Anche i paesi europei "ricchi" beneficiano dei fondi di coesione

Eu Flag - Credit © European Union, 2012 La politica di coesione nei territori dell'Europa centrale e orientale sta fruttando benefici anche ai paesi occidentali, Germania e Francia in primis. A rivelarlo è uno studio commissionato dalla Polonia ed effettuato dall'Institute for Structural Research e dalla Raytech con l'obiettivo di porre fine alle controversie tra paesi ricchi e paesi poveri in materia di fondi strutturali.

La ricerca, recentemente presentata dal ministro dello sviluppo regionale polacco Elżbieta Bieńkowska, sostiene che per ogni euro investito dalla Francia per finanziare la politica regionale in Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, vi è un aumento delle esportazioni francesi di 20 centesimi. E per la Germania, secondo lo studio, i numeri sono addirittura superiori.

I risultati della ricerca assumono un significato rilevante se messi in relazione al dibattito che si è acceso negli ultimi mesi in materia di budget Ue per il periodo successivo al 2013. I paesi più ricchi, che contribuiscono al bilancio comunitario in misura maggiore rispetto a quanto ricevono in termini di aiuti e fondi, spingono infatti perché non si aumentino ulteriormente le risorse per il periodo 2014-2020.

Se, poi, i negoziati per stabilire il ruolo dei fondi regionali all'interno del bilancio del prossimo settennato si stanno dimostrando così stagnanti, ha affermato Fabian Zuleeg, dell'European Policy Centre, in un intervista a EurActiv.com, è colpa del "contesto di pre-crisi" in cui i paesi si trovano ad operare e che spinge a cercare soluzioni diverse da quelle attuate finora.

Gli stati membri, ad esempio, chiedono una maggiore flessibilità nell'utilizzo dei fondi Ue. La cancelliera tedesca Angela Merkel, nell'ultimo vertice europeo di gennaio ha infatti affermato che i cosiddetti “contribuenti netti” sono intenzionati a dare ai paesi finanziariamente in difficoltà una seconda chance per spendere le risorse comunitarie inutilizzate, prima che queste ritornino da dove provengono.

Posizione appoggiata da Zuleeg che, inoltre, reputa l'attuale sistema di finanziamento regionale troppo concentrato sulla risoluzione dei problemi a lungo termine delle regioni più povere. I fondi di coesione, ha affermato l'economista, sono tradizionalmente serviti a colmare il divario tra paesi più e meno ricchi dell'Europa. Il che, al momento, non funziona più, poichè la crisi economica odierna ha colpito maggiormente i primi che i secondi.