UE: incentivare la produzione di bio-carburanti
Riutilizzare gli scarti agricoli per la produzione di bio-carburanti al fine di rivitalizzare il settore agricolo europeo, questa la proposta supportata dal colosso danese Novozymes, il più grande produttore di enzimi industriali al mondo. Ma al momento l'UE non offre incentivi economici agli agricoltori per sostenere la produzione energetica da biomasse.
Lo scorso dicembre fu approvato un pacchetto legislativo contro il cambiamento climatico e per la produzione di energia pulita, che comprendeva le seguenti direttive:
- la nuova direttiva sull'energia rinnovabile,
- la direttiva sulla qualità dei carburanti.
La prima direttiva stabilisce che gli Stati membri devono soddisfare entro il 2020 il 10% del proprio fabbisogno di carburanti (per il trasporto) mediante risorse rinnovabili (biomasse, idrogeno ecc.). Ogni anno gli Stati europei producono tra le 250-300 tonnellate di scarti agricoli che potrebbero essere utilizzati per la produzione di bio-carburanti.
La produzione di bio-carburanti, se supportata, permetterebbe di:
- accrescere il profitto europeo di 31 miliardi di euro ogni,
- creare circa un milione di posti di lavoro all'anno nei 27 Stati membri,
- generare tra 75-90 miliardi di litri di etanolo di nuova generazione.
Attualmente in Europa, Francia e Germania garantiscono il maggior apporto di biomasse, mentre i Paesi dell'Europa centrale e orientale contribuiscono per un quarto. Tale divario potrebbe essere colmato con incentivi finanziari per il trasporto degli scarti agricoli, come avviene negli Stati Uniti grazie al Biomass Crop Assistance Programme (BCAP).
A tal fine, ha affermato il segretario generale della Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, occorrono nuovi strumenti che favoriscano gli investimenti nel settore dei bio-carburanti, senza ostacolare la produzione agricola alimentare.
I rapporto della Novazymes propone un quadro positivo per incrementare la produzione di bio-energie, articolato in due fasi:
- la produzione entro il 2020 da parte degli Stati europei di bio-carburanti di prima generazione per soddisfare il 10% del fabbisogno di carburanti (per il trasporto),
- la produzione dopo il 2020 di una nuova generazione di bio-carburanti per attrarre maggiormente gli investimenti nel settore agricolo.
Questa seconda fase permetterebbe di incentivare anche la diffusione delle colture nell'est Europa.
Rapporto annuale della Novozymes