InvestEU: plenaria chiede di aumentare garanzia UE
Via libera della plenaria del Parlamento europeo alla relazione su InvestUE, il Fondo che nell'ambito del Bilancio UE 2021-2027 riunirà tutti gli strumenti finanziari attualmente esistenti a carico dei fondi europei.
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Con 517 voti favorevoli, 90 contrari e 25 astensioni, l'Aula del Parlamento europeo ha approvato la relazione a cura degli eurodeputati José Manuel Fernandes (PPE) e Roberto Gualtieri (S&D) sul regolamento per l'istituzione del Fondo InvestUE, il programma proposto dalla Commissione per coordinare gli strumenti finanziari a carico del bilancio UE.
Tra le richieste degli eurodeputati, che si preparano così al negoziato con il Consiglio, quella di incrementare la garanzia pubblica alla base dello strumento, dai 38 miliardi proposti dalla Commissione europea a 40,8 miliardi di euro, con l'obiettivo di mobilitare investimenti aggiuntivi per 698 miliardi, contro il target di 650 miliardi prospettato dall'Esecutivo comunitario.
"InvestEU non è soltanto uno strumento che prosegue la positiva esperienza del FEIS e degli altri progetti sviluppati in questi anni. Oltre a rafforzare ulteriormente il sostegno alle piccole e medie imprese, alla ricerca, all'innovazione, alle infrastrutture sostenibili, questo programma si propone infatti di iniziare ad affrontare l'enorme gap di infrastrutture sociali, denunciato dal rapporto della task force sugli investimenti in infrastrutture sociali nel gennaio scorso”, ha commentato Gualtieri.
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Gli obiettivi generali di InvestEU
La proposta di istituire un Fondo unico “che semplifica l'offerta finanziaria e la integra in un unico sistema di garanzia di bilancio” soddisfa gli eurodeputati, che si aspettano un sostegno più efficiente a favore dei destinatari finali, migliorando l'impatto dell'intervento dell'Unione e riducendo nel contempo il costo a carico del bilancio dell'UE.
La varietà di strumenti finanziari disponibile nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale 2014-2020, osservano gli europarlamentari, ha infatti comportato alcune sovrapposizioni, complicando l'attività degli intermediari finanziari e limitando la partecipazione dei destinatari finali, e le diverse normative hanno ostacolato la possibilità di combinare diversi fondi europei per sostenere progetti che necessitano di diverse tipologie di finanziamento.
Quanto agli obiettivi, secondo gli eurodeputati InvestEU dovrebbe contribuire a migliorare la competitività dell'Unione, favorendo l'innovazione, la digitalizzazione, la promozione di un'economia circolare, la resilienza sociale e l'integrazione dei mercati dei capitali. Il Fondo dovrebbe quindi funzionare in base alla domanda e, allo stesso tempo, concentrare il suo sostegno su progetti che offrono benefici strategici a lungo termine in settori chiave delle politiche dell'Unione che altrimenti non sarebbero finanziati o che sarebbero finanziati in misura insufficiente. Tra questi dovrebbero rientrare anche gli investimenti nei settori culturali e creativi, in continuità con il meccanismo di garanzia sviluppato nel quadro di Europa creativa, e a favore del turismo.
Lo strumento dovrebbe operare in sinergia con gli altri programmi dell'Unione, come Horizon Europe, Connecting Europe Facility, LIFE, ecc, e in coerenza con gli obiettivi stabiliti nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e nell'accordo di Parigi del 2015. Secondo il Parlamento, gli interventi nell'ambito del programma InvestEU dovrebbero contribuire al conseguimento degli obiettivi in materia di clima per una quota pari ad almeno il 40% della dotazione finanziaria complessiva ed essere monitorati mediante un sistema dell'UE di indicatori climatici elaborato dalla Commissione in collaborazione con i partner esecutivi.
Più in generale, secondo il PE, gli investimenti destinati a obiettivi di ecosostenibilità dovrebbero essere monitorati utilizzando metodologie comuni coerenti con quelle sviluppate nell'ambito di altri programmi dell'Unione relativi alla gestione del clima, della biodiversità e dell'inquinamento atmosferico, e i progetti di investimento che ricevono consistenti finanziamenti dell'Unione, in particolare nel settore delle infrastrutture, dovrebbero essere soggetti a una verifica della sostenibilità conformemente agli orientamenti che la Commissione dovrebbe elaborare in collaborazione con i partner esecutivi di InvestEU.
Sempre a proposito di infrastrutture, la relazione sollecita investimenti consistenti per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili, per la digitalizzazione e per la diffusione di sistemi di trasporto intelligenti, sicuri e sostenibili, senza dimenticare le infrastrutture sociali.
Tra le priorità anche l'incremento degli investimenti a favore delle start-up e delle PMI innovative, fornendo prodotti finanziari adeguati alle diverse fasi del ciclo di innovazione e a un'ampia gamma di portatori di interessi, in sinergia con il Consiglio europeo per l'innovazione (CEI).
Tra le proposte degli eurodeputati anche misure per incoraggiare le strategie di investimento a lungo termine delle società assicurative, attraverso una revisione dei requisiti di solvibilità in merito ai contributi per il finanziamento di progetti di investimento sostenuti dalla garanzia dell'Unione nel quadro del programma InvestEU.
La struttura del Fondo
Il Parlamento UE condivide l'articolazione del Fondo in quattro finestre che rispecchiano le principali priorità strategiche dell'Unione:
- infrastrutture sostenibili;
- ricerca, innovazione e digitalizzazione;
- PMI;
- investimenti sociali e competenze.
Ciascuna finestra dovrebbe essere composta da due comparti, il comparto dell'UE, chiamato a rimediare ai fallimenti del mercato o alle situazioni di investimento subottimali che si registrano a livello dell'Unione o di specifici Stati membri, e il comparto degli Stati membri, diretto a rimediare a criticità che interessano uno o più Stati membri.
Secondo gli eurodeputati i Paesi UE dovrebbero poter contribuire al comparto degli Stati membri sotto forma di garanzie o di contanti e le autorità regionali dovrebbero avere la possibilità di trasferire a InvestEU parte dei fondi gestiti in regime di gestione concorrente per finanziare progetti realizzati nella stessa regione.
Gli accordi di garanzia dovrebbero essere conclusi sotto forma di un accordo di contribuzione unico con ciascuno Stato membro che comprenda al suo interno uno o più accordi di garanzia specifici da attuare all'interno del Paese interessato.
Secondo gli eurodeputati InvestEU dovrebbe essere aperto anche ai contributi dei Paesi terzi che sono membri dell'Associazione europea di libero scambio, ai Paesi in via di adesione, candidati e potenziali candidati, o che rientrano nella politica europea di vicinato e di altri Paesi, conformemente alle condizioni appositamente stabilite.
Da rivedere lo stanziamento previsto per la garanzia dell'UE, che secondo gli europarlamentari dovrebbe ammontare 40 miliardi e 817,5 milioni di euro (a prezzi correnti), così da mobilitare a livello dell'Unione quasi 700 miliardi di investimenti supplementari.
Tale garanzia dovrebbe essere attuata indirettamente dalla Commissione ricorrendo a partner esecutivi che sarebbero in contatto con gli intermediari e i destinatari finali e pienamente responsabili dell'intero processo di investimento.
La governance di InvestEU
Un'ulteriore richiesta degli eurodeputati è quella di introdurre un comitato direttivo, in aggiunta al comitato consultivo e al comitato per gli investimenti già proposti dalla Commissione, con l'obiettivo di garantire il giusto equilibrio tra le competenze in materia di policy e quelle in ambito finanziario nella governance del programma.
Al comitato direttivo spetterebbe stabilire gli orientamenti strategici del Fondo InvestEU, le regole necessarie per il suo funzionamento e le disposizioni applicabili alle operazioni con le piattaforme d'investimento, necessarie soprattutto per sostenere i progetti altrimenti difficili da finanziare. I membri dovrebbero essere sei, raccomanda il PE, di cui tre nominati dalla Commissione, uno nominato dalla Banca europea per gli investimenti, uno nominato dal comitato consultivo fra i rappresentanti dei partner esecutivi e un esperto nominato dal Parlamento europeo, che dovrebbe operare in piena indipendenza.
Inoltre, per assicurare la massima accountability nei confronti dei cittadini europei, la Commissione europea e il comitato direttivo dovrebbero presentare annualmente un report al PE e al Consiglio circa lo stato dell'arte e l'impatto delle operazioni finanziate.
Secondo il Parlamento, la Commissione dovrebbe inoltre firmare accordi con il gruppo BEI e altri partner esecutivi al fine di designarli come partner del polo di consulenza per garantire l'efficienza, le sinergie e la copertura geografica efficace del sostegno in tutta l'Unione, in collaborazione con le banche o gli istituti nazionali di promozione e con le autorità di gestione dei Fondi strutturali e di investimento europei.
Il portale InvestEU, infine, dovrebbe fornire ai partner esecutivi una banca dati sui progetti facilmente accessibile per promuovere la visibilità dei progetti di investimento in cerca di finanziamenti.
Photo credit: Daina Le Lardic © European Union 2019 - Source: EP