI si sono concetrate soprattuto sulla concessione di garanzie sui prestiti governativi e sulle misure di esenzione fiscale. Ma non sono mancati, anche in Italia, approcci innovativi, come li definisce Zecchini, come la moratoria sul debito e i meccanismi on-lending.
Links
Ocse - Scoreboard 2014 SMEs
Fostering SMEs and enterpreneurship financing after the crisis
Recent policy approaches to SMEs finance
BPI France - 2014 OECD scoreboard
SMEs in Spain
Photo credit: Noemí Rivera / Foter / Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)