Manovrina – cosa cambia per biomasse e bioliquidi
Non solo ecobonus. La Manovrina interviene anche sugli incentivi a biomasse e bioliquidi.
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Approvata il 1 giugno alla Camera dei Deputati e ora al Senato per l'ok definitivo, la Manovrina interviene su biomasse e bioliquidi.
Partiamo da questi ultimi. Un emendamento alla manovra correttiva mette mano agli incentivi per i titolari di impianti di generazione di energia elettrica alimentati da bioliquidi sostenibili.
Nello specifico, il testo interviene sul comma 7-bis dell’articolo 5 del cosiddetto decreto del Fare (dl n. 69-2013) che permette ai titolari di impianti di generazione di energia elettrica alimentati da bioliquidi sostenibili di optare - in alternativa al mantenimento del diritto agli incentivi riconosciuti alla data di entrata in esercizio dell’impianto – per una rimodulazione degli incentivi stessi, con un incremento di questi per i primi due anni (+20% per un anno a decorrere dalla data indicata dal GSE e compresa tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2013, e +10% per l'anno successivo) ed una riduzione per i successivi tre (- 15% per i tre anni seguenti) fino a concorrenza di una quantità di energia pari a quella sulla quale è stato riconosciuto il predetto incremento.
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In sostanza si introduce un'ulteriore modalità di riduzione rispetto a quella prevista a legislazione vigente, consentendo al produttore di chiedere al GSE, entro il 30 settembre 2017, di restituire la cifra corrispondente alla differenza tra i maggiori incentivi ricevuti e le riduzioni già applicate, calcolata al 30 settembre 2017, dilazionandola uniformemente, nel residuo periodo di diritto all’erogazione, ma in ogni caso nel limite di quattro anni a decorrere dal 1 luglio 2016.
Il GSE ha pubblicato le istruzioni operative per l’applicazione della rimodulazione, con particolare riferimento all’esercizio dell’opzione per gli impianti incentivati con la tariffa omnicomprensiva di cui al decreto ministeriale del 18 dicembre 2008 e con i Certificati Verdi.
La Manovrina interviene inoltre sugli incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati a biomasse.
Nello specifico, viene prorogato dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2017 il termine entro il quale i produttori di biomasse, interessati dal regime di incentivi disposto dalla Legge di Stabilità per il 2016, devono fornire al MISE gli elementi per la notifica alla Commissione Ue del relativo regime di aiuto, ai fini della verifica di compatibilità con la disciplina degli aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020.
Da non dimenticare la novità introdotta dal testo in materia di ecobonus: gli incapienti potranno cedere il loro 65% alle banche. Queste, trattenuta la loro provvigione, potranno versare immediatamente il denaro ai cittadini. In questo modo, si potrebbero sbloccare decine di interventi in condominio. Anziché vedere i soldi dopo dieci anni, infatti, gli incapienti potrebbero avere a disposizione la somma già nell’immediato.
Photo credit: agrilifetoday via Foter.com / CC BY-NC-ND