Bonus disagio fisico, si riparte. Ecco chi ne ha diritto e come chiederlo
Firmata la convenzione tra l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) e l'Associazione dei Comuni (Anci) per confermare il bonus elettrico per disagio fisico anche per il triennio 2025-2028. Si tratta dell'aiuto economico previsto per chi, affetto da disabilità, si trova ad utilizzare apparecchiature elettromedicali energivore dalle quali dipenda la propria sopravivvenza. Lo schema di convenzione necessario per far partire la macchina è stato pubblicato sul sito di Arera.
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I cittadini più svantaggiati, che vivono in uno stato di disagio fisico e hanno necessità - per la propria sopravvivenza - di apparecchiature elettromedicali, hanno diritto a un bonus per compensare la propria situazione. Il bonus non è soggetto alla presentazione dell'Isee perchè è slegato dalla situazione reddituale, come invece nel caso del bonus per il contrasto alla povertà energetica. E verrà erogato dietro presentazione di una domanda.
Nel 2024 l'importo del sostegno andava da circa 139 a 450 euro l'anno, in base alla potenza del macchinario elettromedicale. Cifre che saranno mediamente confermate anche nel prossimo triennio.
Nella Convenzione firmata, entrambe le parti si impegnano a rendere operativo il bonus: Arera si occuperà dell'architettura amministrativa e regolamentare, mentre l'Anci, attraverso i Comuni, sarà l'interfaccia sul territorio e quindi con i cittadini. È previsto anche un comitato di monitoraggio formato da due membri di Arera (di cui uno con funzione di presidente) e due dell'Anci, che verificherà la correttezza dell'applicazione del bonus per tutto il triennio.
Come si ottiene il bonus disagio fisico
L'accesso al bonus elettrico per disagio fisico non è automatico: le persone devono farne richiesta presso i Comuni , o mediante i CAF abilitati, e possono anche essere delegate persone terze. La domanda va presentata presso il Comune di residenza del titolare della fornitura elettrica (anche se diverso dal beneficiario finale), utilizzando gli appositi moduli (scaricabili anche sul sito di Arera e riportati in fondo all'articolo) o presso un altro ente designato dal Comune (CAF, Comunità montane).
La persona richiedente deve avere un certificato dell'Asl che attesti:
- la situazione di grave condizione di salute;
- la necessità di utilizzare le apparecchiature elettromedicali per supporto vitale;
- il tipo di apparecchiatura utilizzata e le ore di utilizzo giornaliero;
- l'indirizzo presso il quale l'apparecchiatura è installata;
- il documento di identità e il certificato fiscale;
- il modulo B compilato (è possibile scaricare il facsimile in fondo all'articolo).
Inoltre, è necessario avere a disposizione alcune informazioni reperibili in bolletta o nel contratto di fornitura, come il codice POD (identificativo del punto di consegna dell'energia), composto da lettere e numeri, che inizia con IT e identifica in modo certo il punto fisico in cui l'energia viene consegnata dal fornitore e prelevata dal cliente finale. Il codice non cambia anche se si cambia fornitore. Inoltre va indicata la potenza impegnata o disponibile della fornitura.
Cosa accade quando il bonus disagio fisico viene riconosciuto
Quando il bonus per disagio fisico viene riconosciuto, al beneficiario viene inserita un'apposita comunicazione in bolletta. Quando il bonus è in corso di erogazione, sono evidenziati nella bolletta, nella sezione “totale servizi di rete – quota fissa”, sia l’avvenuta ammissione alla compensazione, sia il dettaglio dell’importo relativo all’applicazione del bonus erogato.