Digital Agenda Scoreboard: i progressi di Italia e Ue nel settore ICT

Ict - Photo credit: Terry Freedman / Foter / Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)Presentato oggi a Roma il Digital Agenda Scoreboard 2014, che mostra lo stato di avanzamento del settore ICT nei 28 Paesi dell'Unione europea. L'Italia risulta sempre sotto la media Ue.

I dati sul progresso del settore digitale nell'Ue, relativamente al 2013, sono stati illustrati mercoledì dal vicedirettore generale dalla DG Connect della Commissione europea Roberto Viola, in occasione del convegno Agenda digitale per l'Europa - Going Local Italia, che si è svolto nella sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

Banda larga

L'Italia è ultima in Europa per la diffusione della banda larga, sia per problemi infrastrutturali che per la scarsità di domanda da parte della popolazione. Gli utenti italiani che nel 2013 hanno richiesto una connessione broad band risultano pari appena al 2,6%, un dato molto inferiore alla media Ue del 27%.

Cittadini e Internet

Il dato italiano è indietro rispetto a quello Ue anche per quanto riguarda il numero di cittadini che non hanno mai usato internet. In Europa il dato è pari al 21%, mentre in Italia il valore sale al 34%. Si tratta di una situazione che risulta debolmente migliore rispetto al 2012, ma in ogni caso critica.

Competenze digitali per il lavoro

In materia di competenze digitali nel mondo del lavoro, gli italiani sono messi peggio rispetto a gran parte dei colleghi dell'Ue. Se nell'Unione a 28, in media, il 39% dei lavoratori ha conoscenze digitali insufficienti e il 14% non ne ha affatto, in Italia il primo valore sale al 50% e il secondo al 27%.

Le digital skills rappresentano un aspetto fondamentale del bagaglio di competenze che un lavoratore europeo dovrebbe possedere. Quello dell'ICT è infatti l'unico settore del mercato del lavoro in cui l'offerta è superiore alla domanda. In questo senso, la conoscenza del digitale rappresenta una "corsia preferenziale per l'occupazione".

E-commerce

Per quanto riguarda il commercio elettronico, solo il 20% degli italiani fa acquisti online e appena il 6,6% si azzarda a comprare prodotti o servizi al di fuori dell'Italia. Le resistenze principali, in questo specifico ambito, sono dovute, da un lato, a un ritardo culturale della popolazione e, dall'altro, alla scarsa offerta. Le piccole e medie imprese italiane che vendono online sono, infatti, pari appena al 4,9%, contro una media Ue del 14%.

E-government

Parlando di e-government, in Italia vi è un'ampia - quasi totale - disponibilità di informazioni e dati della Pubblica Amministrazione. Ad essere basso è, invece, il dato che riguarda l'interazione tra cittadino e PA. Nel 2013 appena il 21% dei cittadini ha utilizzato modalità digitali per comunicare con le amministrazioni. Unico settore pubblico in controtendenza rispetto a tutti gli altri è la sanità, che risulta altamente digitalizzata, con un dato ben sopra la media Ue.

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