Visita del Re Felipe a Roma: Mattarella parla di valori comuni e Unione Europea

Imagen de Alexa en PixabayAl centro del discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’incontro con i reali spagnoli ci sono state non solo le storiche e saldissime relazioni tra Italia e Spagna, ma anche la riforma complessiva dell’Unione Europea che passa anche per il completamento del mercato unico e dell’unione bancaria. Due temi che sono emersi con forza all’interno dei recenti Rapporti Draghi e Letta per il rilancio dell’UE.

Cosa dice il Rapporto Draghi sulla competitività?

Dopo aver passato in rassegna quei “rapporti profondi” che legano i due Paesi e che sono “in grado di abbracciare ogni ambito della vita comune, da quella economica, a quella culturale a quella sociale”, e aver ricordato le vittime della terribile alluvione di Valencia, Mattarella si è voluto concentrare anche sul tema dell’Unione europea.

“Nei nostri colloqui - ha infatti dichiarato il presidente italiano - abbiamo rivolto lo sguardo all’Europa. Abbiamo condiviso una riflessione sul futuro che la nostra Unione dovrà avere in un contesto mondiale sempre più insidioso".

"La nuova legislatura e la nuova Commissione - ha proseguito Mattarella - sono chiamati a un compito, nell’Unione, che, allo stesso tempo, si presenta di grande impegno e ineluttabile, per una riforma complessiva dell’Unione, che riguardi i metodi decisionali, il rilancio della competitività, anzitutto attraverso il completamento del mercato unico e del sistema finanziario. Riforma che proceda con determinazione verso una vera e propria difesa comune europea. Naturalmente, sottolineando anche altri due temi centrali per la vita dell’Unione: l’allargamento, priorità geostrategica per l’Unione, oltre che per gli Stati candidati, e la completa attuazione del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo".

Il probabile richiamo effettuato dal Presidente è verosimilmente al Rapporto Draghi sulla competitività dell’UE e al Rapporto Letta sul mercato unico.

Due analisi profonde e dettagliate presentate a metà 2024, di cui si è parlato molto anche per la comune chiamata ad agire in fretta, modificando profondamente l’Europa e puntando con convinzione sull’unità: l’unica strategia possibile per l’UE ed i suoi paesi per restare competitivi, in un mondo in cui i blocchi geopolitici si vanno a rafforzare e a schierare sempre più e dove la competizione passa anche per questioni dimensionali.

Da qui la necessità, tra le altre cose, di procedere rapidamente con il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali e dell’Unione bancaria, due progetti ad oggi ancora incompiuti e per i quali, invece, passa parte del futuro dell’UE.

L’importanza del Mercato unico dei capitali e dell’Unione bancaria

A dirlo a chiare lettere è stato ad esempio il Rapporto Draghi (ma messaggi analoghi emergono anche nel Rapporto Letta).

Soffermandosi sulla Capital Market Union, ad esempio, il rapporto ne sottolinea la strategicità per contribuire anzitutto a soddisfare le esigenze di investimento presenti oggi all'interno dell’economia europea. “Una delle ragioni principali della minore efficienza dell’intermediazione finanziaria in Europa è che i mercati dei capitali rimangono frammentati e i flussi di risparmio verso gli stessi sono inferiori”, spiega infatti Draghi. 

Quanto al completamento dell’Unione bancaria, il rapporto ne sottolinea l'importanza, al pari del Mercato di capitali, sempre per aumentare la capacità di finanziamento.

Tutte tematiche emerse anche nell'ambito dell’evento di qualche mese fa di FASI, promosso insieme all'Ufficio del Parlamento europeo in Italia e alla rappresentanza in Italia della Commissione Europea e che invitiamo a riprendere per approfondire le cause profonde della mancata realizzazione dell'Unione bancaria e di quella del mercato unico dei capitali e delle conseguenze che sta generando.

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