Emilia-Romagna: riparto 2009 delle risorse del Fondo sociale regionale
La Regione, per concorrere al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità della suddetta legge, istituisce un fondo denominato Fondo sociale regionale, istituito dall' art. 46, in cui confluiscono:
- le risorse provenienti dallo Stato a seguito del riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali,
- le risorse integrative regionali determinate annualmente con legge di bilancio,
- le eventuali altre assegnazioni statali vincolate ad interventi socioassistenziali,
- le risorse derivanti dagli organismi dell’Unione Europea finalizzate ad iniziative ed interventi in materia di politiche sociali.
L'assemblea approva annualmente un programma di riparto delle risorse correnti operative del Fondo sociale regionale, sulla base di quanto previsto dal Piano regionale. Tale atto non si limita a fornire indirizzi settoriali, per singole aree di intervento, ma attua una programmazione complessiva, orientata a garantire la massima integrazione e coerenza delle politiche sociali attraverso l’individuazione di obiettivi di benessere sociale e la loro declinazione negli ambiti di programmazione di riferimento (Zona sociale e, in alcuni casi, Provincia).
L’assessore alle Politiche sociali della Regione ha dichiarato: “Il Fondo nazionale per le Politiche Sociali è stato ridotto del 22%. Dimezzato il Fondo per i nidi, azzerato il Fondo nazionale per la famiglia. Tutto ciò comporta una riduzione del 30% rispetto al 2008 delle risorse destinate a Province e Comuni per l’attuazione della programmazione locale, e una medesima riduzione delle risorse destinate alla gestione dei servizi 0-3 anni. Complessivamente il riparto 2009 è di circa 60,2 milioni di euro: oltre 23 milioni in meno rispetto al 2008. In altri termini, il 28,37% in meno”.
Il Programma annuale 2009, che fissa obiettivi e criteri del riparto delle risorse, si sviluppa in continuità con gli obiettivi del Piano sociale e sanitario 2008-2010, e si muove quindi nella direzione di un graduale superamento della programmazione finalizzata per settori (immigrazione, minori, famiglia, povertà) per dare ai distretti strumenti e risorse necessarie allo sviluppo del welfare di comunità.
“Il 2010 - ha aggiunto l'assessore - sarà il secondo anno di programmazione territoriale: nel 2009 sono stati elaborati gli Atti di indirizzo e i Piani di zona distrettuali per la salute e il benessere sociale, in cui si sono analizzati i bisogni della comunità, individuate le priorità strategiche, definiti i progetti per garantire benessere e salute. Il Piano consolida la centralità degli enti locali nella programmazione, regolazione e verifica degli interventi sociali; funzioni da esercitare in modo integrato e unitario”.