Turismo: Antitrust, si a voucher ma rimborso e' un diritto dei viaggiatori

Turismo: voucher o rimborsi per viaggiatori I voucher turistici devono essere rimborsabili. L'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha fatto chiarezza sull'uso di questo strumento di rimborso per tutti i voli cancellati a causa dell'emergenza coronavirus.

> Cosa prevede il decreto Cura Italia

A seguito delle numerose lamentele ricevute negli ultimi mesi da parte dei consumatori, l'Antitrust è intervenuta per segnalare al Parlamento e al Governo la disciplina d’emergenza di cui all’art 88-bis del decreto legge Cura Italia (legge 17 marzo 2020 n.18 convertito con modifiche dalla legge n.27/2020). 

Il provvedimento dà la possibilità agli operatori del settore turistico di emettere un voucher, in luogo del rimborso, per "ristorare "viaggi, voli e hotel cancellati per circostanze eccezionali e situazioni soggettive connesse con la pandemia di Covid-19. Tale compensazione può sostituire il rimborso senza la necessità di un’apposita accettazione da parte del consumatore.

In altre parole, lo Stato dà alle compagnie di trasporti la possibilità di non rimborsare i clienti cui è stato cancellato un viaggio, le quali possono invece emettere un voucher dello stesso importo del biglietto, da usare entro un anno, e al quale il cliente non si può opporre.

Antitrust: Voucher o rimborso?

Nella sua segnalazione, l’Autorità ha evidenziato che l’art. 88-bis si pone in contrasto con la vigente normativa europea, che nel caso di cancellazione per circostanze inevitabili e straordinarie, prevede il diritto del consumatore ad ottenere un rimborso. La posizione assunta dalla Commissione europea nelle linee guida per la ripresa dei viaggi in sicurezza evidenzia che l’operatore può legittimamente offrire un buono, ma a condizione che i viaggiatori non siano privati del diritto al rimborso in denaro.

Inoltre, Bruxelles ha rilevato che, in ragione delle gravi perdite del settore turistico derivanti dal fatto che le richieste di rimborso presentate dai viaggiatori superano di gran lunga il livello delle nuove prenotazioni, occorrerebbe incentivare i consumatori ad accettare i voucher. Un’ampia accettazione dei voucher, infatti, contribuirebbe ad attenuare i problemi di liquidità del settore a beneficio anche degli interessi dei viaggiatori, dal momento che qualora gli organizzatori o i vettori diventassero insolventi, molti viaggiatori e passeggeri potrebbero non ricevere alcun rimborso.

Per rendere i voucher un'alternativa affidabile e valida al rimborso in denaro, questi dovrebbero presentare alcune caratteristiche: ad esempio, una copertura assicurativa per il possibile fallimento del tour operator o del vettore e il diritto al rimborso in denaro se alla scadenza del voucher il consumatore non avrà usufruito dello stesso.

L'opinione di associazioni e operatori del settore

"L’Antitrust ha accolto la tesi che abbiamo sempre avanzato, ossia che i voucher obbligatori, contrastando con la normativa comunitaria, sono illegittimi e, quindi, vanno disapplicati. Chiedendo ai consumatori di svolgere il ruolo pubblico di sovvenzionare e finanziare le imprese di viaggi e vacanze, sacrificando il loro diritto di essere rimborsati in denaro previsto dalle normative europee e nazionali pre-Covid, si è danneggiato lo stesso settore turistico", ha spiegato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Reazione positiva anche dal Codacons che sottolinea come la segnalazione dell’Antitrust sia in linea con le richieste dell’associazione. "La prassi del voucher obbligatorio come indennizzo in caso di annullamento del viaggio deve essere però considerata a tutti gli effetti una pratica commerciale scorretta, in aperto contrasto con le disposizioni dell’UE, e in quanto tale vietata", ha sottolineato Carlo Rienzi di Codacons.

"Pur riconoscendo che il comparto del turismo è tra quelli più penalizzati in assoluto dall’emergenza coronavirus riteniamo che esso non possa essere salvato con i voucher dei consumatori, ma da interventi strutturali e consistenti da parte del Governo", ha affermato Carlo De Masi di Adiconsum.

> Le misure per il turismo del decreto Rilancio