Tutto pronto per la revisione del regolamento de minimis. Bruxelles cerca feedback
Pronta la bozza di testo di revisione del regolamento de minimis, che rivede la soglia degli aiuti per adattarla all'attuale contesto economico e migliora i requisiti di trasparenza introducendo un registro obbligatorio dei beneficiari. Ma non è ancora il testo definitivo e fino al 10 gennaio 2023 è possibile suggerire modifiche e inviare feedback alla Commissione europea sul futuro degli aiuti de minimis.
UE, novità sugli aiuti di stato e sulle regole di orientamento informale per le imprese
Dopo la call for evidence aperta tra giugno e luglio, che ha aperto la strada alla modifica dell'attuale Regolamento de minimis (Regolamento UE n. 1407/2013), in scadenza il 31 dicembre 2023, la Commissione apre una nuova consultazione pubblica.
Stavolta feedback e indicazioni possono essere inviati sulla base della bozza di testo rivisto.
Per approfondire: Che cosa è il regime "de minimis"?
Che cos'è il de minimis e come cambierà con il nuovo Regolamento UE?
Il Regolamento de minimis si applica alle imprese di qualsiasi settore, ad eccezione di quelle operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura, nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli e nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, qualora l’importo dell’aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate o qualora l’aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari. Sono inoltre esclusi dal perimetro del Regolamento gli aiuti per attività connesse all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri, ossia aiuti direttamente collegati ai quantitativi esportati, alla costituzione e gestione di una rete di distribuzione o ad altre spese correnti connesse con l’attività d’esportazione, e gli aiuti subordinati all’impiego di prodotti nazionali rispetto a quelli d’importazione.
Le norme attuali stabiliscono che gli Stati membri possono concedere un sostegno fino a 200mila euro in tre anni per ciascun beneficiario senza passare per la notifica alla Commissione e la preventiva approvazione di Bruxelles, in quanto – entro tali limiti – non ci si attende un impatto sulla concorrenza e sugli scambi nel mercato unico dell'UE e le agevolazioni non sono considerate aiuti di Stato.
L'intenzione della Commissione è quella di aggiornare l'attuale soglia de minimis, tenendo conto dell'inflazione passata e stimata per il periodo 2014-2030 e dei recenti sviluppi economici.
Parallelamente, con il nuovo Regolamento l'Esecutivo UE punta a introdurre un registro obbligatorio dei beneficiari, che consenta sia di rafforzare la trasparenza per le parti interessate e gli Stati membri, che di ridurre gli oneri amministrativi per le imprese che attualmente utilizzano un sistema di autodichiarazione.
Il 27 giugno 2022 la Commissione ha pubblicato una call for evidence in vista della stesura della proposta di revisione del regolamento. In meno di un mese (la call for evidence è stata aperta finoa l 25 luglio) a Bruxelles sono arrivati 132 contributi.
Sulla base delle indicazioni ricevute l'Esecutivo UE ha predisposto una bozza di regolamento rivisto e lanciato una nuova consultazione pubblica rivolta in primo luogo alle autorità nazionali che si occupano di aiuti de minimis ma anche a istituzioni, autorità pubbliche, cittadini, aziende e organizzazioni.
La consultazione sulla bozza di testo si è aperta il 15 novembre e si potranno inviare feedback e contributi fino al 10 gennaio 2023.