Norme più semplici per l’esecuzione del bilancio UE
In Gazzetta ufficiale il regolamento UE 2024/2509 che aggiorna le norme applicabili al bilancio generale dell’Unione. Obiettivo della rifusione è allineare il regolamento per l'esecuzione del bilancio UE all’attuale Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, introducendo semplificazioni mirate per assicurare una migliore tutela degli interessi finanziari dell’UE, nuove disposizioni sugli appalti in tempi di crisi e norme e procedure semplificate per i beneficiari.
Fondi europei: in vigore il Regolamento con la revisione del QFP 2021-27
Proposto dalla Commissione europea nel maggio 2022, il regolamento sulle regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che aggiorna le norme relative alla formazione e all'esecuzione del budget UE, è stato oggetto di negoziato tra le istituzioni europee fino all'accordo politico provvisorio raggiunto da Consiglio e Parlamento in occasione del trilogo del 7 dicembre 2023.
Il via libera della plenaria del PE è arrivato il 17 settembre, seguito il 19 settembre dall'ok definitivo degli Stati membri e il 26 settembre dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale europea.
Cosa cambia con il nuovo regolamento per l'esecuzione del bilancio UE
Il nuovo regolamento semplifica le norme e le procedure per migliorare la certezza giuridica e la chiarezza per i destinatari dei fondi europei, riducendo al tempo stesso gli oneri amministrativi per i richiedenti e salvaguardando la protezione dei dati nel processo di digitalizzazione.
Alcune deroghe ai principi di bilancio stabiliti negli atti di base settoriali si rifletteranno nel regolamento finanziario, in linea con l’approccio del “codice unico” (single rulebook), limitando gli oneri amministrativi aggiuntivi a carico delle amministrazioni nazionali che gestiscono i fondi.
Basandosi sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19, il nuovo regolamento attua modifiche per una gestione più efficiente della crisi, consentendo alle istituzioni o agli organismi dell’UE di appaltare pubblicamente beni e servizi per conto degli Stati membri o di agire come centrale di acquisto, donare o rivendere forniture e servizi.
Il regolamento introduce inoltre il concetto di entrate negative, come soluzione fino alla fine dell’attuale QFP per il finanziamento degli interessi negativi derivanti dalla riduzione o dalla cancellazione delle sanzioni antitrust, e la condizionalità sociale, cioé il rispetto delle norme essenziali in materia di occupazione e sicurezza sul lavoro, come precondizione per l'erogazione dei fondi UE.
Previsto anche un rafforzamento del sistema di controllo interno: le informazioni chiave sui beneficiari dei fondi europei saranno raccolte e pubblicate in una
banca dati centralizzata accessibile dal sito web della Commissione, a partire dal 30 giugno dell'esercizio finanziario successivo all'assegnazione dei fondi. Inoltre, il regolamento estende il perimetro di operatività del sistema di individuazione precoce e di esclusione (EDES), che protegge il bilancio dell'UE da frodi e irregolarità, includendovi, a partire dal 1° gennaio 2028, anche i fondi europei in regime di gestione concorrente.
Il regolamento entrerà in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale europea, avvenuta il 26 settembre, e si applicherà fino al 31 dicembre 2027.