Editoria - il testo della Legge sul sostegno pubblico

La legge istituisce il nuovo Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e riforma il sostegno pubblico all'editoria

Editoria

Editoria – Camera approva Riforma contributi pubblici e Fondo pluralismo e innovazione

Fondo Garanzia PMI: operativa Sezione speciale Informazione ed Editoria

Entrata in vigore il 15 novembre per la legge n. 198 del 2016 in materia di sostegno pubblico all'editoria. Tra le novità del provvedimento, un nuovo Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, alimentato da risorse statali già destinate al settore, dal canone Tv, fino a un massimo di 100 milioni di euro, e da un contributo di solidarietà a carico di concessionari della raccolta pubblicitaria, società operanti nel settore dell'informazione e della comunicazione che svolgano raccolta pubblicitaria diretta e altri soggetti che esercitino l'attività di intermediazione nel mercato della pubblicità.

La dotazione del Fondo verrà ripartita ogni anno tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dello Sviluppo economico, per gli interventi di rispettiva competenza, sulla base di criteri stabiliti con un DPCM che sarà adottato di concerto con MISE e MEF.

Editoria – Senato, ok riforma contributi e Fondo pluralismo e innovazione

Riforma del sostegno pubblico all'editoria

Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, si legge nel testo, il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per la ridefinizione della disciplina relativa a:

  • contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici;
  • misure per il sostegno agli investimenti delle imprese editrici e dell'emittenza radiofonica e televisiva locale;
  • innovazione del sistema distributivo;
  • finanziamento di progetti innovativi nel campo dell'editoria da parte di imprese di nuova costituzione;
  • misure per il sostegno a processi di ristrutturazione e riorganizzazione delle imprese editrici già esistenti.

I contributi saranno destinati alle imprese editrici che, in ambito commerciale, esercitano unicamente un'attività informativa autonoma e indipendente, di carattere generale, costituite come:

  • cooperative giornalistiche,
  • enti senza fini di lucro, ovvero come imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale sia da esse interamente detenuto,
  • imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale sia detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti morali non aventi fini di lucro, limitatamente ad un periodo di cinque anni.

Saranno inoltre ammesse ai contributi, ma con la possibilità di limitare requisiti di accesso e importi, le imprese editrici di quotidiani e periodici espressione delle minoranze linguistiche o di periodici in lingua italiana editi e diffusi all'estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all'estero, quelle che editano periodici per non vedenti e per ipovedenti, le associazioni dei consumatori e le imprese che superano, nei confronti del proprio personale, dei propri collaboratori e amministratori, il limite massimo retributivo di cui all'articolo 13, comma 1, del decreto-legge n. 66 del 2014, cioè 240mila euro.

Esclusi dalla platea dei beneficiari gli organi di informazione di partiti o movimenti politici e sindacali, i periodici specialistici e le imprese editrici di quotidiani e periodici facenti capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate in borsa.

I contributi saranno concessi fino a un importo corrispondente al 50 per cento dell'ammontare complessivo dei proventi dell'impresa editrice, al netto dell'agevolazione, e verranno erogati in due rate.

Le domande di aiuto dovranno essere presentate, per via telematica, dal 1º al 31 gennaio dell'anno successivo a quello di riferimento, secondo le modalità che verranno pubblicate nel sito Internet istituzionale del Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.

> Legge Editoria n. 198-2016

Photo credit: Thomas Schmidt (NetAction)