Contratti di Sviluppo e corsi di formazione per il Turismo
Ieri, presso la sala stampa di palazzo Chigi, il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha illustrato due iniziative del governo a favore del Turismo: i contratti di sviluppo destinati all'industria turistica e il corso di formazione per l'innovazione indirizzato a manager pubblici del settore e realizzato in collaborazione con la Scuola superiore della pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda la prima misura prevista, il ministro ha sottolineato che anche i piani d’investimento nel settore turistico potranno "beneficiare dei 400 milioni di euro di risorse subito disponibili per i Contratti di sviluppo. Si tratta di uno strumento agevolativo adottato dall'esecutivo per rafforzare la struttura produttiva del Paese, prioritariamente (ma non esclusivamente) nelle Regioni del cosiddetto “Obiettivo convergenza”: Sicilia, Calabria, Puglia e Campania".
Dunque, le imprese turistiche dovranno competere con le aziende operanti in altri settori di attività per l'assegnazione delle citate risorse; lo sportello per la presentazione delle domande si è aperto lo scorso 29 settembre, giornata in cui, come ha affermato il ministro Romani, sono già pervenute al soggetto gestore dello strumento, Invitalia, circa 100 domande di finanziamento.
"Il contratto di sviluppo – ha proseguito Brambilla – è uno strumento nuovo, e di notevole impatto, per favorire la crescita delle imprese italiane e attrarre investimenti dall'estero, soprattutto nelle aree del sud che rappresentano un grande potenziale per lo sviluppo del turismo nel paese. Si tratta quindi di un’occasione da non perdere per gli imprenditori che vogliono investire nel settore."
Destinatarie delle agevolazioni sono le imprese italiane o estere, che svolgono attività nel settore turistico, sia di tipo ricettivo, che relative ai servizi connessi; possono avere qualsiasi dimensione se promuovono progetti di investimento nelle aree sottoutilizzate, mentre, nelle altre zone del territorio nazionale, possono promuovere progetti esclusivamente le PMI.
In particolare, a seconda delle caratteristiche del beneficiario, il sostegno economico può arrivare fino al 50% del valore attualizzato dell’investimento ammesso.
Le risorse possono essere concesse come contributo in conto impianti o in conto interessi, contributo alla spesa, finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro, ed erogate per Stati Avanzamento Lavori, sulla base delle spese effettivamente sostenute dalle imprese.
Nel caso specifico dei programmi di sviluppo turistico l’importo complessivo degli investimenti ammissibili non può essere inferiore a 22,5 milioni di euro; se il programma riguarda più progetti d’investimento, quello realizzato dall’impresa capofila (proponente) deve prevedere costi ammissibili non inferiori a 12 milioni, mentre i progetti realizzati dalle altre imprese (aderenti) devono costare almeno 1,5 milioni.
"Si tratta - ha ricordato il ministro del Turismo - di investimenti ingenti, proprio per incidere in modo significativo e determinante sull’economia locale e trasformare in realtà il potenziale di attrazione turistica che molte aree del nostro Paese, specialmente nel Mezzogiorno, possono vantare grazie alla presenza di numerose bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche. Si favoriscono le reti d’impresa e la messa a sistema della vitalità imprenditoriale dei territori, in linea con lo stesso principio che ci ha spinto ad istituire i distretti turistici".
Per scegliere i programmi da finanziare sono stati individuati specifici criteri di priorità:
- la prossimità di attrattori culturali, naturali e/o paesaggistici alle unità oggetto del programma;
- la presenza nell’area oggetto del programma di dinamiche turistiche caratterizzate da un elevato potenziale di sviluppo con particolare riferimento ai flussi turistici internazionali;
- la capacità del programma di contribuire alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi;
- la presenza, all’interno del programma, di investimenti per lo sviluppo di servizi innovativi di supporto all’offerta turistica.
Per quanto riguarda la seconda iniziativa presentata a Palazzo Chigi, il corso di formazione manageriale per l’innovazione turistica, realizzato dal ministero del Turismo, in collaborazione con la Scuola superiore della pubblica amministrazione, partirà, nei primi mesi del prossimo anno, a Caserta.
Di durata semestrale, il corso sarà destinato ad almeno quaranta funzionari pubblici, delle amministrazioni centrali o territoriali, attivi nel settore. L’ambito di insegnamento comprenderà argomenti come:
- la natura e il funzionamento dei sistemi territoriali turistici,
- la metodologia e gli strumenti di valutazione a supporto dei processi decisionali,
- l’attrazione di finanziamenti e la progettazione di interventi complessi ed innovativi,
- il marketing turistico e territoriale, l’internazionalizzazione delle imprese e la gestione dei fondi strutturali.
"Questo progetto-pilota – ha spiegato il ministro Brambilla - anticipa gli interventi più rilevanti sulla formazione previsti nel piano per il Mezzogiorno. Accrescere la competitività del nostro sistema turistico significa innanzitutto disporre di risorse umane capaci ed efficienti, in possesso delle conoscenze necessarie per attrarre finanziamenti, progettare interventi e gestire i fondi comunitari".