Manovra: il Senato approva

Palazzo Madama - foto di Paul HermansCon 161 sì, 135 no e 3 astenuti il governo incassa la fiducia di palazzo Madama sulla manovra economica per il pareggio di bilancio nel 2014. Il decreto passa ora all'esame della Camera che lo licenzierà definitivamente domani.

Secondo la stima fornita dal relatore in Commissione Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin, a margine dei lavori in Senato, l'ultima versione del testo prevede un valore per il biennio 2013-2014 pari a circa 70 miliardi di euro, inclusa la delega fiscale.

In particolare, a regime la manovra vale, nel 2014, oltre 47 miliardi: nel 2013 era previsto un impatto di 17,8 miliardi che con le correzioni (più 6 miliardi) sale a 23,8, mentre nel 2014, ai 25,3 miliardi previsti, vanno aggiunti i 22 miliardi dopo i correttivi di oggi.

Tra le novità e le conferme:

  • scatta dal prossimo lunedì 18 luglio 2011 il ticket sanitario, per tutti i cittadini non esenti, da 10 euro sulla ricetta per l’assistenza ambulatoriale specialistica e di 25 euro per le prestazioni di Pronto soccorso col codice bianco, quello per le necessità meno gravi. Ha spiegato il ministro della Salute Fazio che "le categorie deboli saranno protette" perché "è prevista l'esenzione".
  • si anticipa al primo gennaio 2013 (invece del 2014) l’aggancio delle pensioni all’aspettativa di vita; l’incremento sarà di 3 mesi perchè verrà assorbito l’incremento della speranza di vita già registrato nel triennio precedente risultante superiore (4 mesi). Per gli anni successivi (dal 2016) la stima degli adeguamenti triennali è pari a 4 mesi fino a circa il 2030 con successivi adeguamenti inferiori (3 mesi) fino al 2050 circa;
  • è previsto un contributo di solidarietà fino al 2014 per le cosiddette pensioni d’oro, cioè superiori ai 90 mila euro annui. Il contributo ammonta al 5% per la parte eccedente i 90.000 euro, e del 10% per la parte eccedente i 150.000 euro;
  • sale poi dal 45 al 70% rispetto al testo originario della manovra l’indice di indicizzazione delle pensioni medie, ammontanti a circa il triplo degli assegni minimi (attorno ai 1.428 euro al mese). Confermato la piena indicizzazione inferiore a quella soglia e l’azzeramento per quelle superiori a cinque volte il minimo, ciò di circa 2.380 euro mensili;
  • è previsto l’innalzamento dell’età pensionabile: i soggetti che accedono al pensionamento anticipato indipendentemente dall’età anagrafica (a condizione di aver maturato 40 anni di anzianità contributiva) subiscono un posticipo della decorrenza del pensionamento, di un mese per coloro che maturano i requisiti nel 2012, di due mesi per chi li matura nel 2013 e di tre mesi per coloro che li maturano a decorrere dal 1 gennaio 2014 (senza modificare il requisito contributivo minimo di 40 anni in presenza del quale è confermata comunque la maturazione del diritto al pensionamento ma è posticipata la decorrenza);
  • il taglio alle agevolazioni fiscali sarà del 5% nel 2013, del 20% a partire dal 2014 e riguarderà le 483 voci di agevolazione previste attualmente, tra cui i figli a carico, i redditi da lavoro dipendente, gli asili, le spese per la sanità, gli studenti universitari. Anche se - spiega Fratin - "il governo con successivi decreti potrà decidere di escludere alcune categorie";
  • per il deposito titoli, scattano prelievi da 34,20 fino a 680 euro. Per chi ha azioni, obbligazioni o titoli di stato in arrivo la rimodulazione dell’imposta di bollo, dovuta sull’ammontare del deposito titoli: non sarà più di 120 euro come previsto all’inizio, ma di importo diverso in base alla consistenza del dossier. E dal 2013 ci sarà un inasprimento delle aliquote rispetto a quest’anno.

Nulla di fatto invece sulla liberalizzazione dell'accesso alle professioni e sull'eliminazione dei doppi incarichi della politica.