Al via la consultazione sul Regolamento UE contro le sovvenzioni estere distorsive

Foto di Ylanite KoppensFino a 6 marzo gli stakeholder europei possono dire la loro sulle modalità attuative del Regolamento sulle sovvenzioni estere, lo strumento varato nei mesi passati per evitare che gli aiuti dati da un Paese terzo a imprese che operano nel mercato comunitario causino una concorrenza sleale per le aziende europee.

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Il Regolamento, entrato in vigore il 12 gennaio 2023, mira infatti a colmare una lacuna normativa che in questi anni ha minato la tenuta del mercato interno, sottoposto a rigide norme per quanto concerne gli aiuti di stato alle imprese europee ma invece privo di difese sostanziali in caso di aiuti da parte di Paesi terzi a imprese straniere operanti però in Europa.

Le nuove misure consentiranno all'UE di indagare sulle pratiche sleali sostenute da alcuni Paesi terzi e di prevenirle, assicurando a Bruxelles la possibilità di garantire una concorrenza leale e condizioni di parità per tutte le imprese.

A distanza di qualche settimana dall’entrata in vigore del Regolamento, la Commissione ha presentato un draft di Regolamento di esecuzione che chiarisce gli aspetti pratici e procedurali relativi ai moduli di notifica (per le concentrazioni e le procedure di appalto pubblico, le norme sulle modalità di calcolo dei termini, le norme sull'accesso al fascicolo e i diritti delle parti), chiedendo agli stakeholder di inviare osservazioni entro il 6 marzo 2023.

Che cos’è il Regolamento sulle sovvenzioni estere distorsive del mercato interno?

Presentato per la prima volta il 5 maggio 2021 dalla Commissione, il Regolamento funge da strumento per garantire condizioni di parità per tutte le imprese operanti nel mercato unico che beneficiano del sostegno di uno Stato membro dell'UE o di un paese terzo.

Il Regolamento, infatti, “stabilisce le norme procedurali per indagare su tali sovvenzioni nel contesto di concentrazioni di grande portata e di offerte in procedure di appalto pubblico di elevata entità”, spiegano da Bruxelles.

Come già accennato, finora le sole sovvenzioni statali soggette al rispetto delle norme in materia di aiuti di Stato erano quelle che riguardavano i Paesi membri, mentre non esisteva nessuno  strumento UE capace di controllare analoghe sovvenzioni concesse, però, da Paesi terzi.

Adesso invece con l’approvazione del Regolamento,  la Commissione potrà esaminare le attività economiche che beneficiano di sovvenzioni da parte di Paesi terzi sul mercato interno.

Entrando più nel dettaglio, il nuovo strumento varato da Bruxelles offre alla Commissione tre strumenti per indagare sui contributi finanziari concessi da un'autorità pubblica di un Paese terzo:

  • due strumenti di autorizzazione preventiva, volti a garantire parità di condizioni per le fusioni più importanti e le offerte nelle procedure di appalto pubblico su larga scala;
  • uno strumento generale di indagine di mercato per esaminare tutte le altre situazioni di mercato nonché le fusioni e le procedure di appalto pubblico di valore inferiore.

D’ora in avanti, quindi, nel caso di fusioni e acquisizioni in cui una delle parti interessate abbia un fatturato nell'UE pari ad almeno 500 milioni di euro e vi sia un contributo finanziario estero pari ad almeno 50 milioni di EUR, le imprese saranno tenute a notificare alla Commissione l’operazione di merge&acquisition.

Situazione analoga nel caso di gare da almeno 250 milioni di euro. “Se un'impresa non rispetta le norme in materia di notifica - spiegano infatti da Bruxelles - la Commissione potrà infliggere ammende ed esaminare l'operazione come se fosse stata notificata”.

In linea generale, la Commissione potrà indagare sulle sovvenzioni estere che sono state concesse fino a cinque anni prima dell'entrata in vigore del Regolamento, qualora tali sovvenzioni producano distorsioni del mercato interno dopo la sua entrata in vigore.

Per quanto concerne invece le conseguenze, nel caso in cui la Commissione stabilisca l'esistenza di una sovvenzione estera e di una distorsione della concorrenza, Bruxelles effettuerà una valutazione comparata per valutare gli effetti positivi e quelli negativi prodotti dalla sovvenzione. A quel punto, qualora gli effetti negativi siano maggiori di quelli positivi, la Commissione potrà imporre “misure di riparazione, compresi rimedi strutturali e non strutturali e il rimborso della sovvenzione estera o di accettare impegni da parte delle imprese interessate al fine di porre rimedio alla distorsione causata dalla sovvenzione estera”, si legge nella nota rilasciata dal Consiglio all’indomani dell’approvazione del testo.

Il Regolamento è entrato in vigore il 12 gennaio 2023.

La consultazione sul Regolamento di esecuzione

Il 6 febbraio 2023 la Commissione ha lanciato una consultazione pubblica sull'attuazione del Regolamento sulle sovvenzioni estere, cioè lo strumento attuativo del regolamento generale entrato in vigore a metà gennaio.

Il Regolamento di esecuzione (Implementing Regulation, in inglese) mira infatti a garantire l'efficacia dei procedimenti della Commissione e a garantire la certezza del diritto in merito ai diritti e agli obblighi procedurali per le imprese soggette alle nuove norme.

Come per molti altri atti pubblici, prima di procedere con la sua adozione, la Commissione ha preferito lanciare una consultazione pubblica di quattro settimane.

Pertanto gli stakeholder interessati al tema hanno tempo fino al 6 marzo 2023 per presentare le proprie osservazioni sul progetto di regolamento di esecuzione sul portale "Dì la tua".

La Commissione prenderà in considerazione le osservazioni pervenute, al momento di definire il Regolamento di esecuzione definitivo, in vista dell'adozione delle norme nel secondo trimestre del 2023, prima dell'inizio dell'applicazione del Regolamento sulle sovvenzioni estere.

Consulta il Regolamento relativo alle sovvenzioni estere distorsive del mercato interno

Foto di Ylanite Koppens