Emilia-Romagna: approvata la nuova legge per l'agriturismo
Dare qualità alla ricettività rurale, affinchè valorizzi il territorio e l'enogastronomia locale. Questo l'obiettivo primario della nuova legge approvata dall'Assemblea legislativa regionale, che prevede anche aiuti per incrementare l'attività di soggiorno e pernottamento e la concessione di premi a chi crea "club" di eccellenza. Viene inoltre l'obbligo di preparare i pasti con almeno l'80% di materie prime provenienti dalle aziende agricole o da prodotti regionali tutelati.
Nella Regione, al 31 dicembre 2008, sono attivi 846 agriturismi che hanno 6833 posti letto e possono somministrare complessivamente 3.290.477 pasti annui.
In particolare la nuova legge prevede:
In particolare la nuova legge prevede:
- la promozione dei club di eccellenza, i cui soci avranno la priorità nell’assegnazione delle risorse pubbliche regionali e comunitarie e potranno essere costituiti volontariamente dagli agriturismi che:
- rispettano particolari disciplinari qualitativi;
- dovranno essere conformi a disposizioni regionali di prossima emanazione;
- riguarderanno le caratteristiche architettoniche degli edifici, i menu offerti, la prevalenza di materie prime aziendali, i servizi di accoglienza; - la semplificazione dei processi di autorizzazione: per esercitare l’attività agrituristica basterà presentare al Comune una dichiarazione di inizio attività; sono previste semplificazioni che riguardano la normativa igienico-sanitaria e norme specifiche per le attività agrituristiche che si svolgono esclusivamente nell’abitazione dell’agricoltore, per valorizzare le situazioni in cui è più forte il rapporto umano diretto;
- il controllo del ruolo e delle funzioni delle Fattorie didattiche presenti in regione, che svolgono attività di educazione alimentare e ambientale per i giovani. Inoltre si potranno svolgere attività sociale. Il titolare dell’azienda dovrà essere un agricoltore che dedica svolge prevalentemente attività agricola e le strutture potranno essere create solo all’interno di edifici già esistenti;
- l’80% dei prodotti utilizzati per i pasti dovranno provenire dallo stesso agriturismo, da aziende agricole del territorio o essere composti da prodotti regionali a marchio controllato (Doc, Dop, Igp e bio). Anche il resto di pasti e bevande dovranno provenire preferibilmente da artigiani alimentari della zona e di tradizione regionale;
- l’attività di ristorazione non potrà superare la media mensile di 50 pasti giornalieri; per sostenere l’offerta di ospitalità e pernottamento vengono concessi due pasti aggiuntivi al giorno per ogni camera o piazzola presenti nell’agriturismo. Inoltre diventano obbligatori i controlli di Province e Comuni per verificare i requisiti soggettivi e produttivi e per chi non rispetta le regole sono previste multe.