Piano Juncker - accordo sul prolungamento, verso 500 miliardi di target
Accordo tra Parlamento europeo e Paesi membri: il piano Juncker andrà avanti fino al 2020.
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Era uno degli obiettivi già annunciati dal presidente dell’Esecutivo comunitario Jean Claude Juncker ormai da circa un anno. Adesso si è realizzato, con l’accordo che ha ufficializzato di fatto l’estensione del piano Juncker e del fondo Efsi. Si andrà avanti fino al 2020, anziché terminare nel 2018. E saranno elevanti anche i target finanziari: si passa da 315 miliardi di euro ad almeno 500 miliardi. Con l’ampliamento dei settori produttivi coinvolti: rientrano anche agricoltura sostenibile e pesca. E con la regionalizzazione dell’Advisory hub, che sarà più attento alle esigenze locali dei territori meno toccati finora dal piano.
Il contenuto dell'accordo
L’accordo, nella sostanza, estende la durata del piano Juncker e potenzia la sua capacità finanziaria. Bisogna ricordare, infatti, che il fondo Efsi aveva una durata inizialmente programmata su base triennale, dal 2015 al 2018. Adesso sarà possibile arrivare fino al 2020, la fine dell’attuale quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea.
Di conseguenza, con due anni in più a disposizione, viene anche potenziato l’obiettivo di investimenti da raggiungere fino al 2020. All’inizio si puntava a quota 315 miliardi di euro, adesso bisognerà raggiungere almeno il target di 500 miliardi di euro entro la fine del 2020.
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Finora mobilitati 225 miliardi
Secondo le ultime stime della Commissione, il piano ha mobilitato finora oltre 225 miliardi di euro di investimenti, conteggiando l’effetto leva. Le operazioni approvate nel perimetro del fondo Efsi rappresentano un valore totale di oltre 43 miliardi di euro e sono collocate in tutti gli Stati membri, con l’Italia che in questa prima fase è stata tra i Paesi più attivi. Le piccole e medie imprese coinvolte dal piano sono circa 445mila e aumenteranno nei prossimi anni: il piano, insomma, ha rispettato le attese in termini di sostegno diffuso alle Pmi europee.
Le novità: motivazioni per i finanziamenti
Non tutto, però, per i prossimi anni sarà identico alle edizioni passate. Su qualche elemento si cercherà di migliorare. Una prima novità di questa fase saranno le motivazioni dei finanziamenti, che saranno illustrate on line. Questo, secondo la Commissione, aiuterà a spiegare che i progetti inseriti nel perimetro del piano Juncker non sarebbero stati finanziati o comunque sarebbero stati supportati con minore intensità senza il supporto del Fondo per gli investimenti.
Piattaforma di assistenza regionalizzata
Un ruolo più pesante sarà affidato, poi, allo European investment advisory hub, la piattaforma di assistenza alle imprese che iniziano a pianificare operazioni da far rientrare nel perimetro del piano. Rispetto al lavoro fatto finora, sarà affidato un peso maggiore alla promozione dei progetti a livello locale: in questo modo più aree potranno beneficiare del supporto del piano Juncker.
Entrano pesca e agricoltura sostenibile
L’altra grande novità riguarda i settori di azione. Comparti produttivi prima non coinvolti dal piano saranno inseriti nel perimetro dei finanziamenti dell’Efsi. Saranno così supportati settori come l’agricoltura sostenibile e la pesca: in questo modo si cercherà di dare seguito agli accordi di Parigi COP21 e ai relativi obiettivi di transizione verso un’economia a basse emissioni.