Recovery fund: Parlamento europeo boccia taglio fondi per REACT-EU
Riportare a 55 miliardi il budget di REACT-EU, contro i 47,5 miliardi concordati dal Consiglio europeo, ed estendere dal 2022 al 2024 il limite di spesa dei fondi europei. Così la commissione Sviluppo regionale dell'Europarlamento chiede di rafforzare lo strumento ponte tra l'attuale Politica di Coesione e la programmazione 2021-27 proposto da Bruxelles nell'ambito del Recovery fund.
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Con 37 voti favorevoli, nessuno contrario e 4 astensioni, la relazione adottata lunedì dalla commissione REGI del Parlamento europeo punta a rendere REACT-EU uno strumento solido e flessibile per mobilitare investimenti aggiuntivi nel quadro della Politica di Coesione a sostegno delle regioni e delle persone più colpite dalle conseguenze del Coronavirus.
Cos'è REACT-EU?
Proposto dalla Commissione nell'ambito del pacchetto per la ripresa dall'emergenza Covid-19, Next Generation EU, REACT-EU - acronimo di Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe - mira ad affrontare le ricadute economiche della pandemia mobilitando risorse aggiuntive della Politica di Coesione, in particolare del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti (FEAD).
Nella pratica si tratta di un meccanismo ponte tra l'attuale Politica di Coesione e i programmi 2021-27, realizzato tramite un emendamento al Regolamento sulle disposizioni comuni ai fondi europei 2014-2020. L'obiettivo è, da una parte, in continuità con la Coronavirus Response Investment Initiative (CRII) e la Coronavirus Response Initiative Plus (CRII +), rendere più flessibile il funzionamento della Politica di Coesione in modo da finanziare rapidamente gli interventi più urgenti; dall'altra, mobilitare risorse aggiuntive tra il 2020 e il 2022 a vantaggio delle regioni più danneggiate dalla pandemia.
Nella proposta originaria della Commissione, la dotazione di REACT-EU era fissata a 55 miliardi di euro, di cui 50 miliardi dal Next Generation EU nel 2021 e nel 2022 e 5 miliardi dalla revisione del Quadro finanziario pluriennale in corso, da impiegare già nel 2020. L'accordo raggiunto dai 27 in occasione del Consiglio europeo di luglio, invece, ha ridimensionato il budget dello strumento a 47,5 miliardi di euro.
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Riportare il budget di REACT-EU a 55 miliardi
Proprio sulla dimensione finanziaria dello strumento si appuntano le prime critiche della commissione Sviluppo regionale del PE, che chiede di confermare i 55 miliardi proposti dall'Esecutivo UE.
Le risorse dovrebbero andare ai territori e alle persone più colpite dalle conseguenze del Covid-19 e gli investimenti dovrebbero concentrarsi soprattutto sulle infrastrutture sanitarie e sociali, sulle regioni ultraperiferiche e le aree colpite dalla transizione industriale e dallo spopolamento, sui settori del turismo e della cultura, sul sostegno all'occupazione giovanile e ai gruppi svantaggiati.
“È importante sostenere le regioni e le persone che sono state più colpite dalla crisi. I finanziamenti di REACT-EU dovrebbero andare anche a progetti transfrontalieri, alle persone più indigenti e ai giovani. Pertanto, introduciamo quote minime per il sostegno di Interreg, del Fondo sociale europeo (FSE), del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) e dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile. Nessuna regione e nessun popolo dovrebbe essere lasciato indietro”, ha spiegato la co-relatrice Constanze Krehl (S&D).
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Spese ammissibili dal 1° febbraio 2020 al 2024
L'altra priorità degli eurodeputati riguarda i tempi: la relazione chiede che le spese per le operazioni coperte siano ammissibili retroattivamente, a partire dal 1° febbraio 2020, mentre il limite di utilizzo delle risorse aggiuntive dovrebbe slittare dal 2022 al 2024 per evitare che le autorità nazionali impegnino le risorse troppo in fretta, senza badare alla qualità dei progetti.
“Il ruolo del PE è trasformare REACT-EU in PROACT-EU. Vogliamo consentire ai fondi di coprire le spese di Covid-19 dal 1° febbraio 2020. Ciò allevierà l'onere sui bilanci centrali e regionali per sostenere settori come le PMI, la sanità, il turismo e l'industria creativa”, ha detto il co-relatore Andrey Novakov (PPE). “Chiediamo alla Commissione di dare il via agli investimenti in 10 giorni, il più breve nella storia della Politica di Coesione”, ha aggiunto.
La prossima settimana la relazione su REACT-EU sarà sul tavolo della plenaria, durante la quale il Parlamento dovrebbe conferire il mandato per i triloghi con la Commissione e il Consiglio. L'obiettivo è arrivare a un accordo rapido per sbloccare la prima quota dei fondi, pari al 50% del totale e relativa al periodo 2020-2021, già in autunno. La seconda tranche, relativa al 2022, dovrebbe invece essere erogata agli Stati membri nell'ultimo trimestre 2021.
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