Trasporti, rinnovabili, pesca: il piano europeo per un’economia blu sostenibile

Blue Economy - Foto di Darwis Alwan da PexelsL'economia blu in Europa occupa 4,5 milioni di persone e vale oltre 650 miliardi di euro. Numeri che hanno spinto Bruxelles a proporre un piano ad hoc per un nuovo approccio alla Sustainable Blue Economy.

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Per affrontare la crisi climatica e la crisi relativa alla biodiversità sono necessari mari in salute e un uso sostenibile delle loro risorse, al fine di creare alternative ai combustibili fossili e alla produzione alimentare tradizionale.

Il piano Sustainable Blue Economy, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, punta quindi innanzitutto su una decarbonizzazione di tutti i settori dell’economia blu. Vale a dire, pesca, acquacoltura, turismo costiero, trasporto marittimo, attività portuali e costruzioni navali. 

Gli obiettivi del piano Sustainable Blue Economy

La comunicazione della Commissione europea definisce un programma dettagliato affinché l'economia blu possa:

  • Conseguire gli obiettivi della neutralità climatica e dell'inquinamento zero, in particolare attraverso lo sviluppo di energie rinnovabili offshore, la decarbonizzazione del trasporto marittimo e l'inverdimento dei porti. Un mix di energia oceanica sostenibile che include energia eolica galleggiante, energia termica, energia del moto ondoso e delle maree potrebbe generare un quarto dell'elettricità dell'UE nel 2050. I porti sono fondamentali per la connettività e l'economia delle regioni e dei paesi dell'Europa e potrebbero essere usati come poli energetici;
  • Passare a un'economia circolare e ridurre l'inquinamento, anche attraverso norme rinnovate relative alla progettazione degli attrezzi per la pesca, al riciclaggio delle navi e allo smantellamento delle piattaforme offshore e misure per ridurre la dispersione di plastica e microplastiche;
  • Preservare la biodiversità e investire nella natura: la protezione del 30% della superficie dei mari dell'UE invertirà la perdita di biodiversità, aumenterà gli stock ittici, contribuirà alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla resilienza e genererà notevoli benefici finanziari e sociali. Si ridurranno ulteriormente gli impatti ambientali della pesca sugli habitat marini;
  • Sostenere l'adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza delle zone costiere: le attività di adattamento quali lo sviluppo di infrastrutture verdi nelle zone costiere e la protezione dei litorali dal rischio di erosione e allagamento aiuteranno a preservare la biodiversità e i paesaggi, apportando al contempo benefici al turismo e all'economia costiera;
  • Garantire una produzione alimentare sostenibile dei prodotti ittici e nuove norme per la loro commercializzazione, l'uso di alghe e piante marine, un controllo più rigido della pesca, oltre a ricerca e innovazione basate su cellule relative ai prodotti ittici, aiuteranno a preservare i mari europei. Con l'adozione degli orientamenti strategici dell'UE per un'acquacoltura sostenibile, la Commissione si è inoltre impegnata a sviluppare un'acquacoltura sostenibile nell'UE;
  • Migliorare la gestione dello spazio marittimo: il nuovo forum blu per gli utenti del mare, creato al fine di coordinare il dialogo tra operatori del settore offshore, portatori di interessi e scienziati impegnati in settori quali pesca, acquacoltura, trasporti marittimi, turismo, energie rinnovabili e altre attività, stimolerà uno scambio cooperativo per l'uso sostenibile dell'ambiente marino. Una relazione sull'attuazione della direttiva UE sulla pianificazione dello spazio marittimo sarà pubblicata nel 2022, a seguito dell'adozione di piani nazionali per lo spazio marittimo a marzo del 2021.

I finanziamenti europei all'economia blu 

La Commissione europea e il Gruppo Banca europea per gli investimenti, composto dalla Banca europea per gli investimenti e dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI), aumenteranno la loro cooperazione per un'economia blu sostenibile. Le istituzioni collaboreranno con gli Stati membri per soddisfare le attuali esigenze di finanziamento, al fine di ridurre l'inquinamento nei mari europei e di sostenere gli investimenti per l'innovazione dell'economia blu e della bioeconomia blu.

Il nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura e il fondo BlueInvest gestito dal gruppo BEI sosterranno la transizione verso catene del valore più sostenibili basate sulle attività relative a oceani, mari e zone costiere. Per finanziare ulteriormente la trasformazione la Commissione ha esortato gli Stati membri a includere investimenti per un'economia blu sostenibile nei loro Recovery Plan e anche nei loro programmi operativi nazionali per vari fondi europei da qui al 2027. A questo obiettivo contribuiranno anche altri programmi UE, come il programma di ricerca Horizon Europe, che prevede la creazione di una missione specifica per oceani e acque.

Per quanto riguarda gli investimenti privati, nelle decisioni sugli investimenti si dovrebbe fare riferimento a norme e principi di sostenibilità concordati e specifici per gli oceani, come ad esempio l'iniziativa per il finanziamento di un'economia blu sponsorizzata dall'UE.