Riforma Terzo Settore - il testo del ddl delega
Dopo il via libera definitivo della Camera, la legge "Delega al Governo per la Riforma del Terzo Settore" arriva in Gazzetta ufficiale
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Pubblicata in Gazzetta ufficiale la Legge per la riforma del Terzo Settore, che entrerà in vigore il prossimo tre luglio. Dodici gli articoli che compongono il testo, destinato a rinnovare un settore che coinvolge oltre 300 mila organizzazioni non profit e circa 5 milioni di volontari, per un fatturato di circa 63 miliardi di euro.
Le principali novità della riforma del Terzo Settore
La prima novità del provvedimento riguarda la nuova definizione del Terzo Settore: “Per Terzo Settore - si legge nel testo - si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi”.
Non rientrano quindi nell'ambito del Terzo Settore le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati, le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche.
La legge assegna al Governo il compito di adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del testo, uno o più decreti legislativi diretti:
- alla revisione della disciplina del titolo II del libro primo del Codice civile in materia di associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro, riconosciute come persone giuridiche o non riconosciute;
- al riordino e alla revisione organica della disciplina speciale e delle altre disposizioni vigenti relative agli enti del Terzo Settore, compresa la disciplina tributaria applicabile a tali enti, mediante la redazione di un apposito codice del Terzo Settore;
- alla revisione della disciplina in materia di impresa sociale;
- alla revisione della disciplina in materia di servizio civile nazionale.
Revisione della disciplina del titolo II del libro primo del Codice civile
Per quanto riguarda il primo punto il decreto legislativo dovrà:
- semplificare il procedimento per il riconoscimento della personalità giuridica,
- definire le informazioni obbligatorie da inserire negli statuti e negli atti costitutivi,
- prevedere obblighi di trasparenza e di informazione,
- disciplinare, nel rispetto del principio di certezza nei rapporti con i terzi e di tutela dei creditori, il regime di responsabilità limitata degli enti riconosciuti come persone giuridiche e la responsabilità degli amministratori,
- assicurare il rispetto dei diritti degli associati, con particolare riguardo ai diritti di informazione, partecipazione e impugnazione degli atti deliberativi,
- prevedere che alle associazioni e alle fondazioni che esercitano stabilmente e prevalentemente attività d’impresa si applichino le norme previste dai titoli V e VI del libro quinto del Codice civile,
- disciplinare il procedimento per ottenere la trasformazione diretta e la fusione tra associazioni e fondazioni, nel rispetto del principio generale della trasformabilità tra enti collettivi diversi introdotto dalla riforma del diritto societario.
Revisione organica della disciplina speciale per il Terzo Settore
Alla revisione organica della normativa vigente in materia si provvederà mediante la redazione di un Codice che dovrà, tra le altre cose:
- individuare le attività di interesse generale che caratterizzano gli enti del Terzo Settore,
- individuare criteri che consentano di distinguere, nella tenuta della contabilità e dei rendiconti, la diversa natura delle poste contabili in relazione al perseguimento dell’oggetto sociale e definire criteri e vincoli in base ai quali l’attività d’impresa svolta dall’ente in forma non prevalente e non stabile risulta finalizzata alla realizzazione degli scopi istituzionali,
- disciplinare gli obblighi di controllo interno, di rendicontazione, di trasparenza e d’informazione,
- garantire, negli appalti pubblici, condizioni economiche non inferiori a quelle previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro adottati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative,
- riorganizzare il sistema di registrazione degli enti secondo criteri di semplificazione, attraverso la previsione di un Registro unico nazionale del Terzo Settore, suddiviso in specifiche sezioni, da istituire presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Revisione della disciplina in materia di impresa sociale
La delega riguarda poi la qualificazione dell’impresa sociale quale organizzazione privata che svolge attività d’impresa per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, destinando i propri utili prioritariamente al conseguimento dell’oggetto sociale, adottando modalità di gestione responsabili e trasparenti e favorendo il più ampio coinvolgimento dei dipendenti, degli utenti e di tutti i soggetti interessati alle sue attività.
I decreti legislativi per l'attuazione della delega dovranno individuare i settori in cui può essere svolta l’attività d’impresa, le modalità di acquisizione della qualifica di impresa sociale da parte delle cooperative sociali e dei loro consorzi e le forme di remunerazione del capitale sociale per assicurare la prevalente destinazione degli utili al conseguimento delle finalità previste.
Servizio civile universale
Un decreto legislativo sarà poi dedicato all'istituzione del servizio civile universale finalizzato alla difesa non armata della patria e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica, con la previsione di un meccanismo di programmazione dei contingenti di giovani italiani e stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, di età compresa tra 18 e 28 anni, che possono essere ammessi tramite appositi bandi pubblici.
Agevolazioni per le imprese sociali
Ulteriori decreti legislativi, infine, riguarderanno la razionalizzazione dei regimi fiscali e contabili semplificati in favore degli enti del Terzo Settore e le agevolazioni per le imprese sociali.
In particolare si prevede:
- la possibilità di accedere a forme di raccolta di capitali di rischio tramite portali telematici, in analogia a quanto previsto per le start-up innovative;
- l'accesso a misure agevolative volte a favorire gli investimenti di capitale;
- l'istituzione, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di un Fondo a sostegno delle attività di interesse generale promosse da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni comprese tra gli enti del Terzo Settore. Solo per il 2016 tale fondo sarà articolato in una sezione a carattere rotativo, con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro, e in una a carattere non rotativo, con risorse per 7,3 milioni di euro;
- la promozione dell’assegnazione in favore degli enti del Terzo Settore, anche in associazione tra loro, degli immobili pubblici inutilizzati e dei beni immobili e mobili confiscati alla criminalità organizzata.
La legge delega prevede anche l'istituzione della Fondazione Italia Sociale, diretta a sostenere, mediante l’apporto di risorse finanziarie e di competenze gestionali, la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi da parte di enti del Terzo Settore caratterizzati dalla produzione di beni e servizi con un elevato impatto sociale e occupazionale e rivolti, in particolare, ai territori e ai soggetti maggiormente svantaggiati.
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Risorse
Oltre ai 17,3 milioni di euro per il finanziamento del nuovo Fondo per l’anno 2016, il provvedimento prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2017.
Tali risorse si aggiungono ai 500 milioni di euro previsti dalla finanziaria per stabilizzare il 5x1000, ai 200 milioni del Fondo rotativo di garanzia per gli investimenti delle cooperative e delle imprese sociali e ai 20 milioni di euro per i progetti proposti da associazioni di volontariato e di promozione sociale, per un totale di circa 900 milioni di euro.