Bando PNRR per migliorare le reti idriche: assegnati i restanti 293 milioni
Il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture ha assegnato la seconda tranche del bando PNRR da 900 milioni volto a ridurre le perdite di acqua potabile negli acquedotti.
Cosa prevede il PNRR per le infrastrutture idriche
La dispersione idrica è un problema che affligge da decenni il territorio italiano. A livello nazionale, infatti, è evidente una gestione frammentata e inefficiente di questa risorsa, che si aggiunge ad una scarsa capacità industriale dei soggetti attuatori nel settore idrico soprattutto nel Mezzogiorno. Un problema reso ancor più pressante dall'emergenza siccità, che sta colpendo non solo l'Italia ma gran parte del Vecchio Continente.
Da questo contesto nasce, quindi, la necessità di investire nell'ammodernamento e nello sviluppo delle infrastrutture idriche, anche attraverso la digitalizzazione delle reti e l'introduzione di sistemi di controllo avanzati che consentano il monitoraggio della rete.
Il bando PNRR contro la dispersione idrica
Nell'ambito della Missione 2 "Rivoluzione verde e transizione ecologica", Componente 4 "Tutela del territorio e della risorsa idrica" è stato previsto l'Investimento 4.2 "Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti".
Questo specifico investimento, che ha a disposizione un budget complessivo di 900 milioni di euro, ha come scopo ultimo la realizzazione di almeno 9mila chilometri di rete idrica distrettualizzata entro il 2024 per arrivare a 25mila chilometri entro il 31 marzo 2026.
La pubblicazione del bando PNRR è avvenuta, all'epoca, in parallelo con quella del primo elenco di interventi finanziati dal bando da 313 milioni del PON Infrastrutture e Reti 2014-2020 per ridurre le perdite di acqua nelle reti di distribuzione del Sud.
Reti idriche, cosa finanzia il bando PNRR da 900 milioni
L'avviso, rivolto agli Enti di Governo d’Ambito presenti sul territorio nazionale, promuove i processi di rimessa in efficienza delle reti idriche di distribuzione nell’ambito del Servizio Idrico Integrato.
Nello specifico, le proposte ammissibili al finanziamento devono:
- ridurre le perdite nelle reti per l'acqua potabile ed incrementare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici;
- rafforzare la digitalizzazione delle reti che consentano di monitorare i nodi principali e i punti più sensibili della rete per una gestione ottimale delle risorse;
- ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze;
- migliorare la qualità del servizio erogato ai cittadini.
Il contributo riconoscibile per ogni intervento ammissibile ha un valore compreso nell’intervallo tra 5 milioni di euro e 50 milioni di euro. Gli enti interessati hanno avuto a disposizione due finestre temporali per l'invio dei progetti:
- la prima finestra, dal 19 aprile 2022 ed entro il 19 maggio 2022;
- la seconda finestra, dal 1° settembre 2022 ed entro il 31 ottobre 2022.
In coerenza con le disposizioni per l'attuazione del PNRR, il 40% delle risorse complessive, pari a 360 milioni di euro, è destinato prioritariamente alle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
I progetti finanziati dal bando PNRR per le reti idriche
L’assegnazione della prima tranche di fondi è avvenuta il 25 agosto, quando il Ministero ha assegnato i primi 607 milioni di euro a 21 progetti di cui 11 che interessano le regioni del Nord e Centro (per complessivi 342 milioni di euro) e 10 che invece riguardano quelle del Sud (per 265 milioni), nel rispetto della regola del 40%.
La seconda tranche delle risorse - pari ai restanti 293 milioni di euro - è stata invece assegnata il 17 gennaio 2023.
Complessivamente, quindi, il bando PNRR ha portato a casa l'obiettivo di assegnare i 900 milioni di euro previsti dal Piano, per un totale di 33 interventi, di cui 19 al Nord e al Centro (dove sono stati allocati 536 milioni) e 14 al Sud (a cui vanno 364 milioni di euro)
A questo punto si apre ufficialmente la corsa per la realizzazione delle opere che, secondo la timeline, prevede di attrezzare entro il 31 dicembre 2024 circa 45.500 chilometri di condotte ad uso potabile con strumentazioni e sistemi di controllo innovativi per la localizzazione e la riduzione delle perdite, favorendo una gestione ottimale della risorsa idrica, riducendo gli sprechi e limitando le inefficienze, migliorando allo stesso tempo la qualità del servizio erogato ai cittadini.
Entro marzo 2026, invece, tali interventi saranno estesi a circa 72.000 chilometri di condotte.