UE, i candidati commissari del von der Leyen bis

© European Union 2024 - Source : EPLa presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha iniziato un ciclo di incontri con i gruppi della maggioranza dell'Europarlamento sui profili dei candidati commissari designati dai 27 Stati membri dell'UE, in vista della presentazione ufficiale in calendario per la prossima settimana. 

Le priorità della nuova Commissione europea

Prosegue, così, l'iter per la formazione della nuova Commissione europea, che resterà in carica fino al 2029.

Dopo aver raccolto i nomi dei candidati designati dai Ventisette, la presidente Ursula von der Leyen deve ora scegliere i profili di coloro che faranno parte del collegio dei commissari nel prossimo quinquennio, distribuendo tra loro i vari portafogli e individuando i vicepresidenti.

Attualmente, la numero uno dell'Esecutivo UE è impegnata in incontri riservati con i gruppi di maggioranza del Parlamento UE per fare il punto sulle candidature arrivate dagli Stati membri nell'ottica di poter presentare la lista definitiva dei commissari entro la prima metà di settembre.

L'iter di nomina della nuova Commissione UE 

I passaggi previsti per la nomina della nuova Commissione von der Leyen sono sostanzialmente tre: i colloqui tra von der Leyen e i candidati commissari, da una parte, e i gruppi della maggioranza al Parlamento europeo, dall'altra; le audizioni di ciascun candidato nelle commissioni parlamentari competenti; il voto della plenaria del Parlamento europeo sull’intero Collegio dei commissari. Un cronoprogramma che deve concludersi a dicembre, con l'avvio formale del mandato della nuova Commissione europea.

Ieri von der Leyen ha iniziato il suo giro di incontri con i presidenti dei gruppi di maggioranza del PE per valutare i profili presentati dai 27 Stati membri. 

Una volta presentata formalmente la squadra di commissari, ognuno di loro verrà sottoposto alle audizioni dalle commissioni parlamentari. Un esame che dovrebbe realizzarsi tra settembre e ottobre e che sarà realizzato con domande scritte e in audizione pubblica sugli ambiti di competenza di ciascuna commissione del PE.

Dopodiché la Conferenza dei presidenti elaborerà un progetto di risoluzione che dovrà essere votato da tutti i 720 eurodeputati, chiamati ad approvare a maggioranza semplice la nomina del Collegio dei commissari. 

Per approfondire: La composizione del nuovo parlamento europeo e delle sue Commissioni

I portafogli più ambiti e il nodo delle vicepresidenze semplici o esecutive

Nella Commissione europea i portafogli assegnati ai diversi commissari possono avere diversi livelli di importanza e potere. Solitamente, i più ambiti sono tre: quello relativo alla Concorrenza, che può bloccare interventi come le fusioni aziendali e multare le multinazionali senza dover chiedere il consenso dei governi; quello per gli Affari economici e finanziari, che coordina le politiche economiche dei Paesi dell’Unione e vigila sul rispetto delle regole finanziarie; e quello al Mercato interno, che promuove il libero movimento di persone, beni, servizi e capitali. 

Novità della nuova legislatura, nonché volontà espressa nei giorni scorsi dalla presidente von der Leyen, sarebbe l'assegnazione di una delega alla difesa, in virtù della guerra in Ucraina, e una al Mediterraneo, dedicata ai flussi migratori e alla cooperazione con Nord Africa e Medio Oriente. In ballo anche una delega specifica sugli alloggi, per abitazioni più accessibili e sostenibili, e una sulla digitalizzazione, focalizzata su intelligenza artificiale e cybersicurezza. 

Oltre a definire i portafogli da assegnare a ciascun commissario, la presidente von der Leyen farà chiarezza nelle prossime settimane anche a proposito delle vicepresidenze esecutive, un ruolo che risale alla formazione della Commissione attuale e che determina poteri maggiori rispetto al vicepresidente semplice. 

Secondo le prime anticipazioni, si pensa che la presidente von der Leyen voglia cambiare l'attuale schema organizzativo - che vede ad oggi tre vicepresidenti esecutivi e quattro vicepresidenti semplici -  eliminando i vicepresidenti semplici e mantenendo solo una squadra ristretta di esecutivi. L'Italia, che nella precedente legislatura non aveva alcuna vicepresidenza, punta ad avere un commissario che possa ricoprire questo ruolo. 

Chi sono i candidati commissari per l'UE? 

Al momento sono due i ruoli certi, nonché i più rilevanti all'interno dell'organizzazione della Commissione UE: la presidenza, già assegnata a Ursula von der Leyen, e l'Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza, incarico già affidato all'estone Kaja Kallas.

L'Italia potrebbe giocare un ruolo di particolare rilevanza nel nuovo assetto organizzativo. Secondo anticipazioni di stampa, Raffaele Fitto, attuale ministro italiano per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, potrebbe essere vicepresidente esecutivo con delega all’Economia e al PNRR nella nuova Commissione europea.  

Per approfondire: Dopo l'ok del CdM a Fitto commissario europeo, si punta a una vicepresidenza esecutiva

Guardando all'elenco provvisorio dei candidati commissari, per la Francia c'è Thierry Breton (Renew europe), attuale commissario europeo per il Mercato interno e la Politica industriale digitale, spaziale e di difesa, che vorrebbe vedersi confermato lo stesso portafoglio anche nella prossima legislatura.

Un altro nome noto è quello di Valdis Dombrovskis (PPE), attualmente vice-presidente della Commissione europea e commissario per il Commercio, che ambisce ai portafogli dell'Economia o della Finanza.

Gli altri candidati commissari sono:

  • Spagna - Teresa Ribera (S&D), ad oggi vicepresidente del governo spagnolo e ministra per la Transizione ecologica e la demografia, in corsa per il portafoglio dell'Energia o dell'Ambiente;
  • Polonia - Piotr Serafin (PPE), che mira a gestire i portafogli del Bilancio a quello dell’Allargamento;
  • Austria - Magnus Brunner (PPE), vorrebbe per sé il portafoglio dei Servizi finanziari, ma ha espresso interesse anche per quello dell'Agricoltura;
  • Danimarca - Dan Jørgensen (S&D), oggi ministro danese per la Cooperazione allo sviluppo, ambisce al portafoglio Clima e ambiente;
  • Paesi Bassi - Wopke Hoekstra (PPE), attuale commissario per il Clima, nella prossima legislatura ambisce a portafogli di peso come Finanza, Commercio oppure Economia:
  • Cipro - Costas Kadis (PPE), punterebbe ai portafogli del Mediterraneo o della Salute;
  • Cechia - Jozef Síkela (Indipendenti), in corsa per i portafogli Energia, Commercio o Industria;
  • Finlandia - Henna Virkkunen (PPE), aspira a un portafoglio legato al Commercio o alla Coesione;
  • Grecia - Apostolos Tzitzikostas (PPE), punta ai portafogli Economia, Difesa o Coesione;
  • Ungheria - Olivér Várhelyi (Indipendenti), già commissario europeo per l’Allargamento, vorrebbe confermare la poltrona anche nella prossima legislazione;
  • Portogallo - Maria Luís Albuquerque (PPE), ambisce ai portafogli Ricerca, scienza e innovazione o Agricoltura;
  • Irlanda - Michael McGrath (Renew europe), punta al portafoglio dei Servizi finanziari;
  • Svezia - Jessika Roswall (PPE),  vorrebbe i portafogli Competitività, Clima o Giustizia.
  • Lituania - Andrius Kubilius (PPE), mira ai portafogli dell’Allargamento o della Difesa;
  • Lussemburgo - Christophe Hansen (PPE), vorrebbe il portafoglio Agricoltura;
  • Slovacchia - Maroš Šefčovič (S&D), interessato ai portafogli Competitività, Energia o Industria;
  • Croazia - Dubravka Šuica (PPE), già commissario Europeo per la Democrazia e la Demografia, ambisce, nella prossima legislatura, al portafoglio della Coesione o a quello della Salute;
  • Malta - Glenn Micallef (S&D);
  • Slovenia - Tomaž Vesel (Renew europe);
  • Bulgaria - Giuliano Popov e Ekaterina Zaharieva (PPE);
  • Belgio - Hadja Lahbib (Renew europe);
  • Romania - Roxana Mînzatu (S&D).

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