Parlamento europeo: promuovere il ruolo della cultura negli Stati membri
Riunitosi lo scorso 12 maggio a Strasburgo, il Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione preparata dalla europarlamentare olandese, Marie-Thérèse Sanchez-Schmid, dal titolo “Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare”, per rispondere all’esigenza di una diplomazia culturale più forte come mezzo per la promozione dei diritti umani e dei paesi terzi.
Sono tredici i punti del testo, approvato con 519 voti a favore, 46 contrari e 25 astensioni:
- Il ruolo propulsivo delle industrie culturali e creative nell'Unione europea,
- Istruzione, formazione e sensibilizzazione
- Condizioni di lavoro e imprenditorialità
- Statuto degli artisti
- Mestieri artistici
- Verso una migliore diffusione e circolazione delle opere nell'era digitale
- Per un mercato interno dei contenuti culturali e creativi
- Diritti di proprietà intellettuale
- Finanziare le industrie culturali e creative
- Cooperazione regionale e locale
- Capitale europea della cultura
- Moda e turismo
- Relazioni e scambi internazionali
Nelle sue diverse parti, il documento invita gli Stati membri ad un impegno forte per la salvaguardia del proprio patrimonio culturale e sottolinea l’importanza delle ICC – Industrie Culturali e Creative – come “fulcro di una nuova agenda politica europea in linea con i fabbisogni economici del settore e nella prospettiva indotta dai cambiamenti digitali”.
Primaria risulta poi la necessità di garantire condizioni ottimali per l'occupazione dei giovani laureati e professionisti del settore e di creare uno statuto dell'artista europeo, soprattutto alla luce dei cambiamenti apportati alla sua professione nel pieno dell’era digitale.
In un'altra risoluzione, gli eurodeputati chiedono che l'UE completi, nell'ambito del mercato interno per le opere culturali online, abolisca i diversi ostacoli esistenti, come ad esempio le diverse norme nazionali sull'IVA e sui metodi di pagamento per le vendite in linea, e garantisca la protezione della proprietà intellettuale.
Un maggior sostegno finanziario per la traduzione, il doppiaggio, i sottotitoli e la digitalizzazione delle opere culturali europee è un altro punto su cui il Parlamento UE intende indirizzare l’attenzione della Commissione Europea, alla quale gli europarlamentari chiedono, in una terza risoluzione approvata sempre lo stesso giorno, di offrire la possibilità, in via eccezionale, alla città di Sarajevo di candidarsi come Capitale culturale europea per il 2014.
Risoluzione "Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare"