Investment Compact: novita' su PMI, startup, Patent Box e Sabatini bis

Senato - foto di pagina Twitter SenatoAggiornamento del 26.03.2015 Via libera del Senato alla conversione in legge del decreto Investment Compact. Fra le novità più importanti del testo, l'introduzione della categoria di PMI innovative, modifiche al Patent box e alla Nuova Sabatini.

Con 155 voti a favore e 92 contrari, il Senato approva in via definitiva la conversione in legge del decreto-legge n. 3 del 24 gennaio 2015, recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti. Il testo, più noto come Investment Compact, introduce alcune novità a favore delle imprese.

PMI Innovative

Uno degli aspetti più importanti del provvedimento si trova all'articolo 4, che stabilisce la definizione e i requisiti delle PMI innovative. Si tratta di imprese e società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, le cui azioni non sono quotate su un mercato regolamentato, che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.

Tre i requisiti individuati per la categoria di PMI innovative:

  • volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione uguale o superiore al 3% della maggiore entità fra costo e valore totale della produzione della PMI innovativa;
  • almeno un terzo dei dipendenti o collaboratori in possesso di una laurea magistrale, o un quinto del team formato da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori;
  • essere detentrici, licenziatarie o depositarie di un brevetto o un software registrato.

Se sussistono almeno due di tali requisiti, l'impresa può accreditarsi a una sezione speciale del Registro delle imprese. La legge elenca inoltre le informazioni che le PMI innovative devono indicare nell’autocertificazione per l’iscrizione nell’apposita sezione del Registro delle Imprese, che dovrà essere istituita presso le Camere di commercio.

La principale novità introdotta dalla legge è che le PMI innovative potranno accedere ad alcune delle semplificazioni, agevolazioni ed incentivi attualmente riservati alle startup innovative con il decreto crescita 2.0.

Fra queste:

  • deroghe al diritto societario, consistenti nella semplificazione di alcune procedure e l’esonero dall'imposta di bollo;
  • agevolazioni fiscali in favore di alcuni soggetti che intrattengono rapporti, a diverso titolo, con le PMI innovative;
  • accesso semplificato, gratuito e diretto al Fondo Centrale di garanzia,
  • sostegno specifico nel processo di internazionalizzazione da parte dell'agenzia ICE.

Inoltre, vengono estese alle PMI innovative anche le norme in materia di raccolta di capitale di rischio introdotte per le startup, consentendo che questa avvenga mediante portali online, con il cosiddetto equity crowdfunding.

La legge demanda a un successivo decreto del Ministero dell'Economia, di concerto con il Ministero dello Sviluppo economico, l’individuazione delle modalità di attuazione di tali agevolazioni, che spettano anche alle piccole e medie imprese innovative che operano sul mercato da più di 7 anni dalla prima vendita commerciale, a condizione che presentino un piano di sviluppo di prodotti, servizi o processi nuovi o sensibilmente migliorati rispetto allo stato dell'arte nel settore interessato.

In base alla legge, inoltre, le persone fisiche che investono in questa categoria d'impresa potranno detrarre dall’IRPEF una percentuale delle somme investite, sia direttamente che tramite organismi di investimento collettivo del risparmio o di altre società che investono prevalentemente in startup innovative. Per i soggetti IRES è invece prevista la possibilità di dedurre dall’imponibile parte delle somme investite nel capitale sociale di imprese innovative.

Startup

Un piccola ma importante modifica al decreto crescita 2.0 è contenuta sempre nell'articolo 4 dell'Investiment Compact: si tratta dell'estensione, da 4 a 5 anni, del periodo massimo di attività entro il quale la startup può godere dei benefici previsti dalla legge.

Inoltre, il testo prevede che la Fondazione Istituto italiano di tecnologia (IIT) possa costituire o partecipare a startup innovative e altre società anche con soggetti pubblici e privati, italiani e stranieri operanti nei settori funzionali al raggiungimento del proprio scopo.

Infine, è prevista l'istituzione, entro il 30 luglio 2015, presso il Ministero dello Sviluppo economico, di un portale informatico che raccolga tutti gli interventi normativi relativi al settore delle startup innovative. Tale piattaforma fornirà informazioni rispetto alle modalità di accesso ai bandi, ai finanziamenti e alle forme di sostegno offerte al settore, indicando anche gli enti di riferimento preposti come interlocutori dei vari utilizzatori.

Patent Box

L'articolo 5 modifica invece la disciplina del "regime opzionale di tassazione agevolata" introdotto dalla Legge di stabilità 2015, il cosiddetto Patent box, ovvero la defiscalizzazione del 30% nel 2015, del 40% nel 2016 e che entrerà a regime del 50% nel 2017 per i redditi derivanti dall'utilizzo, diretto o indiretto, di brevetti, opere dell'ingegno e know how.

I marchi vengono ora inclusi tra le attività immateriali per le quali viene riconosciuto il beneficio fiscale e viene ampliato il campo di applicazione del Patent box. L’opzione dura cinque esercizi, è rinnovabile e si può esercitare a condizione di essere residenti in Paesi con i quali vige un accordo per evitare la doppia imposizione e vi è un effettivo scambio di informazioni.

In caso di utilizzo diretto, il contributo economico di tali beni alla produzione del reddito è determinato sulla base di un apposito accordo con l’amministrazione finanziaria: un tax ruling. Vengono ammesse anche le operazioni con società dello stesso gruppo, anche in assenza di ruling.

Nuova legge Sabatini e Fondo centrale di garanzia PMI

Novità anche per quanto riguarda i finanziamenti agevolati alle PMI per gli investimenti in beni strumentali previsti dalla Nuova Sabatini.

L'Investment Compact stabilisce che il ricorso delle banche all’apposito plafond costituito presso Cassa Depositi e Prestiti sia solo facoltativo. Le banche e le società di leasing potranno dunque concedere i finanziamenti alle PMI anche utilizzando provvista autonoma.

Previste anche alcune modifiche alla disciplina del Fondo centrale di garanzia per le PMI. Il testo circoscrive alla sola garanzia diretta la limitazione del rilascio della garanzia del Fondo alle operazioni finanziarie di nuova concessione o erogazione. Inoltre, sopprime la disposizione in base alla quale, con delibera CIPE, sarebbero state emanate specifiche direttive per assicurare il più ampio accesso delle PMI del Mezzogiorno agli interventi del Fondo di garanzia.

Le altre misure

Fra gli elementi più noti e discussi della legge, quello riguardante la governance delle banche popolari: il testo approvato in Senato prevede la trasformazione in Spa delle nove maggiori banche popolari - con attivo superiore a 8 miliardi - e il superamento del voto capitario in assemblea. Inoltre, viene introdotto per la prima volta un termine temporale per il cambio di conto corrente: la portabilità dovrà avvenire al massimo entro 12 giorni lavorativi e dovrà essere gratuita.

L'Investment Compact, inoltre, dà alla CDP la competenza di svolgere attività di credito, direttamente o tramite Sace. Infine, il Governo si dota di una Spa per la "patrimonializzazione e ristrutturazione delle imprese con sede in Italia", il cui capitale sarà interamente sottoscritto da investitori istituzionali e professionali.

Link

Conversione in legge del dl n. 3 del 24 gennaio 2015, recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti

Aggiornamento del 26.03.2015
La legge n. 33-2015, conversione del decreto-legge n. 3-2015 recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti, è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 25 marzo 2015

TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 24 gennaio 2015, n. 3 Testo del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 19 del 24 gennaio 2015), coordinato con la legge di conversione 24 marzo 2015, n. 33 (in questo stesso Supplemento ordinario alla pag. 1), recante: «Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti.»