Finanza Agevolata ed Innovazione Tecnologica per lo sviluppo d'impresa

L'appropriato coordinamento del quadro normativo finanziario, civilistico e tributario in cui l'impresa opera - o intende operare - e l'innovazione tecnologica sono determinanti fattori di successo dei programmi di sviluppo aziendale. L'innovazione non deve considerarsi come sinonimo di Ricerca Scientifica o di Tecnologia, ma piuttosto come una condotta strategica dell'impresa che sa fare uso delle proprie risorse e delle proprie conoscenze - anche di quelle finanziarie, normative, tributarie - per rendere più competitivi i suoi prodotti e servizi o per realizzarne di nuovi.

Il processo innovativo parte dalla ricerca scientifica, i cui risultati devono essere sviluppati in tecnologie suscettibili di applicazioni da trasferire e valorizzare adeguatamente in nuove iniziative imprenditoriali. Il trasferimento del sapere e delle tecnologie avviene principalmente tramite la formazione di rapporti consolidati tra imprese, università e centri di ricerca.

Al riguardo, esistono appositi organismi, a livello comunitario, nazionale e regionale, che agevolano il trasferimento tecnologico alle aziende e che fanno un continuo censimento delle opportunità tecnologiche suscettibili di applicazione industriale.

Il programma di sviluppo aziendale, al crescere delle sue dimensioni incontra maggiori difficoltà operative e di coordinamento ma, dal punto di vista finanziario, qualunque sia la tipologia del progetto, non si può prescindere dall'obiettivo, da un lato, di minimizzare il costo del capitale necessario per sostenere gli investimenti e, dall'altro, di massimizzare il patrimonio dell'impresa per consentire un più agevole accesso a strumenti finanziari.

Su quest'ultimo punto si può ad esempio utilizzare la rivalutazione dei beni d'impresa, opportunità consentita dalle nuove normative contabili e fiscali.
Un adeguata patrimonializzazione, ancora per esemplificare, facilita l'ingresso di venture capitalist nel capitale di rischio della società oppure permette di ottenere migliori condizioni di credito bancario (Basilea 2). La pianificazione economico-finanziaria, quindi, deve essere sempre fatta anche in un'ottica di sviluppo e di accesso a fonti esterne ed accessorie di finanziamento.

La Finanza Agevolata consente di minimizzare il costo della risorse finanziarie. Il ricorso a finanziamenti agevolati o a strumenti che concedono contributi a fondo perduto deve essere coerente con la tipologia dell'impresa che si propone di utilizzarli e con le caratteristiche del programma di investimento. Le capacità patrimoniali dell'impresa e la spesa prevista nel progetto sono i primi elementi su cui si basa il processo di ricerca e selezione del più appropriato strumento agevolativo, che può andare dal piccolo prestito per l'avvio di una nuova attività (start-up) ai finanziamenti comunitari della Banca Europea degli Investimenti (BEI), passando per i contributi a fondo perduto della L. 488/92 - Agevolazioni per le aree depresse o per i finanziamenti del Fondo Innovazione Tecnologica o per il venture capital per l'internazionalizzazione dell'impresa (Simest) ...

In Italia, con il decreto legge n. 35/2005, si sono stabilite varie finalità, tra cui il rafforzamento del sistema produttivo mediante il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese, l'aumento e razionalizzazione degli investimenti in ricerca e sviluppo, interventi per la diffusione delle tecnologie digitali e la riforma degli incentivi alle imprese.

Le sole misure a supporto degli investimenti in ricerca e sviluppo e per l'innovazione digitale prevedono disponibilità di agevolazioni finanziarie da concedere ad enti di ricerca, università ed imprese per oltre 3mld di euro. Per le suddette tipologie di investimento esistono ancora ulteriori fondi diversamente gestiti da vari organismi nazionali e regionali, senza peraltro dimenticare quelli comunitari. 

La consistenza di questo impegno finanziario dovrebbe favorire l'innovazione tecnologica del sistema produttivo italiano e la creazione di nuove imprese, moltiplicando peraltro le opportunità di investimento anche per gli operatori specializzati in venture capital, ancora molto poco diffuso in Italia.

Nei processi di sviluppo, infine, si devono tenere in debita considerazione le opportunità offerte dalle collaborazioni o partnership con altre imprese o soggetti detentori di conoscenze, capitali o capacità commerciali e promozionali, principalmente riguardo alle finalità di aggregazione che si possono instaurare a vario titolo (fusioni, acquisizioni, accordi commerciali, ecc.), perché costituiscono altro fattore importante per aumentare le dimensioni aziendali.

In conclusione, le imprese - in particolare quelle di piccole e medie dimensioni (PMI) - hanno una costante necessità di impegnare la struttura organizzativa nel monitoraggio delle opportunità di crescita, coerentemente con le proprie caratteristiche e sfruttando la loro conoscenza dei mercati ma, soprattutto, valutando quali concrete possibilità gli potrebbero essere offerte dal sistema in termini
- finanziari (agevolazioni),
- tecnologici (nuovi prodotti/servizi o minori costi) e
- normativi (ad es. la rivalutazione dei beni).