Formazione: la Cina al centro dei corsi sull'internazionalizzazione dell'Ice
Il primo corso, destinato a dodici laureati vincitori di altrettante borse di studio ed intitolato emblematicamente “Idea Cina”, mira a formare e ad inserire i futuri esperti presso le imprese, presso gli studi legali e di consulenza, le associazioni, le istituzioni, gli spin-off e i consorzi universitari impegnati in attività volte alla protezione della proprietà intellettuale e alla risoluzione di controversie commerciali.
“Nel momento di crisi che stiamo vivendo la cosa più giusta è rafforzare gli investimenti in formazione. In questo modo l’Ice mette a disposizione delle aziende un personale qualificato e professionale attraverso percorsi di formazione finanziati dallo Stato - ha affermato Luigi Ferrelli, dirigente Area Formazione Manageriale dell’Ice - Non a caso siamo giunti quest’anno alla quarantaduesima edizione del nostro storico master sull’internazionalizzazione. Su ventidue allievi partecipanti all'ultima edizione, sedici hanno trovato collocazione in azienda o si sono inseriti nelle filiali estere delle società”.
La didattica si incentrerà sui seguenti argomenti: marchi, brevetti, software, design, diritti d'autore, marketing e pubblicità della P.I., brand valuation, know-how, indicazioni geografiche, negoziazione e contrattualistica, tutela civile, penale e doganale, accordi e politiche commerciali, marketing internazionale, organizzazione aziendale, business plan, cross-culture management, legislazione e mercato cinese.
La volontà di trascorrere un periodo più o meno lungo all’estero rientra tra i requisiti impliciti degli aspiranti. Come sottolinea Luigi Ferrelli: “I candidati ai nostri corsi sono giovani fortemente motivati che dimostrano una propensione alla mobilità e, in senso lato, al nomadismo”.
La seconda opportunità formativa promossa dall’Ice punta invece a creare esperti di internazionalizzazione d'impresa da inserire presso piccole e medie aziende interessate a sviluppare le proprie attività sui seguenti mercati: Cina, Russia, paesi arabi, Giappone, Russia, Romania, Polonia, Turchia e India. In questo caso, oltre ad una laurea, i candidati devono possedere una buona conoscenza della lingua inglese e di una seconda lingua a scelta tra cinese, arabo, giapponese, russo, rumeno, polacco, turco, hindi.
“Abbiamo potuto constatare – prosegue Ferrelli - che le conoscenze nell’ ambito dell’economia aziendale si sposano bene con una preparazione umanistica, una formula sempre più gradita alle aziende. Abbiamo avuto ottimi riscontri in termini di placement. Inoltre molti corsi di laurea in lingue hanno già cominciato ad inserire nei loro programmi degli elementi di economica aziendale. La conoscenza della lingue, da sola, non è infatti un requisito sufficiente per il mercato. Sulla scorta di queste iniziative, a febbraio verrà lanciato inoltre un nuovo corso per esperti di internazionalizzazione con un background tecnico-scientifico, realizzato in collaborazione con l’università di Modena e la Regione Emilia-Romagna”.
Parte integrante del percorso, oltre alla sessione frontale in aula, è il periodo di stage che lo studente trascorrerà prima in azienda e poi all’estero. In particolare il corso per esperto di proprietà intellettuale prevede un vero e proprio “study tour” in Cina presso le università locali ed un tirocinio in azienda.
Uno degli ultimi casi eclatanti in tema di proprietà intellettuale riguarda l'azienda tedesca di abbigliamento e calzature sportive Puma, che nel novembre 2008 ha avuto ragione nell'azione legale intentata nei confronti di un commerciante di Zhongshan (importante centro manufatturiero della provincia cinese del Guangdong), portato in giudizio per aver venduto scarpe contraffatte. Il tribunale locale, dopo l'esame di fatture rese come prove del reato, ha emesso una sentenza di condanna risarcitoria di 40.000 Yuan (circa 4.000 Euro) nei confronti dell'operatore cinese. Intanto, il processo di emendamento e implementazione della norma cinese sui brevetti ("Patent Law") avviato nel 2007, potrebbe concludersi a breve, e la nuova legge diventare esecutiva dal prossimo anno. L'obiettivo della nuova legislazione è quello di rendere il contesto economico-giuridico più attraente per gli investimenti esteri inasprendo le sanzioni in caso di violazione del diritto brevettuale.
Il sito del Capus Formativo Ice
(Alessandra Flora)