Elezioni europee 2024: la timeline di Parlamento e Commissione

Parlamento europeo - Photo credit: Foto di Udo Pohlmann da PixabayNonostante gli sconvolgimenti politici in molti paesi dell'Unione, i risultati delle elezioni europee del 6-9 giugno consegnano alla presidente uscente Ursula von der Leyen la possibilità di un secondo mandato alla guida della Commissione europea. In Italia Fratelli d'Italia è primo partito, con un'avanzata delle destre registrata anche in Francia, Germania, Austria e Belgio. Cosa succede ora per avviare la nuova legislatura? L'iter in cinque step.

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Sulla base dei risultati provvisori all'indomani delle chiusura delle urne in tutti i 27 Paesi dell'Unione, le elezioni europee 2024 consegnano la maggioranza dei seggi (189) al Partito popolare europeo (PPE), seguiti dai socialdemocratici (S&D), che secondo le ultime proiezioni dovrebbero ottenere 139 seggi e dai liberali di Renew (80 seggi). Di fatto la composizione della maggioranza dei seggi risulta abbastanza stabile e rende plausibile una nuova coalizione europeista a sostegno un secondo mandato di Ursula von der Leyen, nonostante gli sconvolgimenti politici in diversi paesi: il successo travolgente di Marine Le Pen in Francia, con Macron che ha già convocato elezioni anticipate; la sconfitta della coalizione socialdemocratica-verde-liberale del cancelliere Scholz in Germania, con la CDU al primo posto seguita dal partito di estrema destra Alternative für Deutschland; un altro partito di estrema destra - Freiheitliche Partei Österreichs (Fpö) - al primo posto in Austria; la sconfitta dei liberali di Alexander De Croo in Belgio, con i testa le destre fiamminghe di Nuova Alleanza Fiamminga e Vlaams Belang.

Per quanto riguarda l'Italia, primo partito è Fratelli d'Italia, in crescita rispetto alle politiche del 2022 ma su una base di votanti più ristretta, con l'affluenza che sfiora appena il 50%. Al secondo posto il Partito democratico, che cresce e stacca nettamente Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega, tutti sotto quota 10%. Tra i partiti minori solo la lista di Sinistra e Verdi supera lo sbarramento del 4%, mentre non passano la coalizione “Stati Uniti d’Europa”, formata da Più Europa e Italia Viva, e “Azione” di Carlo Calenda.

Il percorso verso la nuova legislatura europea impegnerà i prossimi sei mesi, fino alla fine dell'anno.

Primo step: i nomi dei nuovi eurodeputati

Il primo passaggio, all'esito delle elezioni europee, è quello dell'individuazione degli eurodeputati che effettivamente, per ciascuno stato membro, andranno al Parlamento europeo.

Ogni paese dovrà notificare i propri deputati al Parlamento europeo, che diventeranno ufficialmente membri dell'Eurocamera una volta superato il controllo circa eventuali incompatibilità da parte della commissione Affari legali.

Saranno 720 i seggi complessivamente assegnati, con il recupero dei 15 "persi" con la Brexit, con un minimo di 6 e un massimo 96 eurodeputati per paese. Gli europarlamentari dell'Italia saranno 76, al terzo posto per numerosità dopo Germania (96) e Francia (81).

Secondo step: la costituzione dei gruppi parlamentari

Il successivo passaggio è l'avvio dei negoziati che condurranno alla formazione dei gruppi politici europei. Come noto al Parlamento europeo i partiti nazionali confluiscono in alcune grandi famiglie: Partito popolare europeo (PPE), Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&D), Renew (RE), Verdi/Alleanza libera europea (Greens/Efa), Conservatori e riformisti europei (Ecr), Identità e democrazia (Id), Sinistra (Gue/Ngl), ma resta possibile la scelta dei “non iscritti”, cioé i membri non affiliati ad alcun gruppo politico.

Ogni gruppo parlamentare dovrà comunicare entro il 15 luglio - cioé alla vigilia della prima plenaria - il proprio nome, la propria composizione interna e dichiarazione politica. Ciascun gruppo dovrà contare almeno 23 eurodeputati eletti in almeno sette paesi (cioé in almeno un quarto dei 27 Stati membri).

Terzo step: i lavori dei 27 sui candidati ai vertici UE

I leader dell'Unione si incontreranno due volte nel mese di giugno per discutere dell'esito delle elezioni europee e delle nomine ai vertici delle istituzioni UE, a cominciare dal candidato alla presidenza della Commissione che si vorrà sottoporre alla Parlamento europeo.

Una prima riunione informale è già in programma il 17 giugno, cui seguirà un Consiglio europeo formale il 27 e 28 giugno. Insieme al candidato alla guida della Commissione, i capi di Stato e di Governo indicheranno anche i nomi dei commissari, uno per paese.

Quarto Step: la prima plenaria del Parlamento europeo

Il quarto passaggio è la prima sessione del Parlamento europeo, che si terrà dal 16 al 19 luglio e segnerà l'avvio formale della nuova legislatura. Il Parlamento dovrà eleggere le proprie cariche interne e darsi una nuova organizzazione: saranno quindi eletti il presidente, che rimarrà in carica per due anni e mezzo, i 14 vicepresidenti e i 5 questori; verrà inoltre decisa la struttura delle commissioni e delle sottocommissioni, con rispettivi presidenti e vicepresidenti.

Già nella prima sessione la plenaria potrebbe eleggere anche il nuovo presidente della Commissione e gli altri membri membri dell'esecutivo che andranno a formare il collegio dei commissari, ma più probabilmente l'elezione sarà rinviata alla prima sessione dopo la pausa estiva, il 16-19 settembre.

Quinto step: l'elezione del presidente della Commissione

L'elezione del presidente della Commissione europea avviene a maggioranza dei votanti, in presenza di 361 voti a favore su 720. La procedura prevede che il candidato proposto dal Consiglio europeo presenti il proprio programma politico per la legislatura al Parlamento europeo che lo discute prima di procedere al voto a scrutinio segreto. In assenza di maggioranza favorevole, il Consiglio europeo ha un mese di tempo per proporre un nuovo candidato. L'incarico, di durata quinquennale, decorrere dal 1° dicembre 2024.

Anche i candidati al posto di commissari sono valutati dal Parlamento, che li esamina singolarmente attraverso una serie di audizioni pubbliche. Al termine il PE vota la composizione dell'intero collegio e conferma il nome dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, designato dal Consiglio in accordo della Commissione.