Giordania, Fiera di Amman: iscrizione entro il 7 marzo
La rassegna internazionale è dedicata ai seguenti settori:
- costruzioni civili,
- energia elettrica,
- infrastrutture (strade, ponti, aeroporti e porti marittimi),
- telecomunicazioni,
- impianti idrici (comprende fognature e depurazione acque),
- oil e gas,
- sanità,
- trasporti,
- agricoltura,
- beni di consumo durevoli e beni di largo consumo (casalinghi, cosmetici, prodotti elettrici ed elettronici, tessili, calzature, prodotti in pelle, alimentari).
Alla precedente edizione hanno partecipato 517 espositori e 30 rappresentanze ufficiali. Quest’anno la fiera è composta da quattro spazi per una superficie interna di 16.500 mq e da un’area espositiva esterna di 3.000 mq. Lo spazio “italiano” si avvarrà di un’area di 500 mq.
Se fino alla scorsa edizione la fiera era denominata “Project Rebuild Iraq”, quest’anno gli organizzatori hanno preferito il titolo “Project Near East” per indicarne la vocazione ad attrarre visitatori anche da Siria, Libano, Palestina, oltre che da Giordania e Iraq.
Tra le prerogative della Giordania c’è la relativa sicurezza, la vicinanza con l’Iraq, gli ottimi rapporti con il governo iracheno e con il mondo imprenditoriale. Nondimeno la Giordania vanta ottime infrastrutture, facilità di ingresso per gli stranieri e per i cittadini iracheni, convenienza del sistema doganale, presenza ad Amman di numerosi imprenditori e commercianti iracheni e di contractors americani.
La monarchia costituzionale guidata da re Abdullah II, sposato con l’avvenente e socialmente impegnata Rania, è il paese ideale per entrare in contatto con l’imprenditoria irachena, dato che le decine di migliaia di imprenditori che hanno lasciato l’Iraq hanno deciso di trasferirsi soprattutto in Giordania, a causa dei numerosi vantaggi.
In termini di interesse di mercato, la manifestazione fieristica consentirà di fornire alle aziende straniere l’opportunità di presentare i propri prodotti non solo agli operatori economici iracheni ma anche a giordani, siriani e palestinesi, ai contractors e subcontractors internazionali, ai rappresentanti del governo iracheno e del Fondo di Sviluppo Iracheno (Iraq Development Fund).
Per la ricostruzione del paese, l’Iraq offre un potenziale di business immenso. Sono in cantiere e in fase di progettazione numerosi progetti che produrranno una forte domanda di materiali e di attrezzature; le necessità imposte dalla ricostruzione di ogni settore produttivo e sociale comportano l’acquisto di beni e servizi praticamente in ogni settore e in quantità enormi; la crisi economica internazionale si sente solo per quanto riguarda le fluttuazioni, attualmente al ribasso, del prezzo del petrolio.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla sede ICE ad Amman.