Regolamento dei contratti pubblici: tutto da rifare?
Tra le molte conseguenze dell'anticipato scioglimento delle Camere e del cambio di maggioranza vi è sicuramente la caduta di una serie di provvedimenti normativi che parevano giunti in dirittura d’arrivo. Su tutti, nel rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione, la Riforma dei servizi pubblici locali e il regolamento di attuazione del cosidetto Codice De Lise sui contratti pubblici.Lo scioglimento anticipato delle Camere ha portato all’azzeramento di alcuni provvedimenti portati dalla vecchia maggioranza ad uno stato avanzatissimo.
Tra questi merita senz’altro attenzione la Riforma dei servizi pubblici locali che sembrava sul punto di essere emanata da un momento all’altro dopo aver registrato una sofferta elaborazione in Commissione.
Meno giustificata appare invece, perché formalmente non attribuibile automaticamente allo scioglimento delle Camere, la perdita di ogni traccia del regolamento di esecuzione del decreto legislativo n. 163 del 2006 contenente il Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.
Il testo del regolamento, approvato dal Consiglio dei Ministri già alla fine del 2007, risultava da fonti ufficiali (il sito della Presidenza della Repubblica) già firmato dal Capo dello Stato e addirittura già recante la data del 28 gennaio 2008. Si attendeva, quindi, solo la sua pubblicazione, peraltro assai laboriosa visto il notevole corredo di note.
Sono quindi iniziate a circolare una serie di voci, mai confermate né smentite nelle sedi istituzionali, che vedrebbero il predetto provvedimento oggetto di un atto formale di ritiro da parte del Governo. Ritiro determinato, da quanto si apprende, da problemi sorti in sede di registrazione da parte della Corte dei Conti.
Il completamento della riforma dei contratti pubblici, quindi, viene ormai di fatto affidato alla nuova maggioranza di governo, omogenea a quella che aveva varato l’originario Codice dei contratti (c.d. Codice De Lise) con l’effetto pratico di vedere con ogni probabilità le nuove norme applicate solo con il prossimo anno considerando che il termine per l’entrata in vigore del regolamento è di sei mesi dalla sua pubblicazione e che appare assai difficile che la pubblicazione stessa avvenga prima del mese di giugno.
Nel frattempo resta indefinitamente sospeso il dialogo competitivo che le ultime norme modificative del Codice avevano condizionato, appunto, all'entrata in vigore del regolamento.
In questo periodo, inoltre, è destinata a continuare la difficile convivenza tra le norme del Codice e quelle dei vecchi regolamenti (d.P.R. 554/1999 e d.P.R. 34/2000 su tutti), nonchè del vecchio capitolato generale basati su di un corpo normativo, la vecchia legge quadro, ormai definitivamente abrogato.