ANIA: nasce il Fondo assicurativo per le infrastrutture
Annunciato lo scorso aprile a Roma, il fondo ANIA per le infrastrutture in Italia finanziato dalle compagnie assicurative è diventato realtà.
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Il Fondo ANIA per le infrastrutture era stato annunciato lo scorso aprile a Roma dalla presidente dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (ANIA) Maria Bianca Farina, durante il Convegno 'Le infrastrutture materiali: solido pilastro di un processo di crescita' organizzato dall’Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito (ANSPC) con la partnership di FeBAF.
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Che cos'è il Fondo ANIA?
Con un obiettivo di raccolta di circa 500 milioni di euro, il Fondo ANIA è un fondo di investimento alternativo riservato chiuso, gestito da F2i SGR - il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali, con circa 5 miliardi di capitali affidati in gestione - e prevede la partecipazione di ANIA e dei principali investitori a fianco di F2i in diversi comitati, deputati all’analisi degli investimenti potenziali e delle tematiche relative a eventuali conflitti di interesse.
L’obiettivo del Fondo è quello di investire in infrastrutture in Italia, in strumenti azionari non quotati, selezionati ispirandosi a principi ESG, in coerenza con il ruolo strategico che la sostenibilità riveste per ANIA e per le imprese investitrici.
La scorsa settimana è avvenuto il primo closing per oltre 320 milioni di euro con la partecipazione di imprese assicurative associate ANIA, mentre un secondo closing è previsto nel corso del 2020.
“Questa iniziativa testimonia - ha commentato la Presidente dell’ANIA Maria Bianca Farina - la crescente attenzione delle imprese di assicurazione per la realizzazione di investimenti infrastrutturali che contribuiscano ad aumentare la competitività del nostro Paese, in settori strategici quali energia, autostrade, porti, fonti rinnovabili, logistica, trasporti, sanità, aeroporti, telecomunicazioni, etc. L'operazione si annovera come iniziativa di mercato e conferma, ancora una volta, il ruolo primario e attivo del settore a supporto dell’economia del Paese”, ha concluso la Presidente Farina.
Fondo assicurativo per le infrastrutture italiane
L’iniziativa dell’ANIA testimonia l’attenzione delle assicurazioni - che in Italia pesano per il 50% del PIL - per una crescente diversificazione dell’asset allocation e verso gli investimenti infrastrutturali, in un periodo storico in cui questo tema assume rilevanza cruciale per la competitività del nostro Paese.
Del resto l'Italia, come e più dell'Europa, ha bisogno di infrastrutture. Nel nostro Paese, infatti, si riscontra un ritardo molto significativo in termini di investimenti, qualità ed efficacia del sistema infrastrutturale. In Italia, la spesa per investimenti pubblici in infrastrutture è diminuita del 27%, dai 47 miliardi del 2006 ai 34 miliardi del 2017.
Anche nel resto dell'eurozona c’è stata una forte contrazione ma la discesa si è interrotta nel 2014, “da noi è invece proseguita anche negli ultimi anni e questo rende il Paese meno competitivo e più vulnerabile", aveva commentato Farina ad aprile. Per superare questo deficit competitivo e sfruttare l’enorme potenzialità delle infrastrutture quale leva di sviluppo, è necessaria una mobilitazione generale “perché i tanti ostacoli oggi presenti possano essere via via superati”.
Bene quindi le modifiche legislative di Solvency II in relazione al trattamento specifico per investimenti in infrastrutture su cui, però, il legislatore deve mantenere alta l’attenzione, con un occhio rivolto alla prossima revisione di Solvency II del 2020, affinché non si penalizzino “gli investimenti di lungo termine, in generale e quelli italiani in particolare”.
In questo quadro, quindi, il fondo assicurativo per le infrastrutture si caratterizza come “un primo contributo del nostro settore nel suo insieme, allo sviluppo di questi investimenti e alla attesa e necessaria ripresa economica e sociale del nostro paese", aveva affermato ad aprile la presidente dell’ANIA
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