State of the Union – le proposte di Juncker per il futuro della UE
Un unico presidente dell'Unione europea, un ministro delle finanze della zona euro e una capacità di bilancio adeguata alle ambizioni dell'UE. Sono alcune delle proposte del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker nel suo discorso sullo Stato dell'Unione
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Il futuro dell'Europa dovrebbe essere segnato da maggiore integrazione e un più forte impegno a livello europeo sulle sfide decisive per il continente, dalla crescita alla sicurezza, dalla democrazia alla lotta ai cambiamenti climatici. E' questa la posizione espressa dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker nel suo discorso sullo Stato dell'Unione, nel corso della plenaria del Parlamento europeo.
Un anno fa, quando ho pronunciato il discorso sullo Stato dell'Unione in Parlamento, l'Europa usciva da un anno difficile e si trovava di fronte a due scelte possibili: unirci su un'agenda dell'UE positiva o ritirarci nel nostro angolo, ha detto Juncker aprendo il suo discorso. Ora è il momento di sfruttare questo slancio, per completare la casa europea, ha aggiunto.
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Cosa è stato fatto dalla Commissione
L'Unione europea sta sperimentando il suo quinto anno di ripresa, ha raggiunto un tasso di crescita del 2% a livello UE e del 2,2% nell'eurozona e il livello di più basso di disoccupazione in nove anni. Juncker parte dai dati su quanto già ottenuto per motivare le sue proposte per il futuro dell'Europa.
Tra i risultati positivi cita quelli del Piano europeo per gli investimenti, che ha permesso di mobilitare finora 225 miliardi di euro di investimenti e di concedere prestiti a 445mila PMI; gli interventi sulle banche, che hanno recuperato la potenza di capitale per sostenere l'economia; la riduzione dei disavanzi pubblici dal 6,6 all'1,6 per cento.
L'80% delle proposte che erano state promesse a inizio mandato sono state già presentate dalla Commissione, ha detto Juncker, ricordando che si tratta ora di trasformarle in atti legislativi; il restante 20% sarà presentato prima del maggio 2018.
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Le priorità per il prossimo anno
Juncker ha poi elencato alcune delle priorità della Commissione per il prossimo anno, contenute, insieme ad altre, in una lettera indirizzata al presidente del Parlamento europeo e al primo ministro estone, che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione.
Tra queste rientrano gli obiettivi di:
- rafforzare il programma commerciale europeo, avviando i negoziati commerciali con Australia e Nuova Zelanda e completando i negoziati già avviati prima della fine del mandato, assicurando la trasparenza nei confronti dei cittadini e proteggendo le imprese e le infrastrutture strategiche europee, anche attraverso uno strumento di screening degli investimenti esteri in Europa;
- rendere la nostra industria più competitiva, anche attraverso la nuova strategia industriale che la Commissione ha in programma di presentare per assicurare all'Europa la leadership in termini di digitalizzazione, innovazione e decarbonizzazione;
- essere all'avanguardia nella lotta al cambiamento climatico, anche mediante le proposte in arrivo per la riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti;
- proteggere meglio i cittadini europei e le imprese nell'era digitale, tra le altre cose istituendo un'Agenzia europea di cybersecurity;
- arginare i flussi migratori irregolari e aiutare i Paesi in prima linea, attraverso nuove proposte sui rimpatri, apertura di canali di migrazione legale per i rifugiati, ricollocazione nei Paesi di orgine per i migranti irregolari e solidarietà con l'Africa.
“Vorrei rendere omaggio all'Italia per la sua perseveranza e generosità”, ha detto Juncker a proposito del tema immigrazione, chiedendo agli Stati membri di lavorare per migliorare urgentemente le condizioni dei rifugiati nei centri in Libia, su cui l'Europa ha una responsabilità collettiva, e di aumentare i contributi a favore del Fondo fiduciario per l'Africa, che offre importanti opportunità di crescita e occupazione e può contribuire a ridurre i flussi migratori.
Quale scenario per il futuro dell'Europa
A marzo la Commissione europea ha presentato il Libro bianco sul futuro dell'Unione, che propone cinque scenari su come potrebbe essere l'Europa nel 2025:
- proseguire sul percorso già tracciato (Scenario 1: Avanti così);
- circoscrivere significativamente il campo di azione dell'UE (Scenario 2: Solo il mercato unico);
- puntare su un'Europa a più velocità in cui una "coalizione di volenterosi" rafforza la cooperazione in campi specifici (Scenario 3: Chi vuole di più fa di più);
- concentrarsi su un numero ristretto di settori, per produrre maggiori risultati in tempi più rapidi (Scenario 4: Fare meno in modo più efficiente);
- condividere maggiori poteri, risorse e processi decisionali in tutti gli ambiti (Scenario 5: Fare molto di più insieme).
Qualche mese fa il commissario al Bilancio Günther Oettinger aveva anticipato alle commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato che la posizione dell Commissione sarebbe stata frutto di un mix tra le opzioni 1,3,4 e 5, quindi un'Europa a più velocità, che procede sulla strada prevista, concentrandosi in particolare su alcuni settori, ma anche per certi versi un'Europa più integrata.
Lo scenario illustrato da Juncker nel suo discorso sullo Stato dell'Unione riflette questa posizione, proponendo un'Europa che si basa su libertà, parità e uguaglianza dei suoi Stati membri e dei suoi cittadini, democrazia e rispetto dello stato di diritto, inclusione, sviluppo del mercato interno e del pilastro sociale dell'Unione.
Diverse le innovazioni proposte dal presidente della Commissione, a cominciare dall'idea di un unico presidente dell'Unione europea, che unifichi le cariche della presidenza della Commissione e di quella del Consiglio, eletto a seguito di una campagna elettorale paneuropea, a partire da liste transnazionali.
L'altra grande innovazione è quella dell'introduzione di un ministro dell'economia e delle finanze dell'eurozona, che possa favorire le riforme strutturali negli Stati membri e coordinare tutti gli strumenti finanziari UE, rendendo conto al Parlamento europeo.
Altre proposte riguardano:
- il passaggio dall'unanimità alla maggioranza qualificata per l'adozione delle decisioni in materia di mercato interno, dalla base imponibile consolidata alla web tax, all'Iva;
- la trasformazione del Meccanismo europeo di stabilità (ESM) in un Fondo monetario europeo, proposta che la Commissione presenterà già a dicembre;
- l'istituzione di uno strumento finanziario per facilitare l'adesione all'euro degli Stati membri interessati;
- l'aumento delle capacità di bilancio dell'Unione europea, per rispondere al meglio alle sfide e alle ambizioni dell'UE nonostante l'impatto della Brexit sul piano finanziario.
"Il 29 marzo 2019 il Regno Unito se ne andrà dall'Unione, saremo un'Europa a 27 e dobbiamo prepararci bene alle elezioni europee che si terranno solo poche settimane dopo", ha sottolineato Juncker, chiedendo di fare in modo che i cittadini europei vadano alle urne con una visione chiara dell'Europa.
"Ora che l'Europa va meglio mi si dice di non sovraccaricare la barca europea, ma questo è il momento di aggiungere nuovi piani per completare la casa Europa, ora che fa bel tempo, perché quando le nuvole arriveranno all'orizzonte sarà troppo tardi", ha concluso.
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