Cosa cambia per le Pmi con la riforma dello Small Business Act
Ammontano a circa 23 milioni le Pmi che operano in Europa, pari al 99,8 % del sistema imprenditoriale complessivo. Tutelare questa realtà e i 90 milioni di occupati che vi lavorano è l'obiettivo della revisione dello Small Business Act presentata il 23 febbraio 2011 dal vicepresidente della Commissione UE, Antonio Tajani, che va a sostituire il testo in vigore dal 2008.
Un rilancio di questo testo si è reso necessario per aiutare le imprese ad uscire definitivamente dalla crisi e a creare un ambiente amministrativo a loro favorevole.
Immediato l'endorsement di Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria di Confindustria: "Più forza alle imprese, più spazio alla vera ricchezza dell’Europa. Bruxelles va nella giusta direzione. Ora tocca al Governo tradurre in misure concrete a livello nazionale i principi indicati dallo Small Business Act, il tutto nel più breve tempo possibile".
Vediamo ora i nodi gordiani del nuovo SBA.
Think small
Non sempre pensare in grande può essere la soluzione migliore. Proprio come per l'edizione 2008, il principio ispiratore della revisione dello Small Business Act è proprio quello di "pensare anzitutto in piccolo".
Pmi test
La Commissione rafforzerà l'applicazione del Pmi test per la valutazione d'impatto. Quando si applica il Pmi test, occorre riconoscere e prendere in considerazione le differenze tra microimprese, piccole e medie imprese e, in caso, prevedere misure specifiche.
Semplificazione
Per eliminare gli effetti negativi di un “eccesso legislativo”, la Commissione applicherà alla legislazione vigente un “fitness check” ex post per valutare l’impatto di ogni singolo atto legislativo sul mondo imprenditoriale.
Entro ottobre 2011 la Commissione semplificherà i requisiti per le comunicazioni delle società quotate di piccole dimensioni e sta anche valutando di rendere più semplici i requisiti di contabilità delle Pmi, in base al libro verde sulla politica dell’audit.
Sportello unico
La Commissione collaborerà con gli Stati membri per sviluppare gli sportelli unici telematici al fine di rendere più semplice l'assolvimento delle principali procedure amministrative, anche transfrontaliere.
Appalti pubblici
E' necessario facilitare l'accesso delle Pmi agli appalti pubblici. Gli Stati membri sono invitati a attuare integralmente il Codice europeo delle buone pratiche.
Finanziamento delle Pmi
L'Ue si pone l'obiettivo ambizioso di garantire a 200 mila nuove Pmi l'accesso al credito bancario entro il 2012. Inoltre la Commissione intende adottare un nuovo regime legislativo per assicurare che i fondi di venture capital possano funzionare e investire liberamente nell’UE.
Recupero crediti transfrontalieri
Facilitare il recupero dei crediti transfrontalieri è cruciale per un mercato interno ben funzionante. Dato che il 60% di questi crediti rimane insoluto, la Commissione proporrà delle misure operative per facilitarne il recupero.
Mercato unico
L'esecutivo di Bruxelles intende coadiuvare le Pmi nell'espansione delle loro attività nell'ambito del mercato unico, presentando nella prima metà del 2011 una proposta legislativa per creare una nuova strategia diretta a ridurre gli ostacoli fiscali e gli oneri per le Pmi nel mercato interno. Le differenze in materia di diritto societario, contrattuale e fiscale possono suscitare notevoli difficoltà e generare costi tali da scoraggiare gli imprenditori ad espandere le loro attività in altri stati membri.
La Commissione proporrà quindi un sistema unico di regole per determinare l’imposizione fiscale sulle imprese. Verranno inoltre sviluppate iniziative sul funzionamento dell’IVA per limitare gli oneri amministrativi e promuovere l’attività transfrontaliera.
Inoltre, la Commissione intende migliorare l’interoperabilità elettronica nel mercato interno, portando definitivamente a compimento l’area unica per i pagamenti (SEPA).
Internazionalizzazione
La globalizzazione dei mercati offre nuove opportunità commerciali alle Pmi. Il 25% di esse ha esportato almeno una volta negli ultimi 3 anni e il 13% lo ha fatto al di fuori del mercato interno UE. Per questo, la Commissione sta mettendo a punto delle azioni di supporto per le aziende che intendono internazionalizzarsi. La Commissione intende inoltre venire incontro alle esigenze delle Pmi in materia i strumenti di difesa commerciale (i cosiddetti trade defence instruments). Tra le altre cose, è prevista anche l’eliminazione delle barriere non tariffarie negli accordi di libero scambio e una maggiore tutela dei diritti di proprietà intellettuale.
Promozione dell’imprenditorialità
Nel contesto della direttiva “Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro”, la Commissione valuterà le competenze necessarie all’interno delle microimprese e delle imprese artigianali. Inoltre, l’iniziativa Youth on the Move pone l’accento sull’importanza dei tirocini e sulla formazione scolastica.
La Commissione si propone poi di creare delle iniziative specifiche a sostegno dell'imprenditoria femminile per supportare le donne nella fase di avvio e di crescita delle loro imprese. Gli Stati membri sono inoltre invitati a ridurre i tempi di avviamento di un'impresa (l'obiettivo è di portare questo tempo a 3 giorni entro il 2012).