Ricerca e innovazione: le priorità dei 27 per il successore di Horizon Europe

Consiglio - Photo credit: Copyright: European UnionIl decimo Programma quadro per la ricerca e l'innovazione dovrà raccogliere l'eredità di Horizon 2020, come di Horizon Europe, allargando la partecipazione alle call, migliorando il monitoraggio e la valutazione di risultati e promuovendo una maggiore disseminazione della ricerca finanziata dai fondi europei. I ministri dei 27 ne hanno discusso in occasione del Consiglio Competitività del 23 maggio, insieme ai temi della sicurezza nei progetti di ricerca con partner extra UE e della valorizzazione delle conoscenze utili all'industria e alla società.

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A partire dalla valutazione ex post di Horizon 2020 presentata dalla Commissione, i ministri dell'Unione hanno discusso dei risultati dell'ottavo programma per la ricerca e l'innovazione, che nello scorso settennato ha finanziato quasi 35mila progetti cui hanno partecipato 40mila organizzazioni, indicando alcuni ambiti di miglioramento in vista dei preparativi per il decimo Programma quadro 2028-2034.

Nella stessa giornata i ministri hanno adottato anche una raccomandazione sul rafforzamento della sicurezza nei progetti di ricerca realizzati in partenariato con paesi terzi e conclusioni sul contributo della valorizzazione delle conoscenze frutto di attività di R&I alla competitività dell'industria europea e all'autonomia strategica dell'Unione.

Dalla lezione di Horizon 2020 al decimo Programma quadro per la ricerca

Per i 27 l'ottavo programma quadro per la ricerca e l'innovazione Horizon 2020, attivo dal 2014 al 2020 con un bilancio complessivo di 75,6 miliardi di euro, è stato un programma di successo in molti settori diversi, con un impatto scientifico, sociale ed economico particolarmente elevato, anche grazie alle sinergie con altri programmi europei e con i fondi nazionali e regionali.

Allo stesso tempo, i ministri individuano alcuni ambiti da migliorare, tra cui l'ampliamento della partecipazione, oggi segnata da disparità in termini di partecipazione e successo tra i vari paesi, un'ulteriore riduzione degli oneri amministrativi a carico dei partecipanti e una migliore diffusione dei risultati della ricerca. Indicazioni utili in vista della preparazione del futuro programma quadro (10º PQ), che – secondo i ministri - dovrà anche contare su un migliore sistema di monitoraggio, anche relativamente alla valutazione dei suoi effetti a lungo termine.

Consulta le conclusioni del Consiglio sulla valutazione di Horizon 2020

Attenzione ai rischi di sicurezza nei progetti internazionali di ricerca

I 27 hanno poi adottato una raccomandazione con l'obiettivo di invitare la Commissione e gli Stati membri ad affrontare i rischi per la sicurezza della ricerca derivanti dalla cooperazione internazionale, dal trasferimento indesiderato di conoscenze alle ingerenze straniere, fino alle violazioni dell'etica o dell'integrità.

"Pur essendo aperti allo scambio di conoscenze e alla cooperazione internazionale nel settore della ricerca, non dobbiamo peccare di ingenuità. La comunità scientifica ha bisogno senza indugio di orientamenti", ha spiegato il vicepresidente della Vallonia e ministro dell'Economia Willy Borsus a nome della presidenza belga del Consiglio. La raccomandazione, che non contiene disposizioni vincolanti, propone quindi una serie di orientamenti in merito a misure che potrebbero essere adottate dalla Commissione, dagli Stati membri e dalla comunità della ricerca per aumentare la sicurezza nei progetti con paesi terzi, come il principio "il più aperto possibile, chiuso il tanto necessario", la proporzionalità delle misure di salvaguardia, la non discriminazione e il rispetto dei diritti fondamentali.

Consulta la raccomandazione del Consiglio sul rafforzamento della sicurezza della ricerca

Creare valore economico e sociale dai risultati della ricerca

Sul tavolo del Consiglio anche la necessità di valorizzare maggiormente le conoscenze, quale strumento per un'industria resiliente e competitiva e per un'autonomia strategica in un'economia aperta in Europa. Il tema della creazione di valore sociale ed economico a partire dalle conoscenze ottenute dalla ricerca e dall'innovazione, e quindi della trasformazione di dati, know-how e risultati delle attività di R&I in prodotti, servizi e soluzioni a beneficio dela società, è stato già al centro della raccomandazione adottata dal Consiglio nel dicembre 2022 e, nel dicembre 2023, del dibattito orientativo sul tema "Valorizzazione della ricerca come strumento per la ripresa economica e industriale e la resilienza".

Le conclusioni approvate il 23 maggio tornano sull'argomento per sottolineare l'importanza di approntare strumenti, politiche e quadri di finanziamento a sostegno di questi processi, attraverso il potenziamento della rete di intermediari e facilitatori nel panorama dell'innovazione, la promozione della collaborazione tra ricerca e industria e il miglioramento dei programmi di formazione per l'imprenditorialità e l'innovazione in tutte le discipline.

Consulta le conclusioni del Consiglio sulla valorizzazione delle conoscenze