L’Agenda Urbana UE lancia due nuove partnership: al via le adesioni

Foto di Henry Marsh - PexelsFino al 2 ottobre le autorità locali (ma, in maniera secondaria, anche le imprese ed altre organizzazioni) possono candidarsi a diventare membri di due nuovi partenariati dell’Agenda Urbana UE: la partnership “Water Sensitive City” e la partnership “Decarbonisation of buildings”.

La dimensione urbana nelle politiche UE e nazionali

Prosegue in questo modo l’attività dall’Agenda Urbana UE, la piattaforma di lavoro multilivello lanciata otto anni fa dall’Unione europea per affrontare i problemi delle città e migliorare la politica urbana, mediante la cooperazione tra Stati membri, città, Commissione europea e altre parti interessate.

Che cos’è l’Agenda urbana UE?

Varata nel 2016 con il Patto di Amsterdam, l’Agenda urbana UE (Urban Agenda for the EU, in inglese) ha infatti l'obiettivo di stimolare la crescita, la vivibilità e l'innovazione nelle città europee, affrontando con successo le sfide sociali presenti nel continente e che insistono sulle città.

L’Agenda funziona tramite la creazione di partenariati (partnership, in inglese) tra la Commissione UE, le organizzazioni europee, i governi nazionali, le autorità locali e le parti interessate (come ad esempio le organizzazioni non governative) chiamati a sviluppare dei piani d'azione per:

  • adottare leggi più efficaci;
  • condividere le conoscenze (dati, studi, buone pratiche);
  • migliorare i programmi di finanziamento.

In quest’ultimo ambito vale la pena sottolineare che l’Agenda non crea finanziamenti supplementari dell'UE. Su questo fronte, infatti, l'obiettivo è piuttosto quello di aiutare le amministrazioni comunali a presentare domanda di finanziamento per tutti i programmi dell'UE (compresi quelli che rientrano nella politica di coesione), avvalendosi anche delle best practices esistenti sul tema.

Data la complessità e la vastità delle tematiche che interessano lo sviluppo urbano, l’Agenda ha individuato una serie di tematiche prioritarie (come ad esempio l’edilizia, l’inclusione sociale dei migranti o i cambiamenti climatici, solo per citarne alcuni), per le quali ha istituito, appunto, dei partenariati tematici.

Per essere maggiormente incisiva, infatti, la definizione dei Piani d’azione prima citati viene realizzata in realtà all'interno di tali partenariati dove risiedono una ventina di membri provenienti dai diversi paesi europei e rappresentanti mondi differenti come le istituzioni, i privati, le organizzazioni europee.

Allo stato attuale le partnership attive dell’Agenda Urbana UE sono sette:

  • Città di uguaglianza
  • Cibo
  • Turismo sostenibile
  • Città più verdi
  • Cultura e patrimonio culturale
  • Appalti pubblici
  • Inclusione di migranti e rifugiati.

Altre 11 partnership risultano invece concluse. Si tratta dei partenariati su: Sicurezza negli spazi pubblici; Uso sostenibile del territorio; Transizione energetica; Adattamento climatico; Mobilità urbana, Transizione digitale; Economia circolare; Lavori e competenze nell'economia locale; Povertà urbana; Alloggi; Qualità dell'aria.

A queste si stanno, infine, per affiancare due nuovi partenariati: la “Water Sensitive City” partnership e il partenariato sulla Decarbonizzazione degli edifici.

La Call for Urban Agenda's Thematic Partnerships

Le ultime novità provenienti dall’Agenda Urbana UE riguardano proprio le due neonate partnership. A partire dal agosto, infatti, sono aperti i termini delle due call che permettono alle città (ma volendo anche alle imprese e ad altri soggetti) di inviare la propria richiesta di adesione al partenariato.

Come già accennato, la prima partnership alla quale è possibile aderire è quella dal titolo “Water Sensitive City”. Si tratta di un partenariato il cui lavoro sarà incentrato sulla necessità di attuare un approccio di governance multilivello per aiutare a implementare sistemi di drenaggio urbano sostenibili, per riutilizzare l'acqua e sistemi di stoccaggio che promuovano misure di conservazione dell'acqua, ma anche per costruire modelli di gestione urbana sensibili all'acqua e promuovere approcci integrati. 

Nel corso dei decenni, infatti, “la rapida crescita urbana nelle città europee ha portato a una significativa copertura artificiale del suolo, che in alcune città ha aumentato significativamente gli effetti del deflusso delle acque piovane”, spiega la call. “Ciò, combinato con gli effetti del cambiamento climatico, tra cui l'aumento delle precipitazioni alternate alla siccità, può portare a significativi rischi di inondazione. Nel contesto dell'UE, diversi sviluppi in corso all'interno delle città contribuiscono agli urgenti problemi di scarsità d'acqua e inondazioni, che pongono sfide allo sviluppo urbano sostenibile (cambiamenti climatici, infrastrutture obsolete, cambiamenti nell'uso del suolo, pratiche inefficienti di gestione delle acque, mancanza di approcci integrati)”.

Il secondo partenariato che sta nascendo in questo periodo è, invece, quello relativo alla Decarbonizzazione degli edifici. Un tema su cui l'Unione Europea ha fissato obiettivi energetici e climatici molto ambiziosi, come dimostra il recente varo della Direttiva Case Green (EPBD), della Direttiva sull’efficienza energetica (EED) e di quella sulle energie rinnovabili (RED III)

In tale contesto, la nuova partnership “propone di affrontare la decarbonizzazione degli edifici attraverso un approccio strategico integrato, andando oltre i singoli edifici e incoraggiando l'approccio di quartiere/quartiere e sfruttando appieno le disposizioni delle direttive riviste. I piani di riscaldamento e raffreddamento locali sono tra i passi importanti da compiere verso la decarbonizzazione degli edifici. Questo approccio potrebbe essere collegato allo sviluppo del teleriscaldamento e di comunità energetiche, alla condivisione dell'energia e ad esplorare le possibilità di riforma del mercato elettrico. Per mettere in pratica questi obiettivi, è importante sviluppare strategie e piani a livello locale”, spiegano dall’Agenda Urbana UE.

Per entrambe le partnership, i termini per l’invio delle candidature si chiudono il 2 ottobre 2024. Una volta chiuse le call, le candidature verranno attentamente valutate tenendo conto della diversità delle parti interessate, della posizione geografica in Europa e della varietà di dimensioni delle autorità urbane. 

Per maggiori informazioni, consulta il sito ufficiale dell’Agenda Urbana UE

Foto di Henry Marsh - Pexels