Call TSI 2023: ecco le nuove riforme dell'Italia sostenute da Bruxelles
Grazie a un budget di 115 milioni di euro, il bando 2023 del Technical Support Instrument finanzia la realizzazione di 151 progetti di assistenza tecnica rivolti alle amministrazioni pubbliche dei 27, con un focus sulla doppia transizione verde e digitale e sulla realizzazione dei PNRR e del REPowerEU.
Strumento di sostegno tecnico: le priorità della call TSI 2023
Il mondo si muove ogni giorno più velocemente e i nostri dipendenti pubblici devono lavorare duramente per stare al passo con i cambiamenti e talvolta anche per anticiparli, ha spiegato la commissaria per la coesione e le riforme, Elisa Ferreira, presentando in conferenza stampa i nuovi progetti di riforma selezionati nell'ambito della call 2023 dello Strumento per il sostegno tecnico a sostegno delle PA europee.
Operativo dal 2017, il Technical Support Instrument interviene su richiesta degli Stati membri per fornire consulenza, formazione e assistenza nella progettazione e attuazione di riforme. Lo strumento, che non richiede cofinanziamento nazionale, è finanziato con 864 milioni di euro dal Quadro finanziario pluriennale 2021-27 e da Next Generation EU, con l'obiettivo di accompagnare le amministrazioni pubbliche nel processo di transizione verde e digitale, anche contribuendo alla realizzazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza.
Complessivamente il TSI e il suo predecessore - il Programma di sostegno alle riforme strutturali - hanno permesso di realizzare 1.500 progetti di assistenza tecnica in tutti i 27 Stati membri. Con la call TSI 2023 altri 151 progetti si aggiungono alla lista, di cui 14 italiani.
Call TSI 2023: focus su Green deal, digitalizzazione, PNRR e REPower
I 151 progetti annunciati dalla Commissione il 21 marzo nell'ambito della call 2023 dello Strumento di sostegno tecnico aiuteranno tutti gli Stati membri nella preparazione, progettazione e attuazione di 326 riforme che contribuiranno a rendere le pubbliche amministrazioni più moderne ed efficienti e agli obiettivi di crescita e resilienza dell'UE nel contesto della duplice transizione verde e digitale. Molti i progetti collegati ai Piani per la ripresa e la resilienza e al REPowerEU, con il Green deal e la transizione digitale che si confermano tra le priorità chiave per gli Stati membri, assorbendo rispettivamente il 32% e il 40% dei progetti ammessi nell'ambito della call STI 2023.
Lo strumento per il sostegno tecnico contribuirà anche a progetti relativi all'attuazione delle sanzioni contro la Russia, allo sviluppo delle competenze, all'integrazione dei migranti e alle riforme nella sanità, inclusa un'iniziativa faro dedicata agli Stati membri che desiderano migliorare l'interoperabilità e la digitalizzazione dei sistemi sanitari.
Tra le innovazioni di questa nuova tornata di progetti c'è anche l'iniziativa faro Public Administration Cooperation Exchange (PACE), che promuove il rafforzamento della capacità amministrativa tramite l'apprendimento tra pari e lo scambio di buone pratiche. In pratica i dipendenti pubblici europei avranno la possibilità di trascorrere alcune settimane in altri Stati membri per apprendere e trasferire best practices in vari ambiti, dall'utilizzo dei big data all'implementazione del green procurement. Sono però in tutto 13 le flagship initiative selezionate, che coprono diverse priorità politiche dell'Unione, tra cui l'integrazione della dimensione ambientale nelle finanze pubbliche attraverso l'implementazione del principio Do No Significant Harm (DNSH).
L'edizione 2023 si distingue anche per il numero record di progetti transnazionali: 43, di cui 33 multinazionali, relativi soprattutto a rinnovabili, efficienza energetica, impatto dei cambiamenti climatici e qualità delle acque e dell'aria, e 10 multiregionali, relativi, tra gli altri temi, a sicurezza dei porti e dei cluster industriali, integrazione dei migranti, approvvigionamento di raw materials e capacità di assorbimento dei fondi europei.
I progetti italiani finanziati dallo Strumento di sostegno tecnico 2023
L'Italia ha beneficiato in tutto di supporto per 82 progetti, di cui 16 nell'ambito della call TSI 2022, divenuti poi 19 con l'aggiunta di 3 progetti che fanno riferimento all'invito speciale lanciato dalla Commissione nel marzo dello scorso anno in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.
Tra i progetti TSI 2023, invece, ci sono 14 iniziative italiane o a cui l'Italia partecipa con altri paesi, portando a 16 il totale dei progetti transnazionali che coinvolgono Roma.
In particolare, dei 14 nuovi progetti, 6 riguardano riforme nazionali:
- Industrial ecosystems
- Improving ESG data availability and sustainability corporate reporting in Italy
- IMPACT – natural swIMming Pool to enhAnCe soustAinable Tourism
- Behavioural Public Administration in the Italian PA
- Climate adaptation
- Towards person-centered integrated care
e 8 sono iniziative multi-paese:
- Implementing the DNSH principle in the assessment, monitoring and reporting of public expenditure (Green Bonds and infrastructure projects)
- PACE - Civil service mobility
- PACE - Comparing the organization of Trial Offices around Europe
- PACE - Pathway to a new organisational culture in the Ministry of Economy and Finance
- Improving ESG data availability and sustainability corporate reporting in Italy
- ESG risk management framework for the financial sector
- Youth FIRST - supporting children and youth wellbeing, education, training, social protection and labour prospects
- Proof of concept of AI models in market abuse monitoring.
I progetti di riforma italiani sostenuti dal programma UE spaziano tra una grande quantità di temi, tra cui prevalgono PA e governance, competitività, lavoro e politiche sociali, settore finanziario e gestione delle finanze pubbliche.
Per approfondire: Bruxelles sostiene 16 progetti di riforma dell'Italia