Dall’UE 300 milioni al ponte energetico sottomarino Italia-Tunisia, gestito da Terna

Foto di Arek Socha da PixabayPer la prima volta nella sua storia, l’UE ha deciso di finanziare con i fondi CEF un progetto infrastrutturale sviluppato da uno Stato membro e da uno Stato terzo. Si tratta del collegamento elettrico sottomarino tra Tunisia e Italia che contribuirà all’indipendenza energetica del nostro Paese e dell’Europa. A conferma della sua importanza, anche il fatto che al progetto è stato assegnato più della metà del budget del bando CEF 2022.

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Evidente soddisfazione da parte italiana. Il via libera di Bruxelles “è un grande successo Italiano”, si legge infatti in un comunicato di Palazzo Chigi, che sottolinea come l'obiettivo dell’Italia sia quello di diventare un nuovo hub energetico per l’intero Continente europeo, intensificando “la cooperazione con l’Africa per portare investimenti e sviluppo”.

Dello stesso avviso l’Amministratore Delegato di Terna, Stefano Donnarumma, che sottolinea come l’opera potrà far diventare concretamente l'Italia “un hub energetico del Mediterraneo", contribuendo “in maniera significativa all'indipendenza energetica, alla sicurezza del sistema elettrico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili”.

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Entrando nel merito della questione, il progetto che ha raccolto l’approvazione dell’UE e sul quale il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato il procedimento autorizzativo, è quello inserito, in accordo al Regolamento UE 347/2013, nella lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI).

Si tratta di un cavo energetico sottomarino da 600 MW in corrente continua, frutto dell’accordo intergovernativo Italia-Tunisia, ratificato nel dicembre del 2021.

Il budget previsto per l’investimento ammonta a circa 850 milioni di euro, di cui 307 milioni saranno finanziati, appunto, mediante il Connecting Europe Facility (CEF) Energia, il fondo UE destinato allo sviluppo di progetti chiave che mirano al potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie.

Come già accennato, il progetto sarà realizzato da Terna e dal gestore della rete elettrica tunisina STEG.

Nel concreto, “l’opera prevede la realizzazione di un collegamento elettrico sottomarino di oltre 200 km di lunghezza che raggiungerà una profondità massima di 800 metri”, spiegano da Terna. 

Una volta attraversato il braccio di mare che separa la Tunisia dall’Italia, le opere connesse al tratto italiano (approdo del cavo sottomarino e stazione di conversione) saranno localizzate in provincia di Trapani. L’approdo del cavo, infatti, avverrà a Castelvetrano da cui “il cavo interrato percorrerà strade esistenti lasciando inalterati ambiente e paesaggio per 18 km fino ad arrivare a Partanna (...) dove sarà costruita la nuova stazione di conversione in prossimità dell’esistente Stazione Elettrica”, aggiungono da Terna.

I collegamenti con l’estero - di cui il ponte elettrico con la Tunisia rappresenta una delle gemme più preziose - costituiscono uno dei punti cardine degli investimenti di Terna nei prossimi anni. 

Ad oggi, spiegano infatti da Terna, “sono 26 le linee transfrontaliere già in esercizio. La nuova interconnessione tra Italia e Tunisia che Terna ha previsto nel Piano di Sviluppo 2021 – insieme agli elettrodotti tra Italia-Francia, Italia-Grecia, Italia-Svizzera, Italia-Austria e al Sa.Co.I.3 (il progetto di rifacimento del collegamento tra Sardegna-Corsica-Italia) – consentirà al Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di hub elettrico in Europa e nell’area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale”.

Foto di Arek Socha da Pixabay