Brevetto europeo sempre piu' vicino

Parlamento europeo - Foto di JLoganLa Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha approvato l'accordo raggiunto con il Consiglio, il 1° dicembre scorso, sul pacchetto relativo al brevetto UE, che comprende i regolamenti sulla tutela unitaria a livello europeo, sul trilinguismo e sul tribunale unificato dei brevetti. Grazie ai negoziatori del Parlamento, tra cui l'italiano Raffaele Baldassarre del Pdl, sono previste anche alcune misure per agevolare le piccole e medie imprese.

Meno costi e più competitività, sono questi gli obiettivi del sistema di protezione della proprietà intellettuale UE. Secondo le stime della Commissione, la spesa per un brevetto scenderà dalle migliaia di euro attuali a 680 euro, un livello inferiore a quello attualmente previsto negli Stati Uniti, che supera 1.800 euro.

L'inventore inoltre non dovrà più eseguire la medesima procedura per ogni Stato membro nel quale vuole effettuare la registrazione - andando incontro, oltre che a costi sostanziosi, al rischio di problemi di interpretazione e traduzione -, ma sarà sufficiente un'unica pratica.
Il pacchetto prevede, a tal fine, la costituzione di un tribunale dei brevetti unificato cui rivolgersi per convalidare la registrazione in tutti i 25 Stati membri aderenti alla cooperazione rafforzata. La decisione di basare il regime linguistico sulle tre lingue di lavoro dell'Unione – inglese, francese e tedesco – ha condotto, infatti, Italia e Spagna a non aderire all'accordo, anche se potrebbero essere ammessi in qualsiasi momento, qualora cambiassero posizione.

Per quanto riguarda le PMI, il Parlamento ha ottenuto l'inserimento di alcune misure per facilitarne l'accesso al mercato europeo dei brevetti. Tra queste, il rimborso integrale dei costi di traduzione e una protezione legale più forte.

Rimane ora aperta la questione della sede della giurisdizione unica per il brevetto, che vede competere Monaco e Parigi e dovrà essere risolta al più presto.

Per l'approvazione definitiva, in ogni caso, occorre attendere il voto del Parlamento, probabilmente in occasione della Plenaria di febbraio, e del Consiglio.