Terremoto Campi Flegrei: via ai contributi per la ricostruzione

Bacoli - Photo credit: Foto di Raffaele FelacoIn Gazzetta ufficiale il decreto che sblocca i contributi per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 20 maggio 2024 nel territorio dei Campi Flegrei. 50 milioni di euro a disposizione dei nuclei familiari dei Comuni di Bacoli, Pozzuoli e Napoli, per il ripristino delle abitazioni inagibili.

In vigore il decreto Campi Flegrei. Fondi per la ricostruzione e un CAS per le famiglie sfollate

Il decreto approdato in Gazzetta ufficiale il 9 gennaio disciplina infatti l'accesso ai contributi previsti dal DL 91-2024 per la zona di intervento ricadente nei Comuni di Bacoli, Pozzuoli e Napoli, in cui sono localizzati gli immobili dichiarati inagibili in conseguenza dell’evento sismico del 20 maggio 2024 verificatosi nel territorio dei Campi Flegrei.

L'obiettivo è consentire il ripristino in tempi rapidi della funzionalità degli immobili privati destinati ad abitazione principale, abituale e continuativa, sia con danni leggeri che con danni severi.

Come ottenere i contributi per la ricostruzione post sisma Campi Flegrei

A beneficiare degli aiuti sono i nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa, sia stata danneggiata e sgomberata per inagibilità in esecuzione:

  • di provvedimenti adottati, entro il 3 luglio 2024, dalle competenti autorità in conseguenza dell'evento sismico del 20 maggio 2024;
  • di provvedimenti relativi a immobili per i quali, alla data del 3 luglio 2024, sia stata chiesta la verifica di agibilità in conseguenza del sisma.

Il contributo è concesso a condizione che gli immobili danneggiati siano muniti del prescritto titolo abilitativo e realizzati in conformità ad esso (o siano muniti di titolo in sanatoria conseguito alla data di presentazione della relativa domanda di aiuto) ed è dovuto anche qualora tra le unità immobiliari componenti l’edificio siano presenti, oltre a quelle adibite ad abitazione principale, anche unità adibite ad abitazione non principale o aventi destinazione d’uso diversa da quella residenziale.

Le opere ammesse al contributo riguardano le parti comuni dell’edificio, le unità immobiliari che lo compongono e le relative pertinenze ricomprese nell’edificio.

Il contributo previsto è pari al 100% del costo ammissibile, nei limiti delle risorse disponibili, che ammontano a 20 milioni per il 2024 e a 15 milioni per ciascuno degli anni 2025 e 2026, per un totale di 50 milioni di euro.

Il decreto del 13 dicembre 2024 ora in Guri specifica inoltre che il contributo non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini dell’IRPEF dei beneficiari ed è concesso nel limite massimo per edificio di:

  • 450 euro per metro quadro di superficie complessiva per edifici con danni leggeri
  • 1.200 euro per metro quadro di superficie complessiva per edifici con danni severi.

Inoltre, l'aiuto è riconosciuto al netto di eventuali ulteriori contributi pubblici di riqualificazione sismica, anche in forma di credito d’imposta, in relazione allo stesso edificio per analoghe finalità o per la riparazione del medesimo danno, o di eventuali indennizzi assicurativi per la copertura degli stessi danni.

Le domande devono essere presentate dal proprietario o dall’usufruttuario dell’unità immobiliare sgomberata, o dal conduttore delegato dal proprietario o dall’usufruttuario dell’unità immobiliare, attraverso lo sportello unico per l’edilizia del Comune nel cui territorio è ubicato l’immobile sgomberato. I Comuni procederanno all'istruttoria e adotteranno i provvedimenti di concessione degli aiuti entro 60 giorni dalla presentazione della domanda.

Consulta il Decreto del 13 dicembre 2024 nella Gazzetta ufficiale del 9 gennaio 2025