UE: sviluppare politiche comuni per combattere la povertà e l'esclusione sociale in Europa
La crisi economica ha aggravato le seguenti problematiche sociali in tutta Europa:
- livello di povertà (17% della popolazione europea è a rischio) e di esclusione, con particolare riferimento alla povertà infantile;
- accesso ai servizi sanitari ed abitativi;
- riduzione delle risorse destinate alle pensioni;
- livello si disoccupazione (dal 6,7% nel 2008 al 10,3% nel 2010).
La risposta dei Paesi dell'UE a tali problemi è stata unanime: aumentare la spesa pubblica per finanziare azioni di supporto rivolte alla popolazione, in linea con i principi di eguaglianza e sostenibilità. Si prevede che nel 2011 la spesa pubblica europea aumenterà fino al 31%, ma non in maniera uniforme in tutti gli Stati membri. Molti Paesi, infatti, non dispongono delle risorse necessarie.
A tal proposito l'UE ha adottato diversi strumenti, tra cui il Fondo Sociale Europeo (FSE), per colmare le disparità esistenti tra gli Stati membri. Fra le nuove iniziative figura anche la "Piattaforma europea contro la povertà", presentata nell'ambito della Strategia europea per il 2020. L'obiettivo della piattaforma è accrescere la consapevolezza tra i cittadini europei delle problematiche sociali legate alla povertà e all'esclusione sociale (oggigiorno il 73% della popolazione europea ne è consapevole), al fine di sviluppare politiche adeguate in tutta l'UE.
E' necessario "integrare le politiche sociali all'interno delle strategie economiche a lungo termine" di tutti i Paesi dell'UE, ha affermato László Andor, il Commissario europeo per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, al fine di proteggere l"e famiglie e gli individui dall'esclusione sociale". Per combattere la povertà è indispensabile sviluppare misure volte a favorire l'inserimento lavorativo dei cittadini, la diffusione di servizi di qualità per i cittadini, anche con misure di supporto al reddito.
In linea con tali priorità, l'Italia si impegnerà a sviluppare una strategia nazionale basata sui seguenti pilastri:
- miglioramento dei tassi di occupazione per tutte le categorie di lavoratori;
- miglioramento della copertura delle pensioni supplementari;
- miglioramento della sicurezza sociale per quanti non sono coperti adeguatamente (lavoratori atipici).
Rapporto europeo congiunto sulla protezione e sull’inclusione sociale
Relazione congiunta per il 2009 sulla protezione e sull’inclusione sociale (Italia)