Cooperazione: in arrivo nuovi bandi
La prima seduta 2023 del Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo ha deliberato un pacchetto di iniziative da 140 milioni di euro, con cui saranno lanciati nei prossimi mesi anche degli avvisi pubblici.
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A darne notizia è la Farnesina che, in un comunicato rilasciato all’indomani della seduta, fa il punto sui fondi in arrivo e sulla loro destinazione.
I finanziamenti 2023 della cooperazione internazionale allo sviluppo
Presieduto per la prima volta dal nuovo Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Edmondo Cirielli, il 27 gennaio il Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo ha approvato i finanziamenti che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) destina alle iniziative per lo sviluppo promosse dal nostro Paese.
Nel concreto, si tratta di un “pacchetto di importanti iniziative del valore complessivo di circa 140 milioni di euro, volte alla realizzazione di attività nel settore dello sviluppo economico e della formazione professionale, anche in chiave occupazionale e di intervento sulle cause di migrazione economica, oltre che nei settori della sanità, dell’ambiente e della risposta alla violenza contro le donne”, spiegano dal MAECI.
Dal punto di vista geografico, vale la pena sottolineare il pacchetto di iniziative di circa 56 milioni destinato all’Africa e un altro, di circa 6 milioni di euro, per progetti in Medio Oriente. Approvate, inoltre, iniziative in America Latina e Caraibi e nei Balcani occidentali, insieme a 5 milioni di contributi volontari a sostegno delle attività delle organizzazioni internazionali.
“Comprensivo di tale pacchetto - specifica la Farnesina - è inoltre un credito di aiuto per il sostegno alle piccole e medie imprese della Tunisia per un importo di 55 milioni”.
Di particolare rilevanza è infine l’annuncio di un nuovo bando destinato alle Organizzazioni della società civile (OSC). Si tratta di un avviso da 10 milioni di euro con cui saranno finanziati interventi a favore delle popolazioni appartenenti a minoranze cristiane oggetto di persecuzione nelle aree di crisi, proposti dalle OSC.
Che cos’è il Comitato congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo?
Istituito dall’art. 21 della Legge 125-2014 che ha riformato il sistema della cooperazione italiana allo sviluppo, il Comitato congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo svolge una serie di compiti che, nel loro complesso, delineano in buona sostanza il quadro d’insieme degli interventi che verranno finanziati.
In prima battuta, infatti, il Comitato definisce la programmazione annuale con riferimento a Paesi ed aree di intervento e delibera le singole iniziative da finanziare a valere sul Fondo rotativo per i crediti concessionali (di cui agli articoli 8 e 27 della Legge 125/2014).
Il Comitato, inoltre, approva le iniziative di cooperazione dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) di valore superiore a 2 milioni di euro, fermo restando che esso è comunque messo a conoscenza delle iniziative di importo inferiore.
Il Comitato è presieduto dal Ministro degli affari esteri o dal viceministro della cooperazione allo sviluppo, ed è composto dal direttore generale per la cooperazione allo sviluppo e dal direttore dell'AICS. Vi partecipano inoltre, senza diritto di voto, i responsabili delle strutture competenti in relazione all'ordine del giorno ed i rappresentanti del MEF o di altre Amministrazioni pubbliche, per la trattazione di materie di loro competenza. E’ infine prevista l'estensione della partecipazione al Comitato, senza diritto di voto, ad un rappresentante della Conferenza delle regioni e delle province autonome e/o un rappresentante delle associazioni rappresentative degli enti locali nel caso in cui vengano trattate questioni di loro competenza.
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