European SME Week 2009: imprenditori fin dai banchi di scuola
Orban non concorda con l’assunto che l’inglese debba rappresentare la “lingua franca” del business, in quanto un’unica lingua non riuscirebbe mai a soddisfare tutte le esigenze di un’impresa e ha richiamato l’attenzione sulla necessità di investire nelle strategie interculturali anche attraverso l’apprendimento di altre lingue. A breve verrà implementata una piattaforma permanente di dialogo su questo tema. L’obiettivo è quello di recuperare competitività sui mercati mondiali, soprattutto rispetto alle economie emergenti dell’Asia e dell’America Latina. In sintesi, per risultare vincenti, le società devono utilizzare gli strumenti linguistici e culturali del paese in cui desiderano investire. Un processo più semplice per i giovani, che spesso accettano di buon grado di trasferirsi all’estero e di imparare un altro idioma.
Quale potrebbe essere il contributo dei paesi membri dell’UE? Ad esempio incoraggiare l’allargamento dello spettro dei lingue insegnate a scuola o nei corsi di formazione professionale, favorire la mobilità del personale delle imprese attraverso gli scambi con altri paesi, ma anche ripensare le politiche di reclutamento anche i base alle competenze linguistiche dei candidati. Secondo il Forum delle imprese, le lingue più competitive per le multinazionali sono l’inglese, il tedesco, il francese, il russo e il cinese.
Che lo spirito imprenditoriale sia legato alla formazione del singolo, sembra un fatto ormai assodato. Concetto ribadito dal vincitore del premio Young Entrepreneur of the Year 2009, lo svedese Oscar Lundin, secondo cui la scuola gioca un ruolo chiave nella preparazione del futuro business man. Solo chi fa questo mestiere sa che quello dell’imprenditore non è un semplice lavoro, ma un vero e proprio stile di vita.
Quello linguistico è solo uno dei dibattiti che stanno animando la settimana europea delle Pmi, in programma fino al 14 maggio. In Italia sono ben 120 gli eventi organizzati in collaborazione con Regioni, Comuni, Associazioni di categoria, camere di Commercio, ABI, Università e con la rete Europe entrerprise. Il nostro Paese è quello con il maggior numero di iniziative programmate a livello europeo (in totale 560, in base ai dati comunicati dalla Commissione europea). Sul sito ufficiale dell'evento è possibile consultare l’elenco delle iniziative che si svolgono nel nostro paese.
(Alessandra Flora)