Sbloccate nuove risorse per il caro materiali
Con la pubblicazione di due nuovi decreti, il MIT continua ad immettere nel sistema risorse per assicurare la realizzazione degli appalti pubblici, frenati dall’aumento dei prezzi delle materie prime. Complessivamente parliamo di oltre 245 milioni di euro.
Cosa prevede il Codice appalti 2023?
Da un lato, infatti, in Gazzetta ufficiale è arrivato il decreto del 10 maggio 2023 relativo alle domande di compensazione delle Stazioni appaltanti presentate tra agosto e dicembre 2022. Dall’altro sul sito del Ministero è stato pubblicato il decreto dirigenziale n. 97 del 31 maggio 2023, relativo alle istanze presentate sempre dalle Stazioni appaltanti nel primo trimestre del 2023.
In entrambi i casi si tratta di risorse che provengono dal Capitolo 7007 “Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche” del bilancio 2023 del MIT, con cui il dicastero di Porta Pia ha deciso di finanziare le Stazioni appaltanti che hanno fatto richiesta sul “Fondo per l'avvio delle opere indifferibili".
E' previsto infatti un gioco di sponda tra i due strumenti creati, rispettivamente, dal DL 76-2020 (Fondo prosecuzione opere pubbliche) e dal DL 50-2022 (Fondo opere indifferibili). In caso di carenza di risorse del Fondo opere indifferibili, infatti, il Governo ha stabilito che si possa attingere al Fondo opere pubbliche.
Caro materiali: istanze delle Stazioni appaltanti presentate dal 1 agosto al 31 dicembre 2022
Più nello specifico, il decreto del 10 maggio 2023, pubblicato sulla GURI n. 131 del 7 giugno 2023, approva le istanze ammissibili presentate dalle Stazioni Appaltanti (con riferimento alle lavorazioni eseguite dal 1° agosto 2022 al 31 dicembre 2022) per accedere al Fondo per l'avvio delle opere indifferibili, istituito dall’art. 26 del DL 50-2022.
Dato che le disposizioni del Fondo permettono - in caso di carenza di risorse - di utilizzare quelle del Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche (creato dall’art. 7 del DL 76-2020), il decreto del 10 maggio ha disposto che gli oltre 11 milioni di euro approvati alle Stazioni appaltanti vengano prelevati da quest'ultimo strumento.
In tutto parliamo di 155 domande presentate da diverse tipologie di Stazioni appaltanti come i Comuni (alcuni anche di ridotte dimensioni) o le province, ma anche da Rete ferroviaria italiana spa, da aziende ospedaliere ASL, Unioni di Comuni, Città Metropolitane, Provveditorati interregionali e Consorzi di bonifica.
Consulta il decreto del 10.05.2023 - GURI 131 del 07.06.2023
Caro materiali: istanze delle Stazioni appaltanti presentate nel I trimestre 2023
Nel secondo caso, invece, il decreto del 31 maggio 2023 approva le istanze di compensazione dei prezzi ammissibili per le lavorazioni presentate nella I° finestra temporale 2023.
Si tratta del decreto più corposo dal punto di vista economico, visto che il totale delle 1.593 istanze ammissibili vale oltre 235 milioni di euro.
Anche in questo caso le risorse saranno materialmente attinte dal Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche, nonostante si tratti di domande presentate a valere sull’altro strumento.
Consulta il decreto del 31.05.2023
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