Dal laboratorio al mercato: al via i piani strategici dell’EIC Programme Managers
Per sostenere lo sviluppo dei progetti finanziati dall’EIC Pathfinder, il Consiglio europeo dell’innovazione (EIC) ha lanciato un nuovo programma che mira a colmare il gap tra la ricerca d'eccellenza e la sua trasformazione in opportunità di mercato, facendo perno su cinque Piani strategici settoriali che prevedono attività come il management della proprietà intellettuale o il networking con stakeholders rilevanti, solo per citarne alcune.
Guida allo European Innovation Council
Fedele alla sua missione di sostenere la crescita di tecnologie breakthrough ancora in fase iniziale di sviluppo (TRL1-3), in questo modo l’EIC Pathfinder si arricchisce sostanzialmente di un nuovo strumento di lavoro.
I Programme Managers dell’EIC
Consapevole che il sostegno finanziario da solo non sia sufficiente a supportare la trasformazione di eccellenti progetti allo stadio iniziale in innovazioni tecnologiche breakthrough capaci di creare nuovi mercati e scalare internazionalmente, l’EIC si è dotata di un team di esperti (i Programme Managers) attivi in differenti settori come le biotecnologie, l'elettronica o l’energia, solo per citarne alcuni.
A loro spetta il compito di gestire in maniera proattiva i portafogli di progetti finanziati dall’EIC, identificando le possibilità di collegare la ricerca iniziale con le opportunità di mercato e favorendo, in tal modo, la traduzione dai risultati della ricerca verso l'innovazione e la commercializzazione.
I Piani strategici della prima Challenge Pathfinder
In tale contesto hanno preso forma i seguenti Piani strategici indirizzati verso cinque portafogli tematici di progetti selezionati dalla prima Challenge Pathfinder:
- il portfolio sui materiali viventi ingegnerizzati;
- il portfolio sulla terapia cellulare e genica;
- il portfolio sui nuovi percorsi per la produzione di idrogeno verde;
- il portfolio sugli strumenti per misurare e stimolare l'attività nel tessuto cerebrale;
- il portfolio derivante dalla Call “Awareness Inside” sull’AI.
Ciascun portfolio include alcuni dei progetti vincitori della Challenge Pathfinder 2021 che presentano caratteristiche in comune e che pertanto possono beneficiare di un percorso di crescita assicurato dal Piano strategico ad essi indirizzato.
Prendiamo come esempio il Piano strategico destinato a supportare la crescita del portfolio di progetti operanti nel campo degli strumenti per misurare e stimolare l'attività nel tessuto cerebrale. L’obiettivo comune del portafoglio di progetti presenti è infatti quello di sviluppare tecnologie che offrano nuove terapie e diagnosi mirate al cervello e al sistema nervoso periferico. Al suo interno ci sono nove progetti come MINIGRAPH che mira a sviluppare la prossima generazione di elettrodi per la stimolazione cerebrale profonda (DBS), per la prima volta con ASIC completamente integrati ed elettrodi rivestiti in grafene che offrono proprietà uniche e rilevanti per il trattamento del tremore essenziale e del morbo di Parkinson. Oppure CITRUS che cerca di modulare l'attività cerebrale in modo non invasivo per trattare condizioni di salute neurologica e mentale.
Al di là dello specifico campo di ricerca e di potenziale applicazione, tutti questi progetti finanziati nel 2021 dalla Challenge Pathfinder condividono il percorso ad ostacoli che conduce alla trasformazione dei risultati della ricerca in innovazioni e opportunità di mercato.
Per aiutarli nel tragitto, il Piano strategico di questo portfolio include diverse attività che mirano ad affrontare specifici ostacoli. Ad esempio, uno dei problemi dei progetti neurotecnologici è l’adattamento del prodotto al mercato. Affinché una tecnologia sviluppata all’EIC possa raggiungere i pazienti, essa deve essere percepita dai medici e dall’industria come vantaggiosa per il paziente, economicamente fattibile, accettabile dal punto di vista normativo, ecc. Su questo fronte, infatti, esiste sempre il rischio di sviluppare tecnologie di base che richiedono una profonda conoscenza accademica ma che mancano di quelle caratteristiche percepite come necessarie da medici e pazienti, ma che non sono facilmente identificabili dai beneficiari del mondo accademico o delle PMI che in genere si concentrano sullo sviluppo tecnologico. Per ovviare a questo problema, il Piano strategico offrirà l’opportunità di interagire con partner industriali, medici ed eventualmente associazioni di pazienti.
Più in generale i Piani strategici includono attività di portafoglio a diversi livelli come la tecnologia, la transizione dalla tecnologia all'innovazione, la comunicazione e la diffusione e le questioni etiche. Non mancano, però, anche attività che contribuiscono a comprendere meglio l’attuale quadro normativo, o la gestione della proprietà intellettuale.
Foto di fauxels