PNRR, come funziona il Piano Scuola 4.0 da 2,1 miliardi di euro
Il ministero dell’Istruzione ha reso note le istruzioni operative rivolte alle istituzioni scolastiche per la gestione efficace delle risorse del Piano Scuola 4.0, previsto nel quadro del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
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Il Piano Scuola 4.0, approvato dal Ministero dell'Istruzione e del Merito lo scorso 14 giugno, si inserisce nella cornice dei progetti in essere del Recovery plan e fa riferimento alla Missione 4, Componente 1, Investimento 3.2 "Scuole 4.0: scuole innovative e laboratori".
Con uno stanziamento di 2,1 miliardi di euro, l'iniziativa ha l'obiettivo di trasformare 100 mila classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e creare laboratori per le professioni digitali del futuro negli istituti scolastici del secondo ciclo, promuovendo parallelamente un ampio programma di formazione alla transizione digitale di tutto il personale scolastico.
Cosa prevede il Piano Scuola 4.0?
Adottato dal MIM con decreto n. 161/2022, il Piano Scuola 4.0 rappresenta uno strumento di sintesi e accompagnamento per orientare le azioni che saranno realizzate dalle istituzioni scolastiche nel rispetto della propria autonomia didattica, gestionale e organizzativa.
Il documento di 40 pagine è articolato in quattro sezioni:
- la prima sezione 'Background' definisce il contesto dell’intervento, ripercorrendo brevemente le principali tappe del processo di trasformazione didattica e digitale della scuola italiana e gli scenari europei di riferimento;
- la seconda e la terza sezione 'Framework' presentano il quadro di riferimento e i principali orientamenti per la progettazione degli ambienti di apprendimento innovativi (Next Generation Classrooms) e dei laboratori per le professioni digitali del futuro (Next Generation Labs);
- la quarta sezione 'Roadmap' illustra e sintetizza gli step di attuazione della linea di investimento "Scuola 4.0".
Le risorse del Piano Scuola 4.0
L’intero Piano Scuola 4.0 è finanziato con risorse rientranti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, per un totale di 2,1 miliardi di euro.
I fondi sono stati assegnati alle scuole attraverso un piano di riparto nazionale, approvato ad agosto con il decreto MIM n. 218/2022, sulla base del numero delle classi di ciascuna scuola, con una riserva del 40% a favore degli istituti scolastici delle Regioni del Mezzogiorno.
In generale, questa dotazione verrà investita nelle due principali linee di azione del Piano. Da un lato, infatti, con "Next generation classrooms" ciascuna istituzione scolastica del primo e del secondo ciclo "potrà trasformare almeno la metà delle classi attuali, progettando nuovi ambienti e una nuova didattica secondo le proprie esigenze", spiegano dal Ministero.
A tal fine vi è a disposizione un finanziamento di 1 miliardo e 296 milioni volto alla creazione di spazi fisici e digitali di apprendimento innovativi negli arredi e nelle attrezzature. Metodologie e tecniche di insegnamento in linea con la trasformazione degli ambienti, per potenziare l’apprendimento e lo sviluppo di competenze cognitive, sociali, emotive di studentesse e studenti.
Il minimo comune denominatore saranno arredi facilmente posizionabili, attrezzature digitali versatili, la rete wireless o cablata. Ma a scegliere come saranno disposti o articolati saranno le scuole: il dirigente scolastico, in collaborazione con l’animatore digitale e il team per l’innovazione, potrà costituire un gruppo di progettazione che coinvolgerà progettisti, docenti e studenti per il disegno degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali, per la progettazione didattica basata su metodologie innovative adatte ai nuovi ambienti, per la previsione di misure di accompagnamento nell’utilizzo degli spazi didattici modificati.
Dall’altro invece, con "Next generation labs", le scuole - nello specifico quelle secondarie di secondo grado - potranno realizzare laboratori in cui gli studenti avranno modo di sviluppare competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici avanzati (come robotica, intelligenza artificiale, cybersicurezza, comunicazione digitale), anche attraverso attività autentiche e di effettiva simulazione dei luoghi, degli strumenti e dei processi legati alle nuove professioni.
I laboratori sono un'opportunità per ampliare l’offerta formativa della scuola e devono essere disegnati coinvolgendo studenti, famiglie, docenti, imprese, università e Istituti tecnici superiori e integrandosi con i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).
A questa azione sono destinati 424 milioni, ripartiti in aiuti da 124.044,57 euro per ciascun liceo e da 166.455,50 euro per ciascuna scuola del secondo ciclo con almeno un indirizzo di istituto tecnico o professionale.
Invio dei progetti PNRR, costi ammissibili e cronoprogramma
Successivamente al decreto di riparto, tutte le scuole beneficiarie saranno invitate a produrre, sul sistema informativo di gestione dei progetti del PNRR adottato dal Ministero dell’istruzione, il progetto degli interventi oggetto di finanziamento.
Per aiutare gli istituti scolastici ad affrontare quest'ultimo passaggio, lo stesso MIM ha reso note le istruzioni operative per l’attuazione della misura "Scuola 4.0", presentate nel corso dell’incontro con il tavolo partenariale svoltosi il 14 dicembre 2022.
Le scuole gestiranno le azioni di progettazione, allestimento e utilizzo dei nuovi ambienti e dei laboratori nel rispetto del cronoprogramma nazionale.
La successiva rendicontazione delle spese da parte delle istituzioni scolastiche beneficiarie avviene sulla base dei costi reali effettivamente sostenuti. Il MIM ha dettagliato anche i costi ammissibili:
Le modalità di erogazione delle risorse alla scuola soggetto attuatore sono in anticipazione e a rimborso sulla base di stati di avanzamento. L’erogazione in anticipazione avviene all’avvio delle attività, a seguito della stipula dell’Atto d’obbligo, nel limite del 10% del contributo assegnato. L'erogazione a rimborso, invece, prevede:
- una o più quote intermedie, fino al raggiungimento (compresa l’anticipazione) del 90% dell’importo della spesa dell’intervento, sulla base delle richieste di erogazione presentate dal soggetto attuatore, a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute;
- una quota a saldo pari al 10% dell’importo della spesa dell’intervento, sulla base della presentazione della richiesta di erogazione finale attestante la conclusione dell’intervento, nonché il raggiungimento dei relativi target, in coerenza con le risultanze del sistema informativo.
La realizzazione delle Next Generation Classroom e dei Next Generation Labs sarà oggetto di uno specifico monitoraggio periodico semestrale sullo stato di avanzamento delle attività.
Gli altri interventi per l’istruzione digitale
Dal Ministero ricordano comunque che "le misure del 'Piano Scuola 4.0' richiamano anche altri interventi, per un totale di 2 miliardi e 443 milioni, previsti e predisposti per favorire l’innovazione del sistema di istruzione".
Ad esempio per il potenziamento delle reti locali, cablate e wireless delle scuole sono stati stanziati 445 milioni di fondi React EU, mentre per l’installazione di schermi interattivi nelle aule ci sono altri 455 milioni di fondi sempre da React EU.
A questi si aggiungono poi una serie di altri interventi come:
- la creazione di ambienti STEM (99 milioni);
- il Piano per la Banda Larga (600 milioni in parte a valere sul PNRR);
- il Piano PagoPA-SPID-CIE (60 milioni a valere sul PNRR);
- la migrazione cloud e siti internet delle scuole (155 milioni dal PNRR in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri);
- gli ambienti innovativi per la scuola dell’infanzia (circa 250 milioni).
Previsti infine 800 milioni destinati alla formazione digitale del personale scolastico, a valere sul PNRR, per un totale complessivo di circa 4,9 miliardi.
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