UE: Corte di giustizia per l'Italia sulla gestione dei rifiuti
La Commissione si accinge ad adire la Corte di giustizia delle Comunità europee contro l'Italia in merito all'emergenza rifiuti a Napoli e in Campania. Si appresta inoltre a inviare un primo avvertimento per la mancata esecuzione nel Lazio della sentenza con cui la Corte di giustizia ha sancito che l'Italia è venuta meno all'obbligo di adottare piani regionali di gestione dei rifiuti. Se l'Italia non si conformerà, la Commissione ha il potere di chiedere alla Corte l'imposizione di ammende.Per l'emergenza che ha colpito Napoli e la Campania, dove i rifiuti non raccolti e i roghi hanno rappresentato una grave minaccia per la salute e per l'ambiente, a causa della propagazione di malattie e dell'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, la Commissione ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia nel giugno dello scorso anno per violazione della direttiva quadro UE relativa ai rifiuti, ha inviato un ultimo avvertimento il 1° febbraio 2008 ed ha effettuato una missione di accertamento a Napoli e nelle zone circostanti.
Anche se l'emergenza si è ridotta, la Commissione ritiene che le misure adottate non siano adeguate per risolvere nel lungo periodo il problema dei rifiuti nella regione. Un nuovo piano di gestione dei rifiuti per la Campania è stato adottato alla fine del dicembre 2007, ma alla Commissione risulta che il precedente piano, adottato più di un decennio fa, non è stato mai correttamente attuato.
Inoltre, le autorità italiane si sono rivelate incapaci di indicare un calendario chiaro per il completamento e la messa in servizio degli impianti di selezione, delle discariche, degli incineratori e delle altre infrastrutture necessarie per risolvere i problemi dei rifiuti che affliggono la regione.
Per questi motivi, per la mancata osservanza della direttiva quadro sui rifiuti, la Commissione ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia delle Comunità europee.
La direttiva impone, tra l'altro, agli Stati membri di assicurare che i rifiuti vengano raccolti o smaltiti senza pericolo per la salute umana, di vietare l'abbandono o lo smaltimento incontrollato dei rifiuti e di creare una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento.
Per il Lazio la Commissione si accinge a inviare all'Italia una prima lettera di avvertimento ai sensi dell'articolo 228 del trattato in merito alla mancata adozione da parte della Regione Lazio del piano di gestione dei rifiuti. L'articolo 228 si applica quando uno Stato membro non ha dato piena esecuzione ad una sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee. L'articolo attribuisce alla Commissione il potere, dopo l'emanazione di due avvertimenti, di deferire lo Stato membro alla Corte una seconda volta e di chiedere che vengano inflitte ammende.
Nel giugno 2007 la Corte di giustizia ha condannato l'Italia per l'assenza dei piani di gestione dei rifiuti di alcune regioni e provincie. I piani sono obbligatori ai sensi della direttiva quadro sui rifiuti e della direttiva sui rifiuti pericolosi. L'Italia ha successivamente adottato i piani di gestione dei rifiuti per tutte le regioni e provincie interessate, ad eccezione del Lazio.
Le procedure comunitarie prevedono che la Commissione ha la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che
- non adempie ai propri obblighi (articolo 226 del trattato).
- che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee (articolo 228).
Può inoltre chiedere alla Corte di infliggere sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato.
Le ultime statistiche generali sulle infrazioni sono disponibili sul sito:
http://ec.europa.eu/environment/law/index.htm
(Fonte: Europe Press Releases)