Migration Compact - ok da ministri Ue a proposta italiana
Il Migration Compact incassa l'appoggio dei ministri dei 28, che "accolgono con favore" la proposta italiana per gestire l'emergenza migratoria.
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Ministri Ue appoggiano Migration Compact
Dopo la positiva accoglienza da parte della Commissione europea, confermata da una lettera inviata dal presidente Jean-Claude Juncker al premier italiano Matteo Renzi, anche il Consiglio Ue, nonostante le iniziali riserve delle Germania sulla proposta dei bond Ue-Africa, ha apprezzato la proposta italiana per la gestione dei flussi migratori.
I ministri degli Affari esteri dell'Ue hanno, infatti, approvato all'unanimità il documento di conclusioni del Consiglio di ieri, nel quale affermano di "accogliere con favore la presentazione di proposte innovative" sul tema della migrazione da parte di tutti gli Stati membri, incluso il Migration Compact proposto dall'Italia.
In vista del Vertice europeo di giugno, i rappresentanti dei Ventotto hanno, inoltre, sottolineato “l'urgenza di rafforzare un approccio comune” sulle questioni migratorie e “la necessità di accelerare i lavori relativi agli aspetti esterni dell'Agenda europea delle migrazioni”.
E sempre con la scadenza di giugno in mente, l'Esecutivo Ue sta attualmente lavorando a una comunicazione sulla questione migratoria. Il documento, cofirmato dai vicepresidenti della Commissione europea Frans Timmermans e Federica Mogherini, passerà, il 7 giugno, dal collegio dei commissari Ue, per poi procedere all'esame del Consiglio Affari esteri del 20 e, infine, approdare al Consiglio europeo del 28 e 29, in cerca dell'appoggio da parte dei capi di Stato e di governo dell'Unione.
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Sull'entità finanziaria del piano allo studio di Bruxelles, hanno fatto sapere fonti Ue, non vi sono ancora notizie certe. Quel che è sicuro, invece, è che le risorse proverranno dal riorientamento di fondi europei già stanziati per la cooperazione allo sviluppo, con garanzie della Banca europea per gli investimenti (BEI) e il contributo di capitali privati.
A margine del Consiglio Ue dello scorso 12 maggio, il viceministro degli Affari esteri italiano Mario Giro aveva già preannunciato l' "ampio consenso" registrato dagli Stati Membri sul Migration Compact. "Si tratta - aveva commentato il numero due della Farnesina - di un grande patto euroafricano" per sviluppo e investimenti e per la gestione comune dei flussi. L'Italia, aveva concluso Giro, si aspetta che la comunicazione di giugno della Commissione "rappresenti una proposta operativa ed ambiziosa" perché al summit di giugno i capi di Stato e governo dell'Ue "possano dare indicazioni su misure immediate per fronteggiare il fenomeno migratorio nel breve medio e lungo periodo, secondo le linee suggerite nel Migration Compact".
Pieno sostegno al Migration Compact è stato espresso, nelle scorse ore, anche dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). La proposta italiana, ha riferito il direttore generale dell'organizzazione William Lacy Swing a margine del World Humanitarian Summit di Istanbul, è "un primo passo nella giusta direzione, non l'unico, ma è un buon inizio".
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Migration Compact in breve
Il Migration Compact, lo ricordiamo, è la proposta di Roma per una "strategia Ue per l'azione esterna in materia di migrazione”, inviata ad aprile a Bruxelles dal Governo italiano.
Alla luce delle lezioni apprese dal passato, dell'attuale situazione e delle prospettive future, il Migration Compact prevede, per l'Ue, un contributo concreto alla gestione del fenomeno migratorio in termini di:
- Progetti di investimento ad alto impatto sociale e infrastrutturale da identificare insieme ai Paesi africani partner come incentivo per rafforzare la cooperazione;
- Bond UE-Africa per agevolare l'accesso dei Paesi africani ai mercati dei capitali, con una prospettiva di medio-lungo termine;
- Cooperazione in materia di sicurezza attraverso l'integrazione della migrazione nel mandato delle missioni di Politica di Sicurezza e Difesa Comune attuali e future in Africa;
- Opportunità di migrazione legale, tramite quote di ingresso per i lavoratori, informazione sulle opportunità di lavoro, misure pre-partenza, incontro domanda-offerta, integrazione professionale e sociale nei Paesi ospitanti e programmi Erasmus plus;
- Programmi di reinsediamento come compensazione per l'onere ai Paesi che si impegnano a stabilire sistemi nazionali di asilo in linea con gli standard internazionali.
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