Il Fondo dei fondi CDP per le imprese quotate è attivo
E’ diventato operativo in questi giorni il Fondo dei fondi gestito da CDP e appoggiato sulle risorse di Patrimonio Rilancio. Uno strumento che punta ad aumentare la liquidità delle PMI e delle MidCaps quotate, grazie ad operazioni di co-investimento pubblico-privato. L’annuncio è arrivato ieri dal Sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), Federico Freni.
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Definizione del corredo di regole e avvio della raccolta sul Fondo superiore, con prime risposte positive da parte del mercato. Le parole sono del sottosegretario Freni che ieri, 25 marzo, a margine della Star Conference a Piazza Affari, ha annunciato l’avvio dell’operatività del Fondo dei fondi CDP per le PMI quotate. Un percorso che, nei prossimi mesi, permetterà di passare sui fondi inferiori per poi arrivare a coinvolgere direttamente le imprese italiane quotate.
E’ questo, dunque, lo stato di implementazione del Fondo dei fondi di Patrimonio Rilancio, varato qualche mese fa grazie ad un emendamento al Ddl startup a firma del senatore Stefano Borghesi, che ha modificato la disciplina di Patrimonio Rilancio (anche noto come Patrimonio Destinato), ampliandone la portata.
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Il Fondo dei fondi di Patrimonio Rilancio
A spiegare la ratio dell’operazione era stato qualche mese fa il deputato Giulio Centemero all'indomani del via libera all'emendamento Borghesi. “Si tratta delle risorse del Patrimonio Destinato", aveva spiegato all’epoca Centemero e in particolare del Fondo nazionale strategico, uno dei tre fondi previsti in seno a Patrimonio Rilancio. Parliamo, quindi, di quello strumento nato durante la pandemia per sostenere le imprese italiane strategiche e che è stato affidato alla gestione di Cassa Depositi e Prestiti (CDP).
Risorse, aveva sottolineato Centemero, “che non erano state sfruttate al massimo perché il primo regolamento (di Patrimonio Rilancio, ndr) era stato molto restrittivo, andando su società grandi che avessero sostanzialmente bilanci perfetti”. Un bacino di utenza molto limitato, sul quale si è intervenuti negli anni passati con una prima modifica che ha portato “ad uno/ due investimenti”.
L’operazione messa in campo nei mesi passati è invece decisamente più profonda, perché rende possibile coinvestire in nuovi fondi gestiti da gestori anche privati, con un rapporto che vede la partecipazione pubblica fino ad un massimo del 49% e quella privata da partire da un minimo del 51%.
Un coinvestimento promosso da CDP e destinato alle SME-Mid caps che operano sui mercati regolamentati e non. “Si inizierà con 300 milioni di euro da parte pubblica, per arrivare a circa 1 miliardo”, aveva chiarito Centemero. Se però l'esperimento dovesse avere successo, “ci sono altri fondi pubblici - quindi senza andare sul bilancio statale - che potranno seguire la stessa strada”, aveva chiosato il deputato.
L'obiettivo dell’operazione è dunque duplice. Da un lato, come ha ricordato anche ieri Freni, “serve a rendere più liquido il mercato che soffre di illiquidità". Dall’altro, per usare sempre le parole di Centemero, si tratta di “una operazione che tende a creare anche una classe di gestori specializzati su questo target di imprese in italia che, partendo dal Fondo e avendo come anchor investor CDP, potranno attrarre investimenti anche dall’estero”.
Un’operazione che, qualora dovesse riuscire, secondo diversi esperti dovrebbe essere anche in grado di risolvere quel problema che consiste nella concentrazione su pochi, grossi titoli della liquidità che viene dall’estero. Un modus operandi tipico dei grandi fondi che conoscono poco i mercati nazionali e che, pertanto, preferiscono rivolgersi a titoli noti e forti. La presenza di un fondo italiano costituito grazie alla presenza di un anchor invest come CDP potrebbe essere in grado di fornire maggiori informazioni agli investitori esteri, dirottando parte dei loro investimenti verso PMI e MidCap altrimenti al di fuori dei canonici radar.
Dal punto di vista operativo, il Fondo Nazionale Strategico potrà effettuare interventi tramite la sottoscrizione di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio di nuova costituzione e istituiti in Italia, gestiti da società per la gestione del risparmio autorizzate.
In conclusione, l'obiettivo del Fondo dei fondi CDP è di offrire alle PMI un supporto per stare sul mercato. Si tratta, infatti, di uno strumento che potrà essere utilizzato dalle imprese e che vedrà la partecipazione di capitale pubblico e privato su fondi targettizzati che consentiranno di sviluppare il percorso delle imprese che verranno di volta in volta partecipate da quei fondi. “Un prodotto che garantisce una maggiore affidabilità di mercato, sopratutto per i grandi investitori che entrano sul fondo”, spiega Freni.