Puglia: aiuti per convertire i rifiuti in risorse
Trasformare in utilità economica l'esito della raccolta differenziata: è questo l'obiettivo che persegue l'amministrazione regionale, estendendo tre incentivi (Contratti di Programma Regionali, Programmi Integrati di Agevolazione e Titolo II) alle aziende che si occupano del recupero di materiali provenienti dai rifiuti solidi urbani e industriali, per produrre nuove materie prime, chiudendo il ciclo dei rifiuti e producendo utili.
Possono beneficiare degli aiuti le imprese pugliesi di tutte le dimensioni, che hanno la possibilità di raccogliere rifiuti organici e trasformarli in compost o che raccolgono rifiuti di carta e li trasformano in prodotti di carta riciclata, e prodotti di plastica per farne resine sintetiche e nuove materie prime.
In particolare, le grandi imprese sarebbero agevolate dai Contratti di Programma regionali, le medie dai Pia e le piccole e piccolissime soprattutto dal Titolo II, che riguarda gli aiuti destinati agli investimenti iniziali delle microimprese e piccole imprese.
Gli aiuti sono disponibili in bandi che adottano la procedura a sportello, senza scadenza dunque, e sono aperti fino ad esaurimento delle risorse disponibili; non prevedono graduatorie, ma una valutazione per ogni proposta ricevuta.
Questi 3 incentivi sono attivi dal 2009 e, ad oggi, hanno approvato progetti per oltre 1.289 milioni di euro di investimenti. La decisione della Regione Puglia rappresenta, tuttavia, una novità rispetto al passato, in quanto in precedenza tali aiuti potevano essere erogati solo ad alcuni specifici settori (tra cui il manifatturiero, i servizi di informazione e telecomunicazione, le piccole imprese artigiane e commerciali).
Per quanto riguarda i Contratti di Programma Regionali, il bando ha una dotazione di 230 milioni di euro, eroga contributi in conto impianti (variabili a seconda del tipo di investimento realizzato) alle piccole, medie e grandi imprese che intendono creare una nuova unità produttiva, ampliare e ammodernare un’unità produttiva già esistente, diversificare la produzione e infine cambiare il processo produttivo. Gli aiuti possono riguardare investimenti che vanno dai 10 ai 50 milioni di euro.
I Programmi Integrati di Agevolazione (PIA), con un bando di 168 milioni di euro, prevedono investimenti da 1 a 20 milioni di euro realizzati dalle medie imprese e dai consorzi di piccole e medie imprese che possono riguardare anche interventi per la ricerca industriale, per i servizi di consulenza, per lo sviluppo dell’e-business e per il risparmio energetico.
Infine, con una dotazione di 100 milioni di euro, il Titolo II agevola investimenti fino a 600 mila euro per le microimprese e fino a 1 milione di euro per le piccole imprese. Possono beneficiare degli aiuti le microimprese e le piccole imprese artigiane, commerciali, manifatturiere, di costruzioni, di servizi di comunicazione e informazione; le micro e piccole imprese che realizzano investimenti per servizi di asili nido, servizi non residenziali per anziani e disabili, ludoteche per l’intrattenimento dei bambini, riciclo dei rifiuti.
E' prevista un’agevolazione concessa sottoforma di contributo, corrispondente all’incirca al totale degli interessi sul mutuo, più il 20% a fondo perduto per i nuovi macchinari. Entrambe le somme sono versate in un’unica soluzione. Le imprese presentano la domanda direttamente alla banca o al confidi, che istruiscono la pratica. Se la banca concede il mutuo, inoltra la pratica alla Regione che a sua volta eroga all’impresa l’incentivo.
"Il binomio economia-ecologia deve essere imprescindibile per avviare attività sistematiche di questo genere, soprattutto quando il rifiuto diventa una risorsa coinvolgendo le imprese pubbliche pugliesi in un ciclo virtuoso di economia spesa per l'ambiente. Così si garantisce sostenibilità e si ampliano le aspettative di promozione di un’economia aperta sollecitata dalle aziende e dalle attività di programmazione regionale", ha affermato l'assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro.